Palermo, Norata “Progetti per rivoluzionare il settore rifiuti” - QdS

Palermo, Norata “Progetti per rivoluzionare il settore rifiuti”

Giovanna Naccari

Palermo, Norata “Progetti per rivoluzionare il settore rifiuti”

giovedì 08 Aprile 2021

Dal potenziamento della differenziata ai Ccr, passando per la trasformazione di Bellolampo in piattaforma impiantistica: intervista esclusiva al presidente della Rap, Giuseppe Norata

PALERMO – Nel 2022 un cittadino che passeggia per le strade cittadino potrebbe scoprire una città dal volto nuovo, senza spazzatura e senza cassonetti. A disegnare il futuro è il presidente della Rap, Giuseppe Norata, in carica dal 2018. Tanti gli obiettivi da raggiungere per l’Azienda di igiene ambientale partecipata dal Comune: raccolta differenziata, impiantistica, servizi, come stabilito nel piano industriale 2020-2022 approvato dalla Giunta comunale retta dal sindaco Leoluca Orlando.

Presidente, a che punto è la raccolta differenziata?
“La percentuale di raccolta differenziata si attesta a poco al di sotto del 20 per cento, confermato con l’andamento di febbraio. Abbiamo avuto una leggera flessione dovuta alla pandemia. La riorganizzazione della raccolta differenziata sarà definita entro il 2022 con la partenza del servizio in tutta la città”.

Quanti sono i Centri comunali di raccolta e quando saranno pronti i nuovi Ccr?
“Attualmente funzionanti sono cinque e ne sono previsti 25, mediamente uno in ogni quartiere. I Ccr sono indispensabili per avere un ottimo sistema di raccolta differenziata in tutta la città e ciò si evince dai dati. Nel 2020 i Ccr hanno raccolto 11mila 500 tonnellate di rifiuti differenziati conferiti dai cittadini. Quest’anno abbiamo in programma istituire quattro nuovi Ccr, previsti in via Mongitore/Baronio Manfredi, nel Parcheggio Basile, nel piazzale John Lennon e in via Assoro. Altri quattro saranno istituiti nel 2022”.

La Giunta comunale ha approvato il Piano degli obiettivi assegnati alla società. Ne indica qualcuno per il 2021?
“Tra gli obiettivi specifici, oltre alla realizzazione dei Centri comunali di raccolta per aumentare la differenziata, per esempio ci sono quelli che riguardano l’ammodernamento dell’impianto di Trattamento meccanico biologico di Bellolampo e la costruzione dell’impianto pubblico di Trattamento dei rifiuti ingombranti. In quest’ultimo impianto tutti gli ingombranti conferiti saranno trasformati in materia prima seconda, recuperata e da avviare a seconda vita”.

Quali sono gli altri obiettivi da raggiungere?
“Un progetto importantissimo che vedrà la luce entro il 2022 è la chiusura della sesta vasca di Bellolampo, con la copertura finale con pannelli fotovoltaici per la produzione di energia da fonti alternative. Abbiamo progetti che arrivano a sfiorare 200 milioni di euro e che rappresenteranno, per la città di Palermo, la svolta nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Prevediamo anche la riorganizzazione con acquisizione a Nord di una nuova operativa sede aziendale. Mentre a Sud della città saranno realizzati lavori di ammodernamento che riguarderanno la sede storica di via Ingham. Per la nuova sede lato Nord c’è stata una manifestazione di interesse per individuare un’area nella zona di Partanna ove incardinare i progetti di sviluppo di Rap; a tutto ciò si innesta, principalmente, l’ammodernamento della piattaforma impiantistica di Bellolampo. Infatti, per Bellolampo non si parlerà più di discarica, ma di piattaforma impiantistica di recupero materia anche dal punto di vista energetico. Abbiamo anche in programma l’impianto, da realizzare sempre a Bellolampo, di valorizzazione della frazione secca per migliorare la qualità del rifiuto raccolto, sia nei Ccr che a domicilio, per ottenere il massimo dei contributi dai Consorzi di filiera”.

Uomini e mezzi sono sufficienti?
“Per migliorare la raccolta differenziata acquisiremo nuovi mezzi e attrezzature. Per quanto riguarda l’organico, Rap ha 1.700 unità con un’età media molto avanzata. Stiamo pensando all’ipotesi di contratti di lavoro aziendale per agevolare l’accompagnamento al pensionamento, di quei lavoratoti interessati, per poi aprire al mercato del lavoro, più rispondente alle esigenze della Rap e della città di Palermo. In ogni caso, prima daremo spazio alla mobilità interaziendale tra le società partecipate del Comune”.

State recuperando i crediti vantati dal Comune?
“Vantiamo una consistente dote di crediti dal Comune di Palermo che non riusciamo a incassare, una buona parte vecchi, risalenti agli anni 2014 e 2015, circa 40 milioni di euro. C’era l’impegno da parte dell’Amministrazione di rendere già disponibili a marzo circa 16 milioni, ma non li abbiamo ricevuti. Poi ci sono i cosiddetti extracosti maturati nel 2020, per portare i rifiuti fuori Palermo, per circa 23 milioni di euro. Questa enorme consistenza dei crediti, quantificabile in circa il 36 per cento dell’intero importo fatturato in un anno nei confronti del Comune, condiziona negativamente i rapporti con i fornitori e con gli impianti di smaltimento ed interferisce pesantemente e negativamente con tutti i progetti di sviluppo di Rap”.

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