Palermo, rischio erosione, non c’è più tempo da perdere - QdS

Palermo, rischio erosione, non c’è più tempo da perdere

Vincenza Grimaudo

Palermo, rischio erosione, non c’è più tempo da perdere

mercoledì 30 Giugno 2021

Nei giorni scorsi un vertice alla Regione per valutare azioni valide a mitigare i rischi nelle zone di Trappeto, Balestrate e Terrasini. Servono progetti per intercettare i finanziamenti

PALERMO – A rischio frane la costa del litorale di Trappeto. Una questione affrontata nel corso di un vertice convocato nella sede palermitana del commissario di governo contro il Dissesto idrogeologico della Regione Siciliana, cui hanno partecipato anche il sindaco del paese marinaro Santo Cosentino e il deputato regionale Mario Caputo.

Allo studio una bozza di progettazione, già in possesso del Comune, per arrivare in tempi celeri al finanziamento e all’avvio dei lavori di messa in sicurezza. Lo stesso commissario regionale, Maurizio Croce, ha dato delle indicazioni di massima per riuscire ad arrivare in tempi brevi all’obiettivo. Essenzialmente, il vertice si è incentrato sulla necessità della messa in sicurezza della costa del litorale di Trappeto, individuato geograficamente tra i comuni di Balestrate e Terrasini: in particolare, si è discusso del tratto compreso tra la spiaggia del Casello e Ciammarita fino a San Cataldo, del tratto tra la Praiuledda, spiaggia del Casello e della costa sotto il depuratore.

“Sono state esposte – ha detto Caputo – le relative problematiche e lo stato d’emergenza, condiviso peraltro dal commissario Croce, il quale ha dato le indicazioni sulle attività da compiere per ripristinarne lo stato di fatto, analizzando i progetti e i rispettivi pareri, al fine di raggiungere in tempi brevi alla messa in sicurezza del litorale, volta a garantire la fruizione in totale assenza di pericolo con l’attuazione di interventi lungo le foci dei torrenti, con particolare attenzione a quello del Pinto e del ponte indicato. Colgo l’occasione per ringraziare il commissario Maurizio Croce per l’interesse mostrato, ritenendo importante l’incontro per lo sviluppo del territorio, la cui attenzione resta sempre forte, dal punto di vista economico, paesaggistico e turistico”.

Secondo l’ultima relazione del Dipartimento regionale della protezione civile, Trappeto è un paese tra quelli che è a maggior rischio frane nel panorama siciliano per le sue caratteristiche geomorfologiche, e le cronache di quest’ultimo decennio ne sono la prova tangibile: “L’abitato – si legge – è costruito su depositi di natura alluvionale e su depositi di spiaggia. L’andamento morfologico dell’area è sub-pianeggiante, lungo il litorale però, si distinguono ripe di erosione attive ed inattive in cui, nel tempo, si sono verificate frane di crollo e persistono tuttora condizioni di potenziale pericolo di distacco massi”.

A far particolarmente paura, poi, c’è anche la vicina zona di San Cataldo a Terrasini dove già più volte si sono verificati eventi franosi. Gli addetti ai lavori chiedono di far leva sulla legge 190 del 2014, che contiene puntuali disposizioni riguardanti le modalità di programmazione ed attuazione del “Fondo per lo sviluppo e la coesione” per il periodo 2014-2020.

“In materia di difesa del suolo – hanno sottolineato i rappresentanti del comitato Baia della legalità-San Cataldo – c’è un preciso decreto del Consiglio dei ministri del 2015, che ha definito regole uniformi per le proposte di interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico volte a concorrere all’assegnazione di finanziamenti a valere su risorse statali. Restiamo sicuri che l’intervento di messa in sicurezza venga preso in seria considerazione nel più breve tempo possibile”.

“In questo sentiero – ha affermato il sindaco di Terrasini, Giosué Maniaci – da tempo si verificano eventi franosi e quindi è diventato un percorso molto pericoloso. In seguito a tale denuncia faremo una verifica con i nostri tecnici, ma già da tempo stiamo con attenzione seguendo la situazione. Da parte nostra, come Comune, abbiamo previsto degli interventi di manutenzione lungo tutta l’area che ovviamente non possono essere bastevoli ad una generale messa in sicurezza. Verificheremo anche come attivarci per cercare i necessari finanziamenti”.

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