Palermo, servizi della Rap avanti a singhiozzo - QdS

Palermo, servizi della Rap avanti a singhiozzo

Gaspare Ingargiola

Palermo, servizi della Rap avanti a singhiozzo

mercoledì 15 Gennaio 2020

Tra le questioni più spinose, lo stallo per il passaggio di un centinaio di lavoratori da Reset. Dai sindacati nuovi appelli a Regione e Comune per l’azienda di igiene ambientale

PALERMO – “La Rap si trova in una situazione di grande difficoltà dovuta alla chiusura di Bellolampo, agli extra-costi che la Regione siciliana ancora non copre ma soprattutto a una gravissima carenza di personale, con oltre settecento dipendenti in meno in appena sette anni”. Anno nuovo, vita vecchissima: a fare la sintesi dei guai della Rap, la società partecipata di igiene ambientale, ci pensa Giuseppe Badagliacca, segretario generale Fiadel-Cisal.

Ad agitare le acque tra le fila dei sindacati è lo stallo che sta vivendo il passaggio di un centinaio di dipendenti della Reset, la società consortile comunale, all’azienda di piazzetta Cairoli. Il passaggio doveva avvenire dal primo gennaio ma al momento non è stato ancora ratificato. Il Consiglio di amministrazione della Rap avrebbe sollevato alcune perplessità: che questo trasferimento di operai possa entrare in conflitto, anche da un punto di vista giuridico, con un’altra selezione figlia di una vecchia graduatoria del 2016, primo; e secondo, che a trasferirsi possano essere dipendenti vicini alla pensione o non idonei ai servizi cui la Rap vorrebbe destinarli.

Lunedì il vice sindaco Fabio Giambrone ha incontrato i presidenti di Rap e Reset Giuseppe Norata e Antonio Perniciaro e il direttore generale del Comune Antonio Le Donne per approfondire innanzitutto “gli aspetti giuridici relativi alla validità delle liste, redatte nel 2016, per la mobilità fra la Reset e le altre aziende partecipate del Comune e socie della stessa azienda”.

“È emerso – ha spiegato Giambrone – l’orientamento che tali liste non siano configurabili come graduatorie concorsuali ma, anche a tutela proprio di chi è inserito utilmente in posizione per il transito in Rap, si è deciso di fare un ulteriore approfondimento tecnico-giuridico”. E se l’aspetto più formale non sembra preoccupare il vice sindaco, anche sotto quello dell’immediata “spendibilità” dei lavoratori Reset l’Amministrazione ha voluto rassicurare tutti: “Nel corso dell’incontro – si legge in una nota – è stato confermato che la mobilità interaziendale sarà possibile esclusivamente per i lavoratori che non siano prossimi al pensionamento, al fine di garantire un periodo di permanenza in servizio adeguato all’impegno assunto dalla Rap”.

Intanto, il consigliere di “Avanti insieme”, Massimiliano Giaconia, ha snocciolato qualche cifra su Facebook: “Ci sono servizi – ha scritto – che la partecipata Rap eroga per contratto che, oramai, sono del tutto inadeguati. Basti fare il confronto con quello che era il progetto iniziale dei servizi di spazzamento, diserbo e svuotamento cestini, che prevedeva cinquecento operatori impegnati in 470 ambiti distribuiti in tutta la città. Oggi di addetti a questi servizi, per effetto pensionamento e non solo, se ne contano poco più di cento. La stessa cosa, più o meno, vale per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi, che vedeva impegnati circa duecento addetti (provenienti dalla Cassina/Lesca), oggi solo poche decine. La Rap in questi ultimi anni ha cercato di sopperire alla carenza di organico con l’utilizzo dell’istituto dello straordinario, strumento che costa tanto ma che sortisce pochi degli effetti sperati”.

E a proposito di costi, il settore della nettezza urbana fa ancora i conti col salasso del trasferimento dei rifiuti verso le discariche catanesi dopo la chiusura della sesta vasca di Bellolampo, per il quale la Regione siciliana aveva promesso un contributo concreto (7 milioni di euro), anche per aiutare l’azienda a smaltire le decine di migliaia di tonnellate di rifiuti accatastate sul piazzale di fronte all’impianto di Trattamento meccanico biologico. “Si tratta solo – hanno dichiarato i deputati del M5s all’Ars Giampiero Trizzino e Luigi Sunseri, insieme al capogruppo pentastellato al Consiglio comunale Antonio Randazzo – di propaganda sterile del Governo Musumeci. Vorremmo ricordare all’assessore Pierobon e al presidente della Regione che uno dei principi fondamentali nell’individuazione delle risorse è quello dell’annualità. La Regione non avendo ancora un bilancio non può trasferire un solo centesimo. Peraltro, l’impegno di Pierobon era relativo a un suo Disegno di legge del 2019, nient’altro che una bozza che ormai non ha più alcuna copertura finanziaria”.

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