Nuova vita per l’istituto Roosevelt di Palermo - QdS

Nuova vita per l’istituto Roosevelt di Palermo

Nuova vita per l’istituto Roosevelt di Palermo

mercoledì 11 Dicembre 2019

L’iniziativa è del governo Musumeci. Coinvolti enti come Enea, Ispra, Cnr, Arpa, Ismett e Rimed. Il presidente della Regione: “Si tratta di una grande opportunità per i nostri giovani”

PALERMO – L’Istituto Roosevelt prenderà vita, divenendo un centro internazionale di ricerca della Regione Siciliana per l’ambiente e la salute. L’iniziativa è del governo Musumeci, nel progetto sono già stati coinvolti numerosi enti: Enea, Ispra, Cnr, Arpa, Ismett e Rimed.

Il governatore ha effettuato un sopralluogo nei locali, insieme agli assessori al Territorio Toto Cordaro e alla Salute Ruggero Razza, per rendersi conto direttamente della situazione e verificare l’attuale stato dei padiglioni. Musumeci ha voluto visionare, in particolare, i progetti di ristrutturazione dei locali, già finanziati e pronti per partire. “Investire in ricerca e innovazione – commenta il presidente della Regione – è una scommessa per la Sicilia, una terra che ha le carte in regola per emergere e pronta a costruire il futuro. La realizzazione di un Polo di eccellenza per la ricerca, specializzato nei settori dell’ambiente e della salute, è certamente una grande opportunità per i nostri giovani che non possiamo lasciarci sfuggire. Lavoreremo con altri enti ed istituzioni ad un progetto ambizioso, da realizzare in tempi rapidi”.

All’interno dell’Istituto Roosevelt continuerà a essere ospitata anche la Soprintendenza del Mare. La Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali del Mare, questo il nome ufficiale, appartiene alla Regione autonoma Sicilia per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali che si trovano nelle acque marine e delle risorse archeologiche sottomarine. La sede è unica in Italia e solo in Grecia esiste una struttura simile. Quindi nessuna sostituzione, come da tempo si vociferava, invece entrambi i reparti saranno completamente integrati.

L’Istituto Roosevelt all’Addaura è stato inaugurato in pompa magna nel 1948 dall’allora vicepresidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Saragat. Il complesso nasce principalmente come un regalo per la città. Uno spazio offerto dagli operai americani ai figli dei lavoratori italiani morti in guerra per guardare al futuro. Dopo varie vicissitudini, abbandoni e incurie, la struttura è stata travolta negli ultimi anni anche dallo scandalo sull’ente di formazione regionale Ciapi per il crimine di fondi intascati a fronte di progetti mai realizzati. L’Istituto Roosevelt adesso è pronto a risorgere, grazie anche a quel suo panorama che si affaccia sulla costa nord: da Vergine Maria all’Addaura.

Il Roosevelt è stato anche uno degli obiettivi principali del rimpianto Sebastiano Tusa, che aveva etichettato il luogo, in una intervista su Repubblica, come “Terra di nessuno, ma eccezionale”, dichiarando: “È un polmone verde sul mare unico al mondo. Tutto il complesso va risanato e al più presto. Quando i nostri uffici chiudono la struttura è in balia di chiunque. Vediamo anche gente che va e che viene. L’idea di un Parco urbano sul mare è compatibile con le sedi di istituti di ricerca e potrebbe offrire occasioni di scambio tra ricercatori e cittadini impegnati per la riqualificazione della costa”. È un posto dove si potrebbe unire turismo e ricerca, basti pensare all’antico approdo della tonnara di Vergine Maria.

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