Vertenza Almaviva, sindacati e Comune chiedono risposte - QdS

Vertenza Almaviva, sindacati e Comune chiedono risposte

Gaspare Ingargiola

Vertenza Almaviva, sindacati e Comune chiedono risposte

giovedì 26 Agosto 2021

Con l’arrivo di Ita sono a rischio i posti delle 570 persone che hanno finora gestito il customer center di Alitalia. Chiesto un tavolo di confronto e un intervento del ministero del Lavoro

PALERMO – Sarà la società Covisian a gestire il call center di Ita, la compagnia aerea che prenderà il posto di Alitalia a partire da oggi. Finora il servizio di assistenza ai clienti era svolto da 621 dipendenti del gruppo Almaviva nelle sedi di Palermo e Rende (570 soltanto nel capoluogo siciliano).

“Ita – si legge in una nota – ritiene l’area del customer center un elemento fondamentale nella relazione con il cliente per la quale è importante assicurare la massima efficienza e sostenibilità. Per questo motivo, nella scelta del fornitore, si è tenuto conto della necessità di erogare tale servizio dall’Italia e della flessibilità nel gestire la curva dei volumi di telefonate in funzione delle esigenze della compagnia da questa fase iniziale di transizione alla fase di piena operatività, il tutto offrendo soluzioni digitali e innovative”. Ora “si aprirà un breve periodo di interim durante il quale tale attività verrà svolta per conto di Ita da personale di Alitalia in amministrazione straordinaria”.

Il problema, come spiega la società Almaviva in una nota, è “il mancato rispetto della clausola sociale nel cambio appalto per il call center” che “mette a rischio immediato la continuità occupazionale di centinaia di lavoratori a Palermo e Rende, impegnati da vent’anni sul medesimo servizio assistenza clienti per Alitalia”. Clausola sociale “prevista per il settore dei call center in outsourcing che, in base al Ccnl di settore e alla legge, riconosce il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con l’eventuale nuovo fornitore delle stesse attività”.

“Il bando Ita – prosegue la nota dell’azienda – con termini senza precedenti per gare di simili dimensioni, è stato reso noto sabato 31 luglio, chiuso nelle successive due settimane di agosto e assegnato ieri, fissando a giorni la partenza di un servizio caratterizzato dalle stesse attività che Almaviva Contact eroga per l’analogo customer care Alitalia, attraverso 621 persone specificamente formate, oltreché dalla previsione di volumi di lavoro persino crescenti rispetto a quelli attuali”.

Un bando di gara ritenuto “privo di riferimenti alla clausola sociale, comprensivo invece di un punteggio premiale per l’indicazione di una sede operativa a Roma, con evidente penalizzazione per chi operi da tempo nel Mezzogiorno del Paese, guidato dal criterio del massimo ribasso economico e da una base d’asta insufficiente a coprire anche il solo costo del lavoro, elemento determinato con decreto dal ministero del Lavoro perché non riducibile. Una responsabilità grave, quella assunta da Ita, che provocherebbe non solo il conseguente, obbligato ingresso in regime di ammortizzatore sociale al 100% entro i prossimi giorni per le 621 persone finora impegnate sullo stesso servizio, ma si dimostrerebbe un segnale ancora più distruttivo per l’intero settore, provenendo da una società totalmente pubblica”.

Preoccupati i sindacati. Leonardo La Piana (segretario generale Cisl Palermo Trapani) ed Eliana Puma (Rsu Almaviva e coordinatrice call center Fistel Cisl Sicilia) hanno chiesto la convocazione di “un tavolo ministeriale, perché in gioco c’è il futuro di tante famiglie. Non si era mai verificato che una gara di questo tipo venisse gestita con queste modalità e che apprendessimo dell’esito sulla stampa. Ita è una azienda pubblica e come tale non può sfuggire all’applicazione delle clausole sociali previste per legge e dal contratto nazionale delle telecomunicazioni. Non si perda altro tempo, i lavoratori di Palermo gestiscono il servizio clienti Alitalia da quando è nato, da ben vent’anni. E oggi, seppure senza alcuna certezza per il loro futuro, continuano a gestire i clienti della vecchia compagnia con professionalità e cortesia. Questa città non può permettersi un’ulteriore emorragia occupazionale”.

Anche Slc Cgil e Cgil Palermo hanno ribadito la richiesta di “un tavolo istituzionale” che “deve dare risposte concrete ai lavoratori garantendo loro una continuità occupazionale”.

In campo anche l’Amministrazione comunale: “Siamo desiderosi di capire – hanno scritto in una nota il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Lavoro Giovanna Marano – se la professionalità finora garantita dalle centinaia di lavoratrici e lavoratori Almaviva di Palermo venga contrapposta a quella del personale di Alitalia in amministrazione straordinaria. Chiediamo al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di prendere in mano questa grave e delicatissima situazione e gli chiediamo che sia prioritariamente esercitata la clausola di salvaguardia occupazionale”.

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