Palermo, approvato il Regolamento pubblicità - QdS

Palermo, approvato il Regolamento pubblicità

Gaspare Ingargiola

Palermo, approvato il Regolamento pubblicità

mercoledì 20 Maggio 2020

Il Consiglio comunale ha approvato il documento per l’assegnazione degli spazi pubblici. Evidenziata l’assenza di un vero e proprio censimento degli impianti presenti in città

PALERMO – Il Consiglio telematico ha approvato il nuovo Regolamento comunale sulla pubblicità con 18 sì, tre no e sei astenuti. Un provvedimento che nasce con l’intento di mettere ordine nella giungla di commi, autorizzazioni, ricorsi al Tar e sentenze di un settore che pure potrebbe valere potenzialmente milioni per le esangui casse di Palazzo delle Aquile.

Ma è polemica sull’assenza del relativo Piano della pubblicità, il documento tecnico che materialmente dovrebbe indicare l’esatta ubicazione, tipologia e dimensione delle decine di migliaia di impianti pubblicitari già installati o ancora da installare. Una mappa, in parole povere, che Sala delle Lapidi aveva già richiesto cinque anni fa senza successo. È scritto tutto nero su bianco nella delibera partorita dal Consiglio, che a ottobre 2015 aveva già approvato una prima bozza di regolamento dando però mandato all’Amministrazione di istituire due task force – un Ufficio del Piano e un Osservatorio sulla comunicazione pubblicitaria – con il compito di aggiornare le cartografie, le planimetrie e i dati sulla popolazione palermitana.

Una successiva ordinanza sindacale di Leoluca Orlando (marzo 2016) istituiva una squadra di supporto formata da sette tecnici e coordinata da un dirigente del Suap “per tutti gli adempimenti tecnici che riguardano gli impianti pubblicitari, da indicare nel dettaglio e sparsi per tutto il territorio comunale” e per “l’aggiornamento delle cartografie contenenti le localizzazioni degli impianti”. Il gruppo tecnico portava avanti un lavoro certosino provvedendo ad “aggiornare le elaborazioni planimetriche, inserendo tutti i vincoli di natura monumentale, ambientale e paesaggistica e tenendo conto delle caratteristiche del centro storico e del percorso Unesco”; a “redigere l’abaco delle tipologie degli impianti pubblicitari”, un vero e proprio censimento con “quadrature e coordinate”; e ad aggiornare il piano con i dati sulla popolazione richiesti.

Il provvedimento di cinque anni fa, però, è rimasto lettera morta e non è mai diventato operativo. Della vicenda si è interessata anche l’Autorità nazionale anticorruzione, che lo scorso febbraio ha contestato al Comune l’assenza di un regolamento per la concessione degli spazi pubblicitari attraverso un bando pubblico. Alla fine in Aula è arrivato un documento da più parti ritenuto incompleto perché privo, per l’appunto, del piano di geolocalizzazione degli impianti.

Una lacuna cui ha posto rimedio un emendamento di Ugo Forello del gruppo Oso, che stabilisce che siano direttamente le ditte private a “presentare, per partecipare al bando, i progetti di collocazione impianti secondo le tipologie e quantità previste dalle norme tecniche ambientali del piano”.

“Prendiamo atto con rammarico – hanno commentato Antonino Randazzo, Viviana Lo Monaco e Concetta Amelia del M5s – che a distanza di ben cinque anni dall’approvazione del regolamento comunale sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, l’Amministrazione comunale dichiari di non essere ‘assolutamente nelle condizioni di redigere un piano della pubblicità in cui si individuino con l’esatta ubicazione, tipologia e dimensione le diverse decine di migliaia di impianti pubblicitari da installare in città’. Questo va contro una deliberazione di Consiglio comunale e una disposizione sindacale di marzo 2016”.

“Come ribadito in Aula – hanno sottolineato – a nostro avviso si tratta di un atto incompleto, che peraltro espone l’Amministrazione a possibili futuri contenziosi. La delibera votata è Giunta in Consiglio comunale priva del piano di ubicazione puntuale degli impianti ed è per questo che lo scorso mese di marzo abbiamo provveduto a trasmettere formale diffida all’amministrazione comunale, chiedendo che fosse anche allegata al verbale della seduta di discussione dell’atto”.

Al netto delle polemiche, adesso dovrebbero finalmente sbloccarsi le gare per assegnare le concessioni: la città sarà suddivisa in 81 lotti classificati con otto colori diversi: rosso per il centro storico; arancione per l’espansione storica; giallo per quella urbana; azzurro per l’abitato consolidato; rosa per gli impianti sportivi, produttivi e commerciali; viola per nodi e corridoi di scorrimento; grigia per la cittadella universitaria e verde per le zone di riserva. I lotti saranno a loro volta raggruppati in 14 macroaree (per esempio centro e periferia, lato mare e lato monte, e così via).

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