Paolo Mezzadri, l'arte del ferro che rivela tenerezza e anima - QdS

Paolo Mezzadri, l’arte del ferro che rivela tenerezza e anima

Antonino Lo Re

Paolo Mezzadri, l’arte del ferro che rivela tenerezza e anima

Nicoletta Fontana  |
giovedì 17 Marzo 2022

Sulla Poltrona di Nicoletta l'artista Paolo Mezzadri, in mostra alla Galleria Federica Ghizzoni di Milano con “La fragilità non inquina”

Paolo Mezzadri in mostra alla Galleria Federica Ghizzoni di Milano con “La fragilità non inquina”, si racconta in un dialogo intimo dove il filo conduttore della sua arte è rappresentato dal ferro.

I trascorsi nell’azienda di famiglia

Il ferro, un metallo asettico e ruvido, quello che toccava durante i lunghi anni trascorsi a lavorare nell’azienda di famiglia. Un ferro malleabile, tenero, forte e leggero, quello che lui ha modellato successivamente in veste di artista.

Il suo percorso di introspezione psicologica lo ha fatto attraverso questo metallo primordiale, apparentemente inflessibile e rigido ma, che una volta plasmato dalla sua arte, ha rilevato tutta la sua tenerezza e la sua anima. E’ cosi che Mezzadri è riuscito attraverso questo elemento a esprimere le sue più intime inquietudini e a rispondersi alle domande sull’esistenza e a indagare sull’ insita fragilità che appartiene  all’essere umano.  

La mostra

La mostra non è altro che una metafora: “Più ci si nasconde dietro una forza, più si dimostra la propria  fragilità”. Il titolo della mostra “La fragilità non inquina” rappresenta l’atto finale della sua evoluzione  artistica e psicologica.

Ogni pezzo è Paolo, ogni pezzo parla di un suo viaggio intrapreso in passato. Una riflessione sul tempo, su di noi, sul nostro viaggio e sulla nostra fragilità, che diventa la nostra forza di stare in equilibrio, di rialzarci e aggiustarci dopo essere caduti

“Il ferro per me profuma di nostalgia e quello arrugginito di storia.” ( Paolo Mezzadri).

Nicoletta Fontana

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