Nel 2003 l’allora padre Prevost, oggi Papa Leone XIV, prese parte a una solenne celebrazione nella chiesa di Sant'Agostino a Catania.
Nel cuore del centro storico di Catania, tra le navate della chiesa di Sant’Agostino – conosciuta anche come chiesa di Santa Rita – si svolse il 3 maggio 2003 un momento di profonda intensità ecclesiale, destinato a riemergere oggi con un significato rinnovato. Allora, tra i concelebranti di una solenne Eucaristia c’era anche padre Robert Francis Prevost, priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, divenuto lo scorso 8 maggio Papa Leone XIV.
Il 25° anniversario degli agostiniani maltesi a Catania
La celebrazione del 2003 fu organizzata per commemorare i venticinque anni di presenza dei religiosi agostiniani maltesi a Catania. Giunti nella città etnea nel 1978, avevano saputo costruire una presenza discreta ma costante nel tessuto pastorale locale, stringendo un legame saldo con la comunità cittadina.
A presiedere la liturgia fu l’arcivescovo di Catania dell’epoca, mons. Salvatore Gristina, oggi vescovo emerito. Insieme a lui e a padre Prevost, concelebrarono anche padre Emmanuel Borg Bonello, assistente del priore generale, il vicario della provincia maltese padre Raymond Francalanza, il priore di Catania padre Paolo Muscat, e i padri Bonaventura Chetcuti e Francesco Calleja.
La chiesa era gremita. Fedeli, amici, volontari e semplici cittadini vollero testimoniare la loro gratitudine ai religiosi, riconoscendo il valore di un cammino pastorale che in un quarto di secolo aveva accompagnato generazioni di catanesi.
Quel giorno, rimasto nella memoria di molti ma forse dimenticato da altri, assume oggi un nuovo rilievo. Padre Prevost, che in quell’occasione si fece prossimo a una comunità periferica rispetto ai grandi centri della Chiesa universale, è oggi il Vescovo di Roma. La sua elezione con il nome di Leone XIV ha sorpreso molti, ma chi lo conobbe in quella giornata catanese riconosce nel suo pontificato la stessa semplicità, la stessa attenzione all’altro, lo stesso stile sobrio che mostrò nel 2003.
Una visita breve, un legame duraturo
Non si trattò di una lunga permanenza, ma di una visita intensa, arricchita da incontri con la comunità, celebrazioni, parole di incoraggiamento. Padre Prevost conobbe la vitalità della Chiesa catanese, apprezzò l’impegno degli agostiniani sul territorio e lasciò un’impressione profonda tra i presenti.
In quel momento nessuno poteva prevedere che quel religioso statunitense, attento e riservato, sarebbe stato chiamato un giorno alla guida della Chiesa universale. Eppure, il suo passaggio a Catania, oggi rivisitato alla luce della sua elezione al soglio pontificio, appare come un tassello significativo di un percorso ecclesiale che ha mantenuto intatta la cifra del servizio e della prossimità.
A più di vent’anni di distanza, quell’Eucaristia celebrata in una piccola chiesa del centro storico si rivela parte integrante della storia di un uomo e della sua vocazione. Non è solo un ricordo: è la testimonianza di una Chiesa che, nelle sue espressioni più semplici e locali, sa custodire semi che portano frutto anche a distanza di anni. La comunità di Catania oggi può rileggere quell’incontro come segno di una storia più grande, fatta di fedeltà quotidiana e di ponti inattesi. Una storia che unisce la città etnea al cammino di Papa Leone XIV.