Parte il processo per l'aggressione a Tudisco: "Speriamo in più controlli dell'ordine pubblico" - QdS

Parte il processo per l’aggressione a Tudisco: “Speriamo in più controlli dell’ordine pubblico”

Parte il processo per l’aggressione a Tudisco: “Speriamo in più controlli dell’ordine pubblico”

Chiara Borzì  |
martedì 24 Giugno 2025

Tudisco è anche presidente provinciale di Mio Italia, l’associazione nazionale che rappresenta ristoratori e albergatori indipendenti

 È cominciato al Tribunale di Catania il processo che vede contrapposti Roberto Tudisco, titolare di un noto ristorante del centro storico, e i fratelli Giuseppe e Lucio Lombardo, già noti alle forze dell’ordine per precedenti episodi di violenza. Tudisco è anche presidente provinciale di Mio Italia, l’associazione nazionale che rappresenta ristoratori e albergatori indipendenti.

Il pestaggio

Ad ottobre 2024 Tudisco ha ripreso il pestaggio ai danni di una coppia di Vigili Urbani – per cui i Lombardo sono stati riconosciuti colpevoli dopo essere stati processati per direttissima – diventando a sua volta vittima, insieme alla direttrice del suo ristorante, dal momento in cui i fratelli hanno notato le riprese con il cellulare fatte dal ristoratore.

“Dicevano che mi volevano ammazzare, hanno agito con furia omicida – ci ha spiegato Roberto Tudisco al termine della prima udienza avvenuta oggi – sono stato salvato solo dall’intervento del mio personale, che ha avuto la prontezza di bloccare i due, altrimenti chissà cosa sarebbe successo. Mi hanno colpito con uno sgabello pesantissimo, rompendomi anche le costole”.

La difesa di Tudisco

La difesa di Tudisco ha chiesto di portare a processo tutti i video disponibili. Da quelle del circuito che videosorveglia il ristorante a quelle dei cellulari del gestore. “Abbiamo chiesto di esibire le prove video in tribunale, ho ripreso io prima di essere aggredito e anche una mia dipendente”.

L’attività continua

L’attività del ristorante di Roberto Tudisco continua in parallelo a quello del Baretto dei fratelli Lombardo. “Il Baretto continua a lavorare accanto a noi come rent a car e bar – ci spiega ancora il ristoratore -, ma senza fare nessun caffè. I fratelli Lombardo sono stati scarcerati e posti agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. Cosa accadrà dopo non possiamo sicuramente saperlo”.

Chiediamo a Tudisco se si sente sicuro dopo l’aggressione. “Le forze dell’Ordine fanno tutto quello che possono, ma il loro numero non sembra sufficiente. Catania non è più la città di 20 anni fa, oggi si sono aggiunti anche gli extracomunitari a delinquere. Giornalmente assistiamo ad episodi come gli scippi che rendono evidente la percezione di insicurezza: Catania del resto è una città grande come altre. Apprezzeremmo – ha concluso il presidente provinciale di Mio Italia – che ci fossero più forze dell’Ordine in giro, in controlli dell’ordine pubblico, oltre che per il rispetto del Codice della strada”. 

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