Partinico, scontro sulla bonifica di contrada Valguarnera - QdS

Partinico, scontro sulla bonifica di contrada Valguarnera

Vincenza Grimaudo

Partinico, scontro sulla bonifica di contrada Valguarnera

mercoledì 15 Dicembre 2021

A Partinico è scaricabarile tra Comune e ex Provincia sulla riqualificazione dell’ampia zona un tempo fortino della mafia e della famiglia Vitale e oggi terra di nessuno in totale emergenza ambientale

PARTINICO – È scaricabarile tra Comune di Partinico ed ex Provincia per la bonifica dell’ampia zona periferica di contrada Valguarnera, zona abbandonata da anni al degrado che un tempo era regno della mafia per la presenza delle stalle abusive della sanguinaria famiglia Vitale.

Da una parte gli uffici comunali segnalano che l’area è di competenza della Città metropolitana, ricadendo in strada provinciale, dall’altra però l’ex Provincia rispedisce tutto al mittente e invoca un decreto legislativo del 2006: “E’ di loro competenza la gestione dei rifiuti abbandonati in strada”.

A raccontare questo batti e ribatti è il partito della Rifondazione Comunista che da qualche mese sta provando a segnalare il problema dell’emergenza ambientale in quella vasta zona periferica senza però riuscire a trovare un interlocutore. Prima si era rivolta al Comune che aveva già liquidato la questione con i suoi uffici del settore Ambiente sostenendo che si sarebbero dovuti rivolgere all’ex Provincia perché era lei la proprietaria della strada.

Nel frattempo sono passate altre settimane e adesso arriva anche l’incredibile risposta dalla città Metropolitana, a cui si era rivolta sempre il partito della falce e martello: “Ai sensi dell’articolo 198 del decreto legislativo 152/2006 – fa sapere Giuseppe La Manno, dirigente dell’ufficio rifiuti urbani e speciali dell’ex Provincia – è competenza dei Comuni la gestione e lo smaltimento dei rifiuti urbani, ivi compresi quelli giacenti sulle strade o aree pubbliche”. A supporto di tale tesi anche un documento dell’assessorato regionale all’Energia emanato nel luglio scorso in cui si ribadisce questo concetto.

Di fronte a questo muro di gomma non ci sta Rifondazione: “È del tutto evidente – si legge in una nota del circolo – che non vi è alcuna intenzione da entrambe le parti di collaborare e di porre in essere non solo la bonifica (che, in assenza di altri interventi, potrebbe rivelarsi solo temporanea e pertanto quasi inutile), ma tutte quelle azioni di prevenzione, di presidio e di individuazione dei responsabili di questo scempio ambientale. Di questo rimaniamo sbigottiti. E, poiché il buon senso in questa vicenda non ha prevalso, annunciamo che se entro 10 giorni non verremo informati dell’avvio dell’iter per la presa in carico della segnalazione e degli interventi risolutivi, ci rivolgeremo alla Regione Sicilia e alla Procura di Palermo per la denuncia di un’omissione di atti d’ufficio. A carico di chi lo decideranno le autorità competenti in materia giudiziaria”.

Proprio recentemente sempre su un’altra zona periferica di Partinico proprio Comune ed ex Provincia avevano collaborato rimuovendo ben 2 chilometri di rifiuti sparsi lungo la provinciale 63 che conduce al santuario della Madonna del Ponte. In contrada Valguarnera ciclicamente si è intervenuti con delle bonifiche negli anni passati ma con risultati che poi venivano vanificati puntualmente a distanza di qualche settimana con nuovi fenomeni di abbandono incontrollato.

Una zona che è stata sempre nel degrado: prima per la presenza della mafia con le stalle abusive della famiglia Vitale che furono abbattute nel 2007 dopo all’incirca un ventennio di “egemonia”, tra summit e omicidi; anche dopo però non si riuscì mai a compiere una vera opera di bonifica e recupero.

Questa situazione si è trascinata sino ad oggi: anche se quelle orribili stalle non ci sono più resta però una situazione complessiva di abbandono, con micro discariche disseminate ovunque.

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