Si lavora su un biglietto unico Amat-Trenitalia, richiesto da tempo dai cittadini del capoluogo. Positivi i numeri degli ultimi dodici mesi, soprattutto grazie al collegamento con l’aeroporto
PALERMO – Il passante ferroviario piace e in un anno lo ha utilizzato – considerata anche la tratta per l’aeroporto Falcone-Borsellino – oltre un milione di passeggeri. La soluzione per il tappo della galleria di vicolo Bernava, poi, sembra nuovamente vicina. E dal 2020 potrebbe finalmente affacciarsi la grande novità da anni invocata a gran voce dai palermitani: il biglietto unico Amat-Trenitalia.
Queste le principali notizie emerse in un incontro alla Stazione centrale per illustrare i dati sul trasporto regionale. Erano presenti l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone, l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia Orazio Iacono, il direttore della divisione Passeggeri regionale di Trenitalia Silvio Damagini e Fulvio Bellomo del dipartimento regionale Infrastrutture.
Partiamo dalla novità più eclatante, almeno sulla carta: il biglietto integrato bus-treno. Un’opportunità attesa come una manna dal cielo da chi non può permettersi o semplicemente non vuole l’auto (per non inquinare, per risparmiare o per non restare imbottigliato nel traffico). In questi anni i pendolari sono stati costretti a pagare due titoli di viaggio separati, quindi doppio, per spostarsi coi mezzi pubblici e raggiungere la scuola, l’università o l’ufficio. Una condizione che ha reso più conveniente, per chi ne ha una, la scelta dell’auto. Tradotto: più traffico e più inquinamento. Ma ecco che una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare già a partire dall’anno prossimo.
“Nel 2020 – ha annunciato l’amministratore delegato Iacono – si potrà arrivare al biglietto unico Trenitalia-Amat. Ci sono delle interlocuzioni in corso”. Messo a fuoco anche un altro obiettivo: far scendere i tempi di percorrenza dell’intera tratta dalla Stazione centrale all’aeroporto dagli attuali 55 a circa 35 minuti.
“Iacono – ha riferito all’agenzia stampa Dire l’assessore comunale alla Mobilità, Giusto Catania – è evidentemente in possesso di informazioni utili che fanno ben sperare i cittadini di Palermo, visto che fino a questo momento le difficoltà maggiori su questo fronte sono arrivate dal contratto di servizio tra la Regione Siciliana e l’azienda. Comune e Amat hanno sempre dato la loro disponibilità ad attivare il biglietto unico”.
L’altro annuncio riguarda vicolo Bernava, dove è necessario abbattere cinque palazzine irreparabilmente danneggiate degli scavi prima di poter proseguire con i lavori. “Nei prossimi giorni – ha annunciato l’assessore Falcone – uscirà un secondo bando per la demolizione (il primo è andato deserto, nda). I lavori inizieranno a dicembre e si concluderanno nel febbraio del 2020”. Vale la pena ricordare che in realtà a completare questo intervento avrebbe dovuto pensarci il consorzio Sis, che però ha abbandonato l’opera dopo averla in gran parte completata a causa di una lunga querelle con Trenitalia su una spesa extra budget di 100 milioni. Querelle che ha portato alla rescissione del contratto, con l’opera attualmente pronta per il 95%.
E veniamo ai numeri: oltre un milione di passeggeri, si diceva, tra settembre 2018 e settembre 2019 ha deciso di utilizzare il treno per attraversare quotidianamente l’area urbana di Palermo o raggiungere lo scalo di Punta Raisi. Attualmente, come si legge in una nota, “sono 73 i collegamenti feriali che Trenitalia (Gruppo FS Italiane) offre fra Palermo e Punta Raisi con due treni ogni ora. In poco più di mezz’ora è possibile raggiungere l’aeroporto dal centro città con 17 stazioni nell’area urbana di Palermo, da Roccella a Sferracavallo”. In realtà, come detto, il tragitto dura quasi un’ora e l’intenzione di Rfi è di far scendere i tempi di percorrenza intorno ai 35 minuti. “Sulla scorta di quanto già avviene a Roma tra Fiumicino e il centro città”, ha concluso Iacono.