Permessi di costruire, come la Sicilia sconta l’arretratezza - QdS

Permessi di costruire, come la Sicilia sconta l’arretratezza

Serena Giovanna Grasso

Permessi di costruire, come la Sicilia sconta l’arretratezza

martedì 04 Febbraio 2020

Istat: nell’Isola nel 2018 sono state concesse 1.568 autorizzazioni in ambito residenziale e 857 in quello non residenziale. Nella nostra regione l’incidenza più alta si riscontra nel settore agricolo (473 su 857, il 55,2% del totale)

PALERMO – Nel 2018 in Sicilia sono stati concessi 1.568 permessi di costruire per fabbricati residenziali nuovi, corrispondenti a 3.236 abitazioni, mentre in ambito non residenziale si parla di 857 permessi di costruire. Questi sono alcuni dei dati contenuti all’interno del report recentemente diffuso dall’Istituto nazionale di statistica.

Relativamente al comparto residenziale, in Sicilia si continua ancora a respirare aria di crisi a pieni polmoni: infatti, nella nostra regione si concentra solo il 5,9% del permessi complessivi relativi al numero di abitazioni (3.236 su 54.664). In Lombardia (11.602), Veneto (7.890) e Lazio (4.703) è possibile osservare i tre valori più elevati a livello nazionale, pari quasi alla metà del totale nazionale (precisamente il 44,3%).

In Sicilia oltre i due terzi del totale dei permessi si riferisce alla costruzione di una sola abitazione (1.104, pari al 70% dei permessi concessi nell’Isola), 220 a due abitazioni, 71 a tre abitazioni e praticamente le briciole per un numero superiore al quattro (173). Più di un terzo dei permessi concessi nel comparto residenziale si riferisce ad abitazioni a due piani (639, pari al 40,8%). Mentre una quota cospicua riguarda quelle a tre piani (288) e quelle ad un solo piano (470). Quote residuali attengono agli edifici con più di quattro piani (171).

Vi sono poi i permessi destinati agli ampliamenti di fabbricati residenziali già esistenti. In questo caso, in Sicilia si contano 247 ampliamenti consistenti in nuove abitazioni: ogni nuova abitazione consta mediamente di 3 stanze (775 complessive) e si articola su 74 metri quadrati (la superficie complessivamente ampliata è pari a 18.360 metri quadrati). Nella quasi totalità dei casi, gli ampliamenti abitativi sono stati richiesti da persona fisica (237), molto più marginali sono le richiesta provenienti da imprese (21) e da enti pubblici (3). Sono stati, poi, 602 gli ampliamenti di soli vani.

Passando ai permessi di costruire in ambito non residenziale, in Sicilia si rileva l’8,7% del totale (9.901 rilevati complessivamente a livello nazionale). Più di un permesso di costruire su due attiene al settore agricolo (473 su 857, pari al 55,2%), una tendenza maggiormente elevata rispetto al 46,6% rilevato in Italia (4.614 su 9.901). Mentre risultano molto più contenute le nuove edificazioni relative al settore industriale e dell’artigianato (89, corrispondenti all’10,4% del totale Sicilia) e quelle attinenti al commercio e ai servizi di alloggio e di ristorazione (57, pari all’6,6%).

Nelle regioni settentrionali, maggiormente industrializzate, l’orientamento si ribalta ed è possibile osservare un’incidenza superiore nel settore industriale. Ad esempio, in Lombardia un permesso di costruire su quattro si riferire al comparto industriale e artigiano (323 su 1.281, pari al 25,2%). Un andamento simile si osserva anche in Emilia Romagna (237 su 957, pari al 24,8%).

Mentre sono 21 i permessi concessi in Sicilia per permettere l’ampliamento di edifici non residenziali già esistenti (solo il 5,1% dei 408 richiesti in Italia). La superficie ampliata è complessivamente pari a 1.066 metri quadrati, pari a circa 62,7 metri quadrati per edificio.

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