Petrolio alle stelle e caro carburante: le previsioni nere degli analisti

Petrolio alle stelle e caro carburante: le previsioni nere degli analisti

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Petrolio alle stelle e caro carburante: le previsioni nere degli analisti

Damiano Catania  |
giovedì 03 Marzo 2022

Il rincaro è strettamente correlato al rialzo del prezzo del greggio, che segue l’evoluzione del conflitto Mosca-Ucraina.

Prima o poi doveva succedere. Non solo nelle aree di servizio, ma anche in città e nei centri minori, la benzina ha già sforato il tetto dei due euro al litro: le insegne digitali dei rifornimenti di carburante lo confermano e il Quotidiano di Sicilia lo aveva preannunciato. Il rincaro è strettamente correlato infatti al rialzo del prezzo del petrolio greggio, che segue l’evoluzione del conflitto Mosca-Ucraina e stamattina ha raggiunto i 118 dollari al barile.

Confermate purtroppo, così, le ipotesi degli analisti della banca di investimento globale RBC Capital Markets che già nei primi giorni del conflitto non escludevano che il greggio potesse raggiungere 120 o addirittura 150 dollari al barile, anche per via del ruolo preponderante della Russia, terzo produttore al mondo di petrolio (poco dopo l’Arabia Saudita, mentre al primo posto ci sono gli Stati Uniti). Da qui la conseguente ascesa del prezzo della benzina, da noi stimato a oltre i due euro al litro nel caso di superamento dei 120 dollari al barile del greggio.

I valori delle prime tre righe sono già realtà. Mercoledì 23 febbraio, il giorno precedente all’esplosione del conflitto, il greggio aveva un costo di 98 dollari al barile (indice Brent, rilevazioni Sole24Ore). Giovedì, giorno dell’attacco da parte di Mosca, ha toccato i 104 dollari. Venerdì il costo al barile è tornato a scendere, attestandosi sui 97 dollari. Oggi, giovedì 3 marzo, già col Brent a 118 dollari la benzina alla pompa ha sforato ampiamente i due euro.

Il commento dell’economista

“Le conseguenze già nel breve termine possono essere molto pesanti”, sostiene Maurizio Caserta, professore ordinario di Economia politica all’Università di Catania. “Un aumento del prezzo dell’energia – prosegue – ha due effetti evidenti: trasferisce risorse da chi compra a chi vende, e peggiora gli incentivi a produrre, poiché peggiora la struttura dei costi. Quindi i bilanci delle famiglie e delle imprese peggiorano e si produce meno di prima. La cosa da fare ovviamente è sostituire le fonti diventate care con quelle meno care. Ma questo richiede ovviamente flessibilità e lungimiranza”.

I consumatori schiacciati

“Stiamo lavorando con altre associazioni per ottenere la rateizzazione lunga delle bollette di elettricità e gas e abbiamo chiesto la sospensione dei distacchi per morosità – afferma Alfio La Rosa, presidente Federconsumatori Sicilia. Purtroppo tutti devono rendersi conto che in questa delicatissima fase storica, in cui stiamo uscendo da una pandemia e siamo entrati in una guerra per procura, non c’è molto da fare. Ai nostri associati, e a tutti i siciliani, consigliamo di ridurre ove possibile i consumi e di stare molto attenti alle bollette, per evitare che qualche società di vendita poco seria approfitti della situazione per inserire aumenti ingiustificati”.

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