Le sfide di Pettineo e l'accesso al Pnrr, l'intervista al sindaco Ruffino - QdS

Le sfide di Pettineo e l’accesso al Pnrr, l’intervista al sindaco Domenico Ruffino

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Le sfide di Pettineo e l’accesso al Pnrr, l’intervista al sindaco Domenico Ruffino

Valerio Barghini  |
domenica 03 Luglio 2022

Riconfermato per un secondo mandato il sindaco di Pettineo, Domenico Ruffino, che a QdS.it parla delle difficoltà e degli obiettivi del paese

È stato il Comune dell’Area Metropolitana di Messina con la più bassa affluenza alle urne, poco più del 35 per cento degli aventi diritto. Anche se, a onor del vero, il dato è falsato dal fatto che Pettineo conta oltre 1.500 elettori iscritti all’Aire, l’elenco dei cittadini residenti all’estero. Se, quindi, si scorpora questo dato, l’affluenza sale a quasi l’80 per cento.

Una situazione che, però, non ha impedito al sindaco uscente, Domenico Ruffino, detto Mimmo, di ottenere la riconferma a primo cittadino. All’esito di una campagna elettorale, nonostante la sfida a due, dai toni che definire accesi è fin quasi un eufemismo.

Sindaco Ruffino, come mai?

“Be’, rispetto a questo devo dire, con non poca amarezza, che c’è stata un’eccessiva personificazione da parte dello sfidante che, anziché dimostrare i lati eventualmente negativi del mio precedente mandato, ha preferito impostare la campagna più sulla mia persona che sui contenuti. Ma gli elettori, evidentemente, il 12 giugno scorso, hanno tratto le conclusioni”.

E le hanno dato piena fiducia per un altro quinquennio: quasi più un’attestazione di stima che un dato politico.

“O, meglio, il riconoscimento che qualcosa di buono, è stato fatto nel periodo 2017-2022”.

Un quinquennio, metà del quale reso difficoltoso dal Covid. Amministrare durante una pandemia non deve essere facile per nessuno.

“Eccome. Anche se a impattare sono stati anche le lungaggini delle altre pubbliche amministrazioni, nello specifico il livello regionale, che hanno dilatato oltremodo i tempi di rilascio dei crediti per il finanziamento di alcune opere. Per quanto riguarda Pettineo abbiamo due grosse problematiche: il consolidamento di piazza Argentina e la demolizione di un fabbricato pericolante che insiste sulla via centrale e l’edificio della scuola media”.

“Nonostante la redazione del progetto esecutivo risalga già a due anni fa, siamo ancora in attesa del decreto che trasferisce le risorse. Purtroppo, la Regione sconta una scarsa liquidità e dilata i tempi per l’emissione dei fondi. Così ogni anno i comuni sono costretti ad anticipare, faticosamente (perché non sempre le casse municipali lo consentono), centinaia di migliaia di euro per evitare il blocco dei cantieri”.

Un problema che rischia di acuirsi con il Pnrr.

“Altroché. Con l’aggiunta che ci ritroviamo, soprattutto nelle piccole realtà, delle piante organiche ridotte all’osso, a causa dei pensionamenti, composte da personale non completamente formato. Consideri che un Comune piccolo come Pettineo avrebbe la possibilità di accedere a bandi legati al Pnrr per quasi 4 milioni di euro: una vera e propria manna. Ma i finanziamenti, oltre che intercettati, vanno poi anche attuati”.

E con il Piano nazionale di ripresa e resilienza bisogna ancora andare più spediti. L’Europa non va tanto per il sottile: vuoi spendere i soldi?

“Bene: eccoli. Ma se non li utilizzi, entro il termine prefissato, me li riprendo e li utilizzo diversamente. I tempi sono stretti e contingentati. Il mio comune ha chiesto di attingere al bando nazionale indetto dall’Agenzia per la coesione, ma la stessa Agenzia ha attivato il portale a maggio, solo due mesi fa. E quand’anche la richiesta di Pettineo dovesse essere accolta, è evidente che la risorsa non prenderebbe servizio prima di settembre ottobre, quando invece già a gennaio avrebbe dovuto essere seduto alla propria scrivania: un ritardo che potrebbe rivelarsi deleterio”.

Quanto un paese come Pettineo, a ridosso della provincia di Palermo (una delle località confinanti è San Mauro Castelverde, ndr) “sconta” l’oggettiva lontananza da una Città Metropolitana, già di per sé molto estesa, con i suoi 108 comuni?

“Noi ci definiamo terra di mezzo proprio perché siamo a cavallo tra due province, anche se in realtà siamo più vicini a Palermo che a Messina. La delimitazione dei territori vuole che Pettineo abbia legami politico-amministrativi con Messina. Nella vita di tutti i giorni, però (a cominciare dai nostri studenti universitari), gravitiamo maggiormente nella più vicina Palermo, meglio collegata anche come mezzi di trasporto”.

“Una commistione anche tra la cultura palermitana e messinese. Una caratteristica, la nostra, che però rappresenta anche un punto di forza, visto che abbiamo creato rapporti di collaborazione stretti con i colleghi di Castelbuono, Geraci Siculo o Cefalù (tutti comuni della provincia di Palermo), senza trascurare i legami con i sindaci limitrofi del Messinese, in particolare quelli del Consorzio della Valle dell’Halaesa”.

Ultima domanda, che stiamo ponendo a molti suoi colleghi: come Mimmo Ruffino vedrebbe un’interlocuzione in rosa, con Palermo, dopo la presidenza Musumeci?

“Credo che, preliminarmente, vada fatta una considerazione: chiunque andrà ad occupare lo scranno più alto della Regione, uomo o donna che sia e di qualunque colore politico, deve avere come unico obiettivo quello di amministrare nell’interesse di tutti i cittadini e cercare di essere più inclusivo possibile”.

“Missione nella quale, però, oggettivamente una donna, in quanto madre, in quanto dotata di una maggiore sensibilità, in quanto abituata a mediare tra le mura domestiche, riesce meglio a condurre in porto. La politica in rosa ha una marcia in più: un concetto che ho fatto mio tanto che nel consiglio comunale di Pettineo, nel gruppo che ha sostenuto il mio nome, siedono non solo tre donne, ma tutte under 30. E per me è un motivo di orgoglio”.

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