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Pochi roghi nel 2025 ma la campagna antincendi in Sicilia partirà comunque a maggio

Pochi roghi nel 2025 ma la campagna antincendi in Sicilia partirà comunque a maggio
Incendio a Messina

Numeri che sembrano mostrare un trend diverso rispetto a quello registrato nel recente passato, al punto da far parlare di destagionalizzazione degli incendi

Cosa dovranno attendersi i siciliani nel 2025 sul fronte degli incendi? La domanda può apparire retorica, ma in realtà è più interessante di quello che si crede.

A differenza di quanto accaduto lo scorso anno, quando già nei primi mesi del 2024 il tema dei roghi aveva destato preoccupazione, quest’anno i dati in possesso della Regione parlano di una manciata di episodi. Numeri che sembrano mostrare un trend diverso rispetto a quello registrato nel recente passato, al punto da far parlare di destagionalizzazione degli incendi.

Nessun azzardo

Tuttavia, prevedere che da qui in avanti le cose rimarranno sotto controllo, seppur sia auspicabile, sarebbe un azzardo. A dimostrarlo è lo stesso governo Schifani, che ieri ha ufficializzato le date della campagna antincendio, confermando la scelta dell’anno scorso di anticipare di un mese l’avvio del periodo di massima allerta. “La stagione antincendio boschivo per l’anno 2025, avrà inizio il 15 maggio e termina il 31 ottobre”, si legge in un decreto firmato dall’assessora al Territorio Giusi Savarino.

La variabile climatica

“A fronte dell’impossibilità di formulare, a medio-lungo termine, previsioni attendibili sull’andamento climatico, occorre fare riferimento ai dati statistici relativi agli eventi verificatisi nell’ultimo quinquennio e nell’ultimo decennio”. È sulla base di questa premessa che gli uffici del Corpo forestale, dipartimento che fa capo all’assessorato al Territorio, hanno fatto presente al governo la necessità di confermare l’avvio anticipato della campagna antincendio, che un tempo era solita partire a metà giugno.
A questa scelta l’anno scorso si era arrivati sulla scorta delle polemiche che avevano seguito la disastrosa stagione antincendio del 2023, quando la Sicilia in più occasioni si mostrò impreparata a fronteggiare i roghi. Un anno funesto in cui diverse persone persero la vita a causa del fuoco. Ed è rproprio a quanto accaduto due estati fa che si fa riferimento nella nota finita sul tavolo dell’assessora Savarino. “Prudenzialmente, in ragione anche agli eventi incendiari di straordinaria violenza verificatisi nel corso del 2023, sarebbe auspicabile anticipare l’inizio della campagna antincendio al 15 maggio e posticiparne la chiusura al 31 ottobre”, si legge nella richiesta pienamente accolta dall’esponente del governo regionale.

Il nodo degli operai

Nel parere fornito dal Corpo forestale si fa riferimento anche alle forze che saranno messe in campo quest’anno sul fronte del contrasto agli incendi via terra. Viene specificato, infatti, che nei mesi in cui la campagna sarà attiva sarà a disposizione “un numero di squadra limitato, in ragione della minore disponibilità di operati addetti allo spegnimento”.

Tale passaggio rimanda a ciò che l’anno scorso era stato deciso sul fronte dell’utilizzazione di parte del contingente dei cosiddetti 151isti, gli operai a tempo determinato a cui toccano 151 giornate di lavoro all’anno. Il governo, nel 2024, decise di far sì che parte del comparto svolgesse interamente servizio nell’antincendio, anziché – come da prassi – ripartire le prestazioni tra operazioni di spegnimento e manutenzione dei boschi, attività quest’ultima coordinata dall’assessorato all’Agricoltura.

La questione personale

La questione del personale a disposizione della Regione in queste settimane è al centro di nuove polemiche. In attesa delle nuove assunzioni a tempo determinato – stando a fonti sindacali le prime attività di pulizia del sottobosco e di realizzazione dei viali parafuoco non dovrebbero partire prima di metà aprile – a far discutere nei giorni scorsi è stato il voto con cui l’Ars ha fatto passare una norma che individua il lavoro dei forestali come prestazione stagionale e non a tempo determinato. Secondo i sindacati, si tratterebbe di una mossa messa in campo per cercare di creare uno scudo contro le pretese di risarcimenti avanzate da sempre più operai dopo che l’Unione Europa ha postto sotto infrazione la Regione Siciliana per l’illegittimo costante ricorso a contratti precari nella gestione del comparto dei forestali.

Un tentativo di difesa che però per il Sifus Confali è destinato a fallire: “Cari forestali siciliani – ha dichiarato in una nota il segretario regionale Franco Cupane – la corte d’Appello di Catania, il 6 Marzo 2025, condanna la Regione Siciliana al risarcimento del danno per abuso di contratto continuato e non fa differenza se il lavoratore è stagionale o a tempo determinato. Non lasciatevi illudere da questi signori che provano a intimidire i lavoratori forestali con manovre squallide e modifiche”.

Gli elicotteri in servizio

A prescindere dall’apertura ufficiale della stagione antincendio, la Sicilia già da gennaio si sta avvalendo dei primi elicotteri. A fine 2024, il Corpo forestale ha aggiudicato una gara biennale per l’affidamento delle operazioni antincendio dall’alto. La commessa è andata a Helixcom ed E+S Air, le due imprese che dal 2018 si sono aggiudicate l’appalto senza soluzione di continuità. Stando a quanto appreso dal Quotidiano di Sicilia, in questi mesi i mezzi sono stati perlopiù inutilizzati a seguito dei pochi episodi incendiari che si sono registrati nell’isola.