Polveri sottili, a Palermo e Catania superano i parametri dell’Oms: l'intervista a Zanna (Legambiente) - QdS

Polveri sottili, a Palermo e Catania superano i parametri dell’Oms: l’intervista a Zanna (Legambiente)

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Polveri sottili, a Palermo e Catania superano i parametri dell’Oms: l’intervista a Zanna (Legambiente)

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domenica 30 Ottobre 2022

Al Quotidiano di Sicilia Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, parla dei parametri delle polveri sottili.

L’aria che si respira in città è avvelenata. E lo è sempre di più. Particelle tossiche come Pm10, Pm2.5 e NO2 riempiono l’aria dei centri urbani superando, nella maggior parte dei casi, i parametri dati dall’Organizzazione mondiale della sanità (15 microgrammi/metro cubo per il Pm, 10,5 microgrammi/ metro cuboper il Pm2.5 e 10 microgrammi/metro cuboper l’NO2). A confermare l’aumento di queste tossine è il dossier “Mal’Aria” di Legambiente. “Purtroppo – dichiara al Quotidiano di Sicilia Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – anno dopo anno non ci sono sostanziali cambiamenti. Qualcosa si è cominciato a fare, soprattutto a Palermo, ma è insufficiente. Ci sono alcune situazioni strutturali incancrenite che ancora non sono state affrontate e che sono realmente responsabili di queste situazioni”.

NEL 2022 LA SITUAZIONE
NON STA CAMBIANDO

Se a febbraio la situazione analizzata da Legambiente e riferita all’anno precedente era disastrosa, nel nuovo report di ottobre (che prende in considerazione solamente 13 città) si registra un aumento sostanziale di tutte le tossine prese in esame. “Nella prima parte del 2022 – si legge nel report – la situazione cronica di emergenza smog nei centri urbani non si e? purtroppo placata rispetto all’anno precedente. In molti casi la situazione è già da codice rosso e in molti altri casi è già critica e bisognerà intervenire da subito per evitare di peggiorare la situazione”.

Effettivamente nessuna delle 13 città rispetta i valori suggeriti dall’Oms per la tutela della salute e i livelli di Pm10, di Pm2.5 e di NO2 sono presenti in elevate concentrazioni nell’aria dei centri urbani. A rendere ancora più evidente la drammatica situazione sono gli sforamenti del limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 per più di trentacinque giorni consecutivi. Una situazione registrata a Torino, Milano e Padova che si trovano quindi gia? fuori dai limiti di legge rispettivamente con 69, 54 e 47 giornate di sforamento. La situazione migliora nelle altre città ma di poco: a Parma ci sono stati 25 sforamenti, a Roma e Bergamo 23, a Bologna 17, a Palermo e Prato 15, a Catania e Perugia 11 e a Firenze dieci.

È evidente come la situazione sia molto più critica al Nord rispetto che al Sud. Tuttavia, anche in Sicilia i livelli di tossine dannose per la salute sono preoccupanti. Nella prima metà del 2022 a Catania si è registrata una eccedenza dei valori di Pm10 rispetto ai parametri stabiliti dall’Oms del +75%. Lo sforamento è estremamente più ampio se si considera invece il particolato più fine, quello più dannoso per la salute umana: il Pm2.5. La concentrazione di questa tossina nell’atmosfera della città di Catania è superiore del 160% rispetto ai valori fissati a livello mondiale. Ancora peggio se si guarda ai valori di diossido di azoto: l’eccedenza in questo caso è del 195%.

La situazione è molto simile a Palermo, dove le eccedenze rispetto ai limiti suggeriti per la salubrità dell’aria sono +87% per il Pm10, +187% per il Pm2.5 e +248% di NO2. Insomma, nelle due più grandi città siciliane l’aria che si respira è piena di elementi dannosi per il corpo umano.

“Questa situazione – denuncia Zanna – è dovuta alle scelte non compiute, ai ritardi, ai rinvii e al tornare indietro sulle decisioni già prese come la chiusura del pezzo di strada davanti porta Uzeda, a Catania”.

Proprio nella città etnea, il rapporto di Legambiente segnala la scarsità di bus elettrici e sottolinea come “le Ztl si limitino ad una superficie di inferiore al mezzo chilometro quadrato, attorno alla pedonalizzata piazza Bellini, per altro non sempre adeguatamente controllata. L’area Lez (limitazioni accesso veicoli inquinanti) è inesistente, visto che non sono in vigore limitazioni alla circolazione per veicoli inquinanti”.

Ma su Catania, va detto, sono stati fatti grandi passi avanti da quando alla guida di Amts, la partecipata del?Comune di Catania che si occupa del servizio di trasporto su bus, vi è l’avvocato Giacomo Bellavia. La società, in seguito all’incorporazione di Sostare, è diventata a tutti gli effetti il “centro propulsivo” della mobilità etnea occupandosi anche di strisce blu, parcheggi scambiatori, bike e car sharing, nonché di gestire le Ztl e le Aree Pedonali, ma soprattutto essendo diventata soggetto attuatore dei progetti europei del Pon Metro e Poc Metro.

Agli “appunti” di Legambiente, l’Amts ha già risposto. In particolare, sui bus, la società ha avviato ufficialmente il progetto di conversione in elettrico della propria flotta che si concluderà nel 2025, mentre sono già state attivate due linee del Brt (corsie rapide per gli autobus) e altre verranno realizzate nel prossimo futuro. In totale è stato annunciato l’acquisto di 139 bus elettrici, alcuni in consegna entro quest’anno, e di 10 bus a idrogeno.

Anche sul fronte della Ztl non solo ne sono state attivate nuove in via Etnea e nel borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, ma l’amministratore unico Bellavia ha già avviato un dialogo con la cittadinanza per estenderle, a partire da via Umberto.

Se la città etnea sta correndo per recuperare un ritardo decennale, Palermo è partita con anticipo. A segnalarlo è lo stesso presidente di Legambiente Sicilia. “A Palermo – aggiunge – qualcosa si è fatto, ma siamo ancora lontani dal migliorare la situazione. Ci sono questioni strutturali che incidono molto che non sono state affrontate: faccio due esempi. Il primo è l’elettrificazione del porto. Uno degli elementi molto inquinanti dell’aria che respirano i palermitani è legato alle navi da crociera e ai traghetti che immettono in aria i loro fumi che poi dal porto si riversano sulla città. Il secondo esempio è il tram. Si deve lavorare per realizzare tutte, e sottolineo tutte, le linee del tram previste dalla programmazione che il Comune di Palermo si è dato. Compresa quella più controversa di via Libertà. Noi ci battiamo affinché si raggiungano questi obiettivi e tanti altri nel più breve tempo possibile”.

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