Ponte, Basile: "Nessun preconcetto ideologico, ma Messina deve essere rispettata" - QdS

Ponte, Basile: “Nessun preconcetto ideologico, ma Messina deve essere rispettata”

Ponte, Basile: “Nessun preconcetto ideologico, ma Messina deve essere rispettata”

Hermes Carbone  |
martedì 16 Aprile 2024

Il sindaco di Messina, Federico Basile, a margine della Commissione Ponte in consiglio comunale a Messina.

“Non una questione ideologica ma una legge dello Stato da dover rispettare in merito al progetto del ponte, al netto delle tantissime criticità emerse anche tra chi è a favore dell’opera”. A parlare è il sindaco di Messina, Federico Basile, a margine della Commissione Ponte in consiglio comunale a Messina. L’incontro in commissione è stata una occasione per fare il punto della situazione prima della Conferenza dei servizi di Roma. Insieme a Basile, presente anche il vicesindaco Mondello, che accompagnerà il primo cittadino al tavolo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma.

Un intervento, quello del primo cittadino, volto a rassicurare la città rispetto alle relazioni che presenteranno i tecnici del Comune alla Conferenza dei servizi che si terrà tra poche ore a Roma e alla quale sarà presente anche il primo cittadino. “Nessun progetto sarà calato dall’alto sulla città. Al momento quello del ponte è più un progetto teorico che non uno definitivo – spiega Basile ai microfoni del Quotidiano di Sicilia. Quello del 16 aprile è solo il primo di una lunga serie di incontri che si terranno al Mit”.

Basile: “Dobbiamo tutelare il territorio”

Sono state settimane complesse a Messina da quando la Stretto di Messina Spa ha reso note le particelle catastali che saranno coinvolte nell’eventuale piano espropri. Al momento, infatti, tutto resta in stand by in attesa dell’approvazione del progetto da parte del Cipess, l’organismo interministeriale chiamato a esprimersi in merito alla strategicità dell’opera. Poi sarà il tempo delle Commissioni Via – Vas, che valuteranno invece l’impatto ambientale del ponte. E qui potrebbe emergere più di qualche problema in merito alla fattibilità stessa dell’opera, come spiega anche Basile: “Noi dobbiamo tutelare il territorio con gli atti amministrativi che abbiamo prodotto attraverso i nostri tecnici. Molti dei punti della relazione che ho presentato nel 2023, in occasione delle audizioni davanti alle Commissioni congiunte di Camera e Senato, sono ancora attuali e partiremo da lì, per avere risposte dal Governo, dalla Stretto di Messina, dal General contractor e da Rfi”.

Il piano espropri subirà delle modifiche rispetto a come è stato pensato dalla Stretto di Messina Spa, almeno nelle intenzioni del Comune di Messina, che ha raccolto le istanze provenienti dal territorio. Ma non solo. Una delle aree oggetto di esproprio inserite nelle mappe, dovrebbe riguardare quella in cui ha sede la Messina Servizi Bene Comune, che svolge una funzione essenziale per la raccolta dei rifiuti in città.
“Ci sono elementi legati non solo all’impatto ambientale ma anche a profili di urbanistica importanti che porremo al tavolo tecnico e chiederemo con forza che ci siano dati non solo dei chiarimenti ma anche dei correttivi. Su questi, poi, si ragionerà eventualmente del ponte sullo Stretto di Messina”, ha spiegato Basile.

Centrale sarà il ruolo delle opere compensative pensate dalla Stretto di Messina Spa per mitigare lo stress al quale sarà sottoposta la città nel caso in cui i cantieri dovessero davvero partire entro settembre. Oltre alle procedure di esproprio, al tavolo si parlerà anche di interventi di rigenerazione urbana, come nel caso della Stazione centrale e del Waterfront, dell’organizzazione dei cantieri e dei livelli occupazionali. Lunedì 22 aprile sarà invece la volta delle questioni antisismiche, uno dei temi sui quali i tecnici della commissione scientifica hanno espresso le loro criticità, mettendo in discussione la fattibilità dell’attuale progetto.

“Ponte non può essere fatto con colpo di penna”

“Il ponte sullo stretto di Messina non può essere fatto con un colpo di penna in 12 mesi e sotto questo punto di vista la serietà è quella che deve pagare. Non ho voluto ascoltare né comitati favorevoli né comitati contrari. Ma ciò che è emerso anche da chi è a favore dell’opera, sono le molteplicità criticità presenti nel progetto attuale”, ha aggiunto il sindaco.

Problematiche che si scontrano con la realtà di una campagna espropri affatto digerita dalla città. Le centinaia di prenotazioni giunte all’infopoint del Palacultura di Messina e a quello di Villa San Giovanni, non sembrano aver in qualche modo calmato lo stato d’animo di chi sarà costretto a perdere tutto se il ponte dovesse essere realizzato. Per far luce sulle presunte irregolarità a termini di legge, all’esposto presentato a febbraio dall’onorevole Bonelli di Avs alla Procura di Roma hanno fatto seguito negli scorsi giorni i due esposti presentati presso le Procure di Messina e Reggio Calabria.

E mentre sarà la magistratura a dover valutare i presunti illeciti, in città le manifestazioni contrarie alla realizzazione dell’opera sono proseguite da nord a sud. Nella giornata di domenica, insieme con l’associazione “Isamupubbirazzu”, è toccato agli abitanti di Contesse e di villaggio Unrra. “Qui, a ben 25 chilometri di distanza dalla zona in cui dovrebbero sorgere i pilasti della sponda siciliana del ponte, dovrebbe essere realizzato il più grande dei cantieri della città insieme a quello di Torre Faro – spiega una abitante di Contesse – e le nostre abitazioni saranno espropriate radendo al suolo un intero quartiere a sud della città”.

Ieri pomeriggio, poi, dopo l’incontro delle scorse settimane con Elly Schlein, l’atteso arrivo in città di Giuseppe Conte nella zona di Torre Faro. Qui, l’incontro con oltre duecento cittadini che, nonostante le avverse condizioni meteo, hanno aspettato che l’ex premier e attuale capo politico del Movimento Cinque Stelle prendesse una netta posizione nei confronti della realizzazione del ponte. Prima di una riunione con i soggetti che in quest’area potrebbero essere costretti a perdere le loro abitazioni.
Per la signora Rosa, che vive al residence dei Margi di Torre Faro, al posto del quale è prevista un’area cantiere secondo l’attuale progetto, “quello con Conte è un incontro che ci dà speranza. Al momento sappiamo di non poter ancora agire a livello legale perché prima il progetto dovrà essere approvato da Cipess e Commissioni Via – Vas. Nel caso in cui questo si verificasse, saremo pronti a dare battaglia. Di qui, noi, non andremo via”.

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