“Ci sono ambientalisti contro il ponte ma non serve uno scienziato per capire il risparmio di tonnellate di CO2"
Il ponte sullo stretto di Messina “è un unicum italiano: un’opera non ancora cantierata e già indagata. Ci sono almeno già tre esposti alla procura della Repubblica senza che sia mai stato posato nemmeno un mattone. Ieri ho letto che addirittura un politico italiano ha presentato un esposto alla procura europea di un cantiere che non c’è e che io ho tutta intenzione di aprire entro il 2024“. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini intervenendo a L’Italia dei Sì, progetti e grandi opere in Italia e in Emilia Romagna.
Ponte sullo Stretto, Salvini: “120mila nuovi posti di lavoro”
“Non è un ponte sovranista o europeista, è un ponte, è il corridoio europeo mediterraneo-scandinavo“, continua Salvini citando alcuni numeri del progetto: “ci saranno due pilastri sulle due sponde senza pilastri in acqua, chi contesta il progetto non l’ha neanche capito perché quando si parla delle maree, se non hai il pilastro in acqua la marea non ti riguarda” ed è “fatto per farci passare le navi sotto” con “6 corsie stradali più due binari ferroviari. Gli studi danno in 25 mld di euro il valore aggiunto, per le imprese italiane, dall’apertura del cantiere; 10mila nuovi occupati, 120mila nuovi posti di lavoro complessivi tra diretti e indotto, 300 imprese coinvolte”.
“Ci sono ambientalisti contro il ponte ma non serve uno scienziato per capire il risparmio di tonnellate di CO2, la stima parla di 140mila tonnellate in meno”. E poi, conclude Salvini, “dopo un secolo di attesa, anche 7 milioni di siciliani e calabresi hanno diritto alla mobilità e alla continuità territoriale”.
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