Coronavirus e posti letto in intensiva, in Sicilia gli Ispettori - QdS

Coronavirus e posti letto in intensiva, in Sicilia gli Ispettori

Raffaella Pessina

Coronavirus e posti letto in intensiva, in Sicilia gli Ispettori

martedì 24 Novembre 2020

Inviati da Speranza dopo l'audio del dirigente regionale La Rocca. Controlli negli ospedali Garibaldi Centro e San Marco di Catania e nell'Umberto I di Enna. Lupo (Pd): “Razza irresponsabile”. Musumeci: “Andiamo avanti”. Intanto si inverte la curva dei contagi

PALERMO –  Controlli negli ospedali Garibaldi Centro e San Marco di Catania e nell’Umberto I di Enna.
Sono state queste le prime tre tappe siciliane dei cinque ispettori inviati, come annunciato, dal ministro della Salute, Roberto Speranza , per verificare la situazione relativa ai numeri dei posti letto di terapia intensiva registrati dalla Regione sulla piattaforma Gecos, e giunti ieri in Sicilia.

Il loro arrivo è collegato alle registrazioni audio su una chat di Whatsapp con i direttori generali di Asp e aziende ospedaliere, di Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato della Salute della Regione Siciliana, che ha scatenato numerose polemiche.

I primi controlli degli ispettori, accompagnati da Carabinieri del Nas, sono stati nei due ospedali di Catania dove si sono recati nei reparti di terapia intensiva e nelle aree covid, e nel San Marco, che fa parte dell’azienda che gestisce anche il Policlinico universitario.

I cinque ispettori hanno anche visitato il nuovo reparto Ecmo per l’ossigenazione extracorporea a membrana per i malati da coronavirus.

In serata si sono recati a Enna, per un sopralluogo nell’ospedale Umberto I.

Sui contenuti dell’ispezione, che proseguirà nei prossimi giorni in altri nosocomi dell’isola, non è trapelato nulla di ufficiale.

La procedura prevede che gli ispettori, dopo il loro rientro a Roma, presentino una relazione al ministero.

Anche l’assessore Razza e il Governatore Musumeci avevano sollecitato l’invio degli ispettori, chiedendo che si potesse fare subito chiarezza e ribadendo la correttezza del proprio operato.
E a proposito delle dichiarazioni di Mario La Rocca si è tenuta proprio ieri mattina una conferenza stampa dei deputati regionali Giuseppe Lupo (capogruppo PD Ars), Giorgio Pasqua del Movimento Cinquestelle e Claudio Fava (Cento passi).

Il tema ha riguardato anche il “caos” nella gestione da parte del governo regionale dell’emergenza sanitaria Covid in Sicilia. Lupo ha parlato di assoluta irresponsabilità dell’assessore Razza: “La Sicilia è diventata arancione per il mancato rispetto dei 21 parametri previsti da un decreto varato sette mesi fa – ha tuonato Lupo -. Quindi non si capisce il finto stupore del presidente Musumeci e dell’assessore Razza. L’indice Rt era alto, i tamponi erano insufficienti come le terapie intensive, sub-intensive e i posti letto ed era saltato il tracciamento”. È stato lanciato un appello a tutte le forze, anche di maggioranza, a votare la mozione di censura all’assessore alla Salute Ruggero Razza che sarà discussa domani all’Ars. Oggi, invece, sia Razza che La Rocca saranno auditi in Commissione Sanità all’Ars.

“Per il capogruppo Pd anche Musumeci ha responsabilità precise perché all’inizio della stagione estiva ha consentito l’occupazione del 100% di tutti i posti a sedere nei mezzi di trasporto. “è una delle cause principali della diffusione del contagio. Mantenendo l’ordinanza anche dopo l’inizio delle scuole”.

Perplessità sono state espresse da Carmelo Pullara che, pur all’interno della maggioranza, sente che gli appelli lanciati in diverse occasioni sono caduti nel vuoto: “Lo dico da mesi all’interno di una maggioranza colpevolmente silente, come spesso anche l’opposizione, il governo della sanità nella seconda fase della pandemia ha dimostrato tutti i suoi limiti”.

Fava ha sollecitato la necessità di fare le opportune denunce: “Un dirigente che sappia di cartelle cliniche manipolate – ha detto Fava – deve assolutamente fare subito i nomi perché c’è un attentato alla salute dei cittadini”.

Il governatore Musumeci bolla queste iniziative come stupide operazioni politiche, “l’opposizione deve dimostrare di esistere e quindi ricorre a tutti i mezzi. Non possiamo lasciarci distrarre. Mentre la gente muore, rischia di morire e continua a far ricorso agli ospedali, non possiamo abbandonarci a inutili polemiche”. Sostengono il presidente Musumeci i 9 coordinatori provinciali di #DiventeràBellissima: “È un dato reale – hanno detto – che i posti ci sono e sono disponibili e sufficienti: certo, se i numeri continueranno a crescere, bisognerà attivare altri posti che comunque sono già previsti. Le fake news dell’opposizione non possono smentire questa realtà incontrovertibile”.

Anche il sindacato Cgil è intervenuto sulla vicenda della gestione della sanità in Sicilia. Il segretario regionale, Alfio Mannino, ha ribadito che le irregolarità vanno denunciate: “La gestione dell’emergenza non deve avere alcun buco nero – ha detto Mannino – i cittadini devono sapere con certezza e con la verità come si sta procedendo per affrontare il problema”. “Ci troviamo di fronte a un’emergenza – ha aggiunto Mannino – che tuttavia non può essere affrontata solo con la logica dell’emergenza. Occorre invece dare risposte di natura strutturale, che permangano nel tempo, per garantire un diritto alla salute generale e di tutti”.

Coronavirus, in Sicilia si inverte la curva dei contagi

Ieri, intanto,  per la prima volta la curva dei contagi nell’isola registra una reale inversione di tendenza.

Sono infatti 1.249 i nuovi positivi registrati nell’ultimo bollettino, undici in meno rispetto al giorno precedente.

Ma il dato è ancora più confortante se lo si paragona al numero dei tamponi, 7.712 cioè oltre un migliaio in più di ieri.

In calo anche il numero giornaliero dei morti, 41 contro i 45 di domenica, mentre i ricoveri registrano solo un incremento trascurabile: 1.604, dei quali 243 in terapia intensiva (solo due in più).

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