Pa, certificare la qualità dei servizi - QdS

Pa, certificare la qualità dei servizi

Pa, certificare la qualità dei servizi

sabato 21 Giugno 2025

Premi su risultati effettivi

L’Istituzione regionale ha la funzione di servire i siciliani, come il Governo nazionale ha la funzione di servire gli italiani. Come si servono i siciliani? Erogando servizi con tassativi cronoprogrammi, cioè alle scadenze previste, senza se e senza ma; programmando e realizzando opere pubbliche indispensabili in tutto il territorio; progettando e realizzando infrastrutture – soprattutto autostradali e ferroviarie – per collegare le nove province in tempi europei. E così via.

Per fare tutto ciò occorrono assessori competenti e, soprattutto, dirigenti generali e delle fasce sottostanti che siano in possesso quantomeno del Mba (Master in business administration). Ma Giunta, presidenti e assessori non bastano per realizzare tutto questo: occorre un’Assemblea regionale ove la maggioranza sia in perfetta sintonia con la Giunta e col programma quinquennale, che approvi rapidamente le leggi o rinnovi quelle esistenti.
Sorge la domanda: se tutto ciò si fa o non si fa, qual è il parametro che lo misura? Uno solo: i risultati.

Sono solo i risultati che misurano la bontà dell’attività del Governo e dell’Assemblea regionale. La Giunta dev’essere capace di far eseguire il suo programma da una Pubblica amministrazione efficiente, che non cerchi scuse per evitare di realizzare i risultati. È inutile girarci intorno: o si ottengono o non si ottengono, in tutto o in parte.

In questo quadro, hanno ruoli primari l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) e l’Oiv (Organismo indipendente di valutazione). Il primo perché definisce i contratti di lavoro dei dirigenti regionali; il secondo perché ne valuta i risultati per vedere se sono conformi ai programmi.
Non sappiamo se l’Aran abbia messo sul tappeto, nel rinnovare i contratti, la questione fondamentale dei risultati, prendendo questi, ripetiamo, come misuratori dell’efficacia dell’attività. Siamo in attesa che ci vengano fornite queste informazioni.
Per quanto riguarda il secondo organo, l’Oiv, lo scandalo che è scoppiato in questi giorni spiega con grande chiarezza l’inutilità o la dannosità della sua funzione quando i dirigenti generali e delle fasce sottostanti non sono valutati concretamente in base ai risultati.

Battiamo sovente su questo tasto perché, metaforicamente, abbiamo più volte rappresentato la Pubblica amministrazione come il motore essenziale della macchina regionale. Se tale motore funziona male, o malissimo, è chiaro che la macchina regionale andrà avanti male o malissimo.
Ma, per continuare con la metafora, chi sono i bravi meccanici per mettere a posto tale motore? Organi esterni alla Sicilia, grandi società di consulenza mondiale o professori di organizzazione di importanti Università italiane che debbono redigere dalla A alla Z un modello organizzativo, assessorato per assessorato e dirigente per dirigente, che abbia come punto finale il raggiungimento dei risultati.

È inutile pensare che la malata (Pa regionale) possa autocurarsi e guarire; c’è bisogno di medici altamente qualificati e soprattutto estranei all’ambiente.
Dobbiamo sottolineare come quattro presidenti della Regione (Cuffaro, Lombardo, Crocetta e Musumeci) abbiano trovato dei grandi ostacoli nello svolgere la loro attività proprio per il malfunzionamento del motore-Pa siciliana.

L’attuale presidente, Renato Schifani, conosce perfettamente la situazione e sta cercando con ogni mezzo di mettere rimedio alla grave malattia, cioè alla deficienza del suo motore-Pa. Ma è sommerso da problemi di ogni genere e di ogni dimensione che tutti gli sottopongono, probabilmente con il sottile scopo di intasare il suo tempo e la sua mente.

Per l’alta considerazione che abbiamo di Schifani e per la differenza di età fra me e lui, mi permetto di consigliargli di non occuparsi più delle questioni medie e piccole, ma di quella principale, che è la riparazione del motore Pa, senza la quale il suo programma non potrà essere realizzato.

Sintesi della sintesi è il Prodotto interno lordo della Sicilia, così distante da quello dell’Emilia o del Veneto e quasi fermo da oltre vent’anni. Se Schifani avrà successo, sarà certificato dall’aumento effettivo in miliardi del Pil e non dalle farlocche percentuali.

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