Indagine dell’Istat sulla raccolta differenziata, 7 nuclei su 10 criticano l’attuale servizio: i dati sulla Sicilia.
Un servizio fondamentale, quello della raccolta differenziata dei rifiuti, che però non riesce ancora, secondo i siciliani, a raggiungere un livello di efficienza e di funzionalità soddisfacente.
Raccolta differenziata e rifiuti, la bocciatura dei siciliani
Secondo i dati raccolti dall’Istat, per gli anni 2020 e 2021, relativamente alla soddisfazione dei cittadini rispetto alla raccolta differenziata, il 70% delle famiglie siciliane reputa il servizio troppo costoso. Ancora, nell’Isola, così come in tutto il Sud Italia, i cittadini riferiscono un ritardo nella diffusione della raccolta differenziata, sia porta a porta sia tramite cassonetti o stazioni ecologich.
Quote maggiori di famiglie esprimono anche l’esigenza del servizio porta a porta per la raccolta differenziata, di disponibilità di contenitori vicino alle abitazioni, di maggiori garanzie di riciclo dei rifiuti. Proprio in riferimento al costo elevato, una quota elevata di famiglie considera utili le detrazioni o le agevolazioni fiscali e tariffarie per aumentare la partecipazione alla raccolta differenziata.
Le soluzioni a un problema di vecchia data
Soltanto il 23,2% dei siciliani ritiene adeguato il costo della raccolta dei rifiuti. Secondo le famiglie la presenza di detrazioni o agevolazioni fiscali migliorerebbe in termini sia quantitativi che qualitativi la partecipazione alla raccolta differenziata.
Inoltre, sarebbero di ausilio maggiori garanzie di un effettivo riciclo e la presenza di sanzioni o multe per chi non differenzia i rifiuti.
Le isole sono le più insoddisfatte
A livello nazionale, nel 2021 il 58,6% delle famiglie reputa elevato il costo dei rifiuti (in diminuzione dal 2018 quando erano il 68,2%), il 37,2% lo definisce adeguato e solo lo 0,9% lo giudica basso. Nelle aree dove non c’è ancora una diffusione ottimale dei vari servizi di raccolta differenziata dei rifiuti il costo del servizio è giudicato meno soddisfacente.
Le famiglie residenti nelle Isole sono le più insoddisfatte del costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti: ben il 70,9% lo giudica elevato ma la quota è in diminuzione di circa 10 punti percentuali rispetto al 2018. Nel Nord-ovest le famiglie sono meno critiche: dà un giudizio di costi elevati il 50,9% delle famiglie, circa 9 punti percentuali sotto la media nazionale.
Considerando la dimensione demografica, nei comuni sotto i 2mila abitanti una famiglia su due percepisce come adeguato il costo del servizio contro il 27,6% nei centri di grandi dimensioni. Nel 2021 le famiglie si dichiarano insoddisfatte soprattutto per la frequenza della raccolta dei rifiuti. Nell’ordine seguono problemi legati agli odori dei rifiuti organici non raccolti, agli orari e alla gestione dei sacchetti/contenitori destinati alla raccolta.
Raccolta differenziata tra discariche, disservizi e incostanza
Dubbi anche sulla gestione dei rifiuti nelle discariche: in Italia quasi tre famiglie su 10 non sono convinte che i rifiuti vengano separati adeguatamente una volta raccolti e una quota del 17,2% non è soddisfatta delle informazioni ricevute.
La frequenza e gli orari di raccolta sono avvertiti come problema soprattutto dai residenti nei comuni centro dell’area metropolitana mentre nei comuni con meno di 2mila abitanti le quote sono decisamente più basse (52,9% e 23,6%). Il maggiore scetticismo rispetto alla reale separazione dei rifiuti dopo la raccolta è emerso tra le famiglie residenti nelle regioni del Sud (33,0% rispetto al 27,0% della media nazionale). L’insoddisfazione si accompagna a una differenziazione dei rifiuti non sempre costante: in Sicilia la carta viene differenziata da 85 famiglie su 1001, il vetro e la plastica da 84 su 100. Numeri che scendono parecchio rispetto agli altri riparti geografici, dove i numeri superano sempre il 92%.
Michele Giuliano