Ragusa, bollette dell’acqua pazze, caos negli uffici - QdS

Ragusa, bollette dell’acqua pazze, caos negli uffici

Stefania Zaccaria

Ragusa, bollette dell’acqua pazze, caos negli uffici

sabato 01 Febbraio 2020

A denunciare il disagio sono stati i consiglieri comunali Dem Mario Chiavola e Mario D’Asta. Settore idrico di nuovo al centro delle polemiche dopo il presunto inquinamento

RAGUSA – Bollette pazze a Ragusa per il consumo idrico. A denunciarlo sono i consiglieri comunali del Pd Mario Chiavola e Mario D’Asta che chiedono delucidazioni alla Giunta guidata dal sindaco Peppe Cassì.

“In questi ultimi giorni – hanno detto Chiavola e D’Asta – il Comune di Ragusa sta recapitando agli utenti i bollettini riguardanti il pagamento relativo al consumo idrico. Ancora una volta si inducono i ragusani a mettere le mani nelle proprie tasche per spremerle. Ma, nonostante l’apprezzamento per l’abnegazione nel lavoro svolto da dipendenti e tecnici, rimangono delle perplessità e criticità, queste sì evidenti, nei confronti delle scelte politiche della giunta Cassì. E cioè il fatto che non si capisca con quali criteri questi bollettini siano stati redatti. Non se ne comprende, cioè, la logica. È stato utilizzato il metodo forfettario? Sono stati calcolati i consumi? Sono state fatte verifiche sui contatori? Neppure le spiegazioni provenienti da palazzo dell’Aquila sono servite a molto. A quanto ci viene segnalato, la confusione regna sovrana”.

Proprio in questi giorni, infatti, gli uffici comunali sono stati presi d’assalto e secondo i due esponenti del Partito democratico è perché le bollette non sono per niente chiare e trasparenti. “Nei bollettini inviati con questa tornata – hanno aggiunto – sarebbero stati presi in considerazione, almeno in alcuni casi è così, dei periodi di tempo il cui consumo, nelle precedenti bollette, era stato già saldato. Insomma, si rischia di ingenerare un caos davvero molto pesante. E tutto ciò nonostante il grande impegno profuso dal dirigente e dal personale dipendente nel fornire risposte a questa marea di persone. E, per questa ragione, ci chiediamo, come mai, ancora una volta i cittadini siano costretti a confrontarsi con le stesse problematiche di sempre e perché non si genera, piuttosto, un sistema di computazione degli importi che abbia un fondamento specifico e incontestabile”.

Il settore idrico ha già fatto notizia nei mesi scorsi sia per presunto inquinamento sia per il risarcimento nei confronti dei cittadini che hanno dovuto bonificare, a proprie spese, le cisterne. “Da un lato – hanno continuato Chiavola e D’Asta – ci sono state problematiche non semplici da risolvere, dall’altro si continua in questo atteggiamento vessatorio sollecitando, come se non bastasse, pagamenti concernenti la retroattività del servizio. Si stanno già registrando situazioni di tensione all’ufficio idrico, un po’ come accade all’ufficio Tributi, e sembra che ci sia proprio la volontà di non attuare quel rapporto di chiarezza, da parte dell’Amministrazione comunale, che, invece, si rende necessario quando ci si rivolge ai contribuenti. Ecco perché, tra l’altro, la questione sarà oggetto, da parte nostra, di una specifica interrogazione che presenteremo in Consiglio comunale”.

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