Ragusa, la città a confronto sul Piano regolatore - QdS

Ragusa, la città a confronto sul Piano regolatore

Stefania Zaccaria

Ragusa, la città a confronto sul Piano regolatore

giovedì 17 Novembre 2022

Toni tesi sull’adozione del Prg durante un incontro aperto. Il segretario cittadino del Pd, Calabrese, ha accusato il sindaco di “aver tirato dritto per la sua strada”. Ma Cassì non ci sta

RAGUSA – Sono stati numerosissimi i cittadini che hanno voluto partecipare alla presentazione del Piano regolatore generale del Comune di Ragusa, così tanti da modificare il luogo originariamente scelto.

Si è svolto così all’auditorium della Camera di Commercio, il tanto atteso appuntamento che ha cercato di fare luce sul nuovo strumento urbanistico. Una lunghissima riunione, diverse le osservazioni avanzate, tantissime le persone che, a vario titolo, hanno preso parte all’incontro.

I toni sono stati tesi in parecchi interventi, in molti di questi si lamentava scarsa democrazia, poco coinvolgimento.

“A poche settimane dall’ingresso di questa Amministrazione negli ultimi sei mesi di governo cittadino, cioè quel periodo in cui non si potrebbero approvare strumenti così importanti e che impattano sul futuro della città e sulle amministrazioni a venire – ha sottolineato, fra tutti, il segretario cittadino del Pd, Peppe Calabrese – al sindaco è venuta la fretta e ha fatto approvare lo strumento urbanistico senza il minimo confronto con la città, con le forze politiche, coi cittadini, con gli imprenditori, i rappresentanti di categoria titolati ad esprimere un parere”.

“Insomma – ha aggiunto – nonostante per 52 mesi gli sia stato detto che su questi temi è necessario il massimo confronto, Cassì ha tirato dritto per la sua strada”.

Il Centro studi socio-economici di Ragusa e degli Iblei, tramite il suo presidente Riccardo Roccella, ha chiesto altri incontri come quello relativo alla presentazione perché Ragusa necessita di un aggiornamento della pianificazione urbana ma con una maggiore concertazione. Il sindaco Peppe Cassì, durante il suo intervento conclusivo, è stato piuttosto chiaro e intransigente sul concetto di democrazia.

“In questo incontro ho sentito tutto e il contrario di tutto. Siamo stati accusati di essere troppo frettolosi ma anche di essere in ritardo rispetto a un programma – ha detto Cassì – Devo dissentire però quando si dice che non è stato utilizzato un metodo democratico. Noi abbiamo eseguito un iter che parte addirittura nel 2017, ancor prima che si insediasse questa Amministrazione, con l’approvazione delle direttive generali. Continua nel 2020 con l’adozione dello schema di massima che, ricordo, è stato preceduto da una serie di incontri, giornate aperte a tutti, magari non con lo stesso interesse di adesso”.

“Si arriva nel 2022 – ha aggiunto – ad approvare un piano che, ricordo ancora, è un atto di Consiglio comunale. Il piano non è approvato dal sindaco o dalla Giunta, è un atto del Consiglio. Approvandolo in Giunta, abbiamo scelto di renderlo pubblico a tutti proprio per consentire a chiunque ne avesse voglia e interesse di andarsi a studiare e approfondire tutto. Non c’è quindi nessuna prevaricazione. Noi abbiamo seguito un criterio assolutamente democratico. Con la partecipazione della città, come in questo incontro, vogliamo che ci giungano suggerimenti e proposte”.

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