Nel ragusano non si ferma la lotta contro il caporalato - QdS

Nel ragusano non si ferma la lotta contro il caporalato

Stefania Zaccaria

Nel ragusano non si ferma la lotta contro il caporalato

mercoledì 22 Dicembre 2021

A breve il rinnovo del Protocollo d’intesa per contrastare lo sfruttamento. Ranieri: “Far emergere i vantaggi che derivano dall’aderire al circuito della legalità”

RAGUSA – Nonostante il passaggio del testimone dal prefetto Filippina Cocuzza a Giuseppe Ranieri non si è abbassata l’attenzione verso il contrasto dello sfruttamento lavorativo. Proprio qualche giorno fa, infatti, il prefetto di Ragusa ha riunito in videoconferenza il Consiglio territoriale per l’Immigrazione visto che a breve dovrà essere rinnovato il relativo protocollo d’intesa sottoscritto nel 2019.

È stato giudicato ottimo, dallo stesso prefetto, il lavoro svolto finora da tutti i soggetti che hanno sottoscritto il protocollo, con importanti risultati nella prevenzione e nel contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo della popolazione immigrata.

Il prefetto ha annunciato, inoltre, che le azioni avviate verranno nei prossimi mesi ulteriormente implementate, anche alla luce delle indicazioni fornite dal Piano triennale 2020/2022 per il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, approvato dal tavolo Caporalato presieduto dal ministro del Lavoro, e in piena sintonia con il recente insediamento, presso il ministero dell’Interno, della Consulta nazionale per il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

“L’intento di questo rinnovato impegno – ha sottolineato il prefetto – è far sì che le linee di intervento individuate producano azioni e risultati concreti, con una piena integrazione delle attività del settore pubblico e privato e con l’obiettivo comune di far emergere i vantaggi che derivano dall’aderire ad un circuito di legalità, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, vantaggi che non sono solo personali ma anche collettivi, ambientali e sociali, perché l’integrazione è fatta di condivisione di diritti ed è un lento processo in cui è fondamentale il senso di compartecipazione”.

Con il rinnovo imminente del protocollo d’Intesa saranno attivati anche alcuni posti di prossimità per gli immigrati, ossia degli spazi diffusi sul territorio che consentano un intervento policentrico congiunto, di ascolto e orientamento delle vittime, o potenziali tali, di sfruttamento.

Un ulteriore obiettivo per il 2022 è la piena attuazione delle Linee guida per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo e la tutela delle vittime in provincia di Ragusa, documento già in fase avanzata di analisi e condivisione, che consentirà di promuovere percorsi chiari e univoci di emersione delle condizioni di sfruttamento e di tutela e integrazione delle vittime.

Tutti gli elementi descritti dal prefetto e dai soggetti coinvolti sono stati condivisi dall’assessorato regionale del Lavoro che hanno annunciato anche altri progetti ad hoc pensati dalla Giunta regionale.

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