Il conflitto in Israele rischia di allargarsi allo Yemen: l'escalation appare vicina, i ribelli Houthi e Hamas promettono "vendetta" per gli attacchi di Usa e UK.
Cosa sta succedendo nello Yemen? E qual è il nesso con la guerra in Israele e le tensioni in Medio Oriente? È quanto si chiedono in molti dopo i raid di Regno Unito e Stati Uniti ai danni delle basi dei ribelli Houthi, un fatto che rischia di scatenare reazioni dei Paesi coinvolti nel conflitto già in corso nell’area e di aggravare ulteriormente un contesto internazionale tra i peggiori degli ultimi decenni.
Houthi e guerra nello Yemen, cosa è successo
Nella notte tra l’11 e il 12 gennaio, un’operazione congiunta di Stati Uniti e Regno Unito ha comportato delle ore di terrore nello Yemen. L’obiettivo sono le basi dei ribelli Houthi, che nelle scorse settimane hanno intensificato gli attacchi nel Mar Rosso. Una conseguenza della guerra in Israele, un’azione a favore dei palestinesi di Gaza, che dallo scorso ottobre vivono in uno stato di guerra perenne a causa dell’escalation di violenza tra Israele e Hamas.
Un portavoce degli Houthi, Mohamed Abdel Salam, ha risposto ai raid notturni nello Yemen. “Non c’è alcuna giustificazione a questa aggressione contro lo Yemen visto che non c’erano minacce sulla navigazione internazionale attraverso il Mar Rosso. L’obiettivo erano e resteranno le navi legate a Israele e quelli che si recavano verso i porti della Palestina occupata”, sono le sue parole.
Anche i leader di Hamas hanno risposto all’attacco. E non promette bene, visto che l’organizzazione palestinese promette vendetta. “L’attacco anglo-americano contro le posizioni degli Houthi che stanno al fianco di Gaza è un’aggressione e una provocazione per l’intera nazione e indica la volontà di espandere l’area del conflitto al di fuori dalla Striscia di Gaza e avrà delle conseguenze”, sono le parole di uno dei leader di Hamas, Sami Abu Zuhri.
Chi sono gli Houthi, il nesso con l’Iran e la guerra in Israele
Il temuto allargamento del conflitto tra Israele e Hamas appare più vicino che mai. Già nelle scorse settimane, i raid israeliani al confine con il Libano (dove opera l’organizzazione paramilitare sciita e antisionista Hezbollah) avevano destato non poche preoccupazioni internazionali. Adesso, con l’attacco angloamericano nello Yemen, le carte in tavola potrebbero cambiare e in peggio.
Nel conflitto potrebbero entrare in gioco anche gli Houthi, ribelli sciiti sostenuti dall’Iran e al controllo di alcune aree dello Yemen (compresa la capitale Sana’a) dal 2015. Un eventuale intervento dell’Iran – che pochi giorni fa, in occasione dell’anniversario di morte del generale Soleimani, ha subìto anche un duplice attentato – potrebbe riaccendere il conflitto mai sopito nello Yemen, stimolando anche l’intervento di altri Paesi del Medio Oriente. Primo tra tutti l’Arabia Saudita, impegnato in una sorta di “cold war” con l’Iran che spesso si traduce in guerra per procura in aree fortemente soggette a conflitti interni, come lo Yemen.
Il movimento Houthi, noto anche come Ansarallah (Sostenitori di Dio), è una fazione della guerra civile yemenita che infuria da quasi un decennio. Emerse negli anni ’90, quando il suo leader, Hussein al-Houthi, lanciò un movimento di rinascita religiosa ispirato allo zaidismo, una branca dello sciismo, chiamato ‘Gioventù Credente’. Gli zaiditi governarono lo Yemen per secoli, ma erano stati emarginati sotto il regime sunnita salito al potere dopo la guerra civile del 1962. Il movimento di al-Houthi era stato fondato per rappresentare gli zaiditi e resistere al sunnismo radicale, in particolare all’ideologia wahhabita che arrivava dall’Arabia Saudita. I suoi seguaci divennero noti come Houthi.
Il conflitto si allarga allo Yemen?
Lo Yemen, si sa, è in guerra civile ormai da oltre dieci anni. Il numero di attori internazionali che sono entrati in gioco, in primis Arabia Saudita e Iran (a sostegno degli Houthi), è enorme, così come il numero di vittime civili e di persone bisognose di interventi umanitari urgenti. Dagli anni Novanta, il movimento degli Houthi (del gruppo Ansarallah, Sostenitori di Dio) nasce per resistere al sunnismo radicale e all’ideologia wahhabita che si è diffusa in Yemen negli ultimi decenni del Novecento. Nell’ultimo decennio, sono stati una delle fazioni in gioco nell’ambito della guerra civile yemenita.
L’intreccio del conflitto yemenita con quello – pluridecennale, anche in questo caso – tra Israele e Palestina potrebbe essere potenzialmente “letale” per il Medio Oriente. Ne nascerebbe una guerra di estensione tale da avere conseguenze disastrose sia sul fronte umanitario che socio-economico, sconvolgendo un contesto internazionale che da anni ormai è nel vivo di una vera e propria “terza guerra mondiale“.
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Video e foto di Askanews