Rap Palermo a un punto di svolta: nuovo Cda Piano industriale e obiettivi concreti - QdS

Rap Palermo a un punto di svolta: nuovo Cda Piano industriale e obiettivi concreti

Gaspare Ingargiola

Rap Palermo a un punto di svolta: nuovo Cda Piano industriale e obiettivi concreti

giovedì 26 Settembre 2019

Il sindaco Orlando: “È il momento di abbandonare definitivamente un passato di emergenza”. Norata, già amministratore unico, scelto come presidente del Consiglio di amministrazione

PALERMO – L’amministratore unico Giuseppe Norata non sarà più solo al comando della Rap.

Il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di nominare il Consiglio di amministrazione della società di igiene ambientale confermando lo stesso Norata come presidente e affiancandogli due consiglieri, gli avvocati Alessandra Maniscalco Basile e Maurizio Miliziano, che dalle parti di piazzetta Cairoli non sono certo volti nuovi dato che hanno già fatto parte dell’organismo fra il 2016 e il 2017.

La Rap è la prima delle società partecipate a beneficiare della nomina di un Cda mentre le altre sono ancora rette da un amministratore unico. Ma a breve dovrebbe toccare anche a loro. L’assemblea dei soci ha approvato inoltre il Piano industriale 2019, che tra le novità principali prevede la privatizzazione del servizio di manutenzione stradale ma anche l’assegnazione di obiettivi ad personam ai dirigenti, il Piano di spazzamento, quattro nuovi centri comunali di raccolta differenziata, il telecontrollo dei mezzi e i progetti per il fotovoltaico e il compost a Bellolampo.

Da Palazzo delle Aquile ricordano che “al raggiungimento degli obiettivi sarà agganciata la parte variabile del compenso degli amministratori. Si tratta sia di obiettivi a brevissimo termine, da raggiungere entro il 2019, sia di più ampio respiro legati soprattutto alla riorganizzazione aziendale e agli investimenti, nell’area degli impianti e dei mezzi destinati ai servizi ai cittadini”.

“Dopo aver salvato cinque anni fa il servizio pubblico e i lavoratori dal fallimento Amia – ha detto il sindaco – e dopo aver messo in sicurezza nel suo complesso il sistema delle aziende con il bilancio consolidato è giunto il momento per la Rap di abbandonare definitivamente un passato di emergenza. Dovrà essere chiaro a tutti che il raggiungimento di risultati tangibili e misurabili è il parametro su cui si baserà il rapporto con il Comune”.

“Per tutti – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Giusto Catania – è arrivato il tempo di assumere responsabilità chiare e personali, sulla base ovviamente delle proprie competenze ed esperienze e nell’ottica di un miglioramento della produttività e dei risultati che l’azienda restituisce ai cittadini contribuenti”.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, si punta all’incremento di almeno 30.000 utenze nelle aree del porta a porta, oltre quelle già programmate; all’istituzione di altri quattro centri comunali di raccolta; all’avvio della raccolta differenziata in almeno il 10% di scuole, uffici e ospedali cittadini (da portare al 50% entro il 2020).

“All’amministratore Giuseppe Norata – hanno aggiunto da Palazzo delle Aquile – è poi chiesto di presentare, sempre entro il 2019, un nuovo Piano di spazzamento meccanizzato diurno e notturno, con l’individuazione delle scelte tecnologiche più idonee e l’individuazione di almeno 16 itinerari giornalieri. Sul fronte dell’organizzazione aziendale spicca l’indicazione della nomina del Direttore generale e l’assegnazione degli obiettivi aziendali in funzione degli obiettivi strategici decisi dal Comune. In sostanza, ciascun dirigente avrà assegnati degli obiettivi specifici e misurabili, che a sua volta dovrà dividere fra i propri collaboratori sulla base di piani individuali”.

Tra gli altri obiettivi l’organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole (coinvolgendo almeno 200mila utenti in città), lo sviluppo e l’ampliamento in chiave tecnologica dell’impianto di Bellolampo, un ammodernamento tecnologico del parco mezzi e interventi per la sicurezza dei luoghi di lavoro. Anche in questo caso alcuni “paletti” sono fissati già per il 2019. Entro dicembre infatti l’azienda dovrà redigere il progetto per aumentare il trattamento dell’organico di almeno altre 150 mila tonnellate e dovrà avere un piano per il controllo dei mezzi aziendali. Sempre alla discarica è legato lo studio di fattibilità per realizzare un impianto fotovoltaico sulle vasche dismesse.

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