Rapina a rider di Trapani e altri reati: 2 arresti - QdS

La violenta rapina al rider, le vittime trovate sui siti d’incontri e furto: 2 arresti

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La violenta rapina al rider, le vittime trovate sui siti d’incontri e furto: 2 arresti

Redazione  |
venerdì 13 Gennaio 2023

Sono diverse le accuse a carico dei due 24enni, residenti a Trapani, presunti autori di una rapina ai danni del rider di una rosticceria e di una lunga serie di reati.

I carabinieri della sezione operativa e della stazione di Trapani hanno proceduto all’arresto, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere per due 24enni residenti in città, accusati a vario titolo di rapina a un rider, furto, tentata estorsione, porto di armi od oggetti atti ad offendere, evasione dagli arresti domiciliari e calunnia.

L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura locale.

La rapina a rider di Trapani

L’attività investigativa, scaturita a seguito della denuncia sporta dal dipendente di una rosticceria trapanese, ha consentito di ricostruire un grave quadro indiziario a carico degli indagati per una rapina risalente allo scorso 20 settembre ai danni di un rider del locale.

In particolare, secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno degli indagati, nascosto da scaldacollo e mascherina chirurgica, avrebbe costretto la vittima, minacciandolo con un coltello, a consegnare il proprio borsello, al cui interno vi erano 50 euro e i generi alimentari che aveva precedentemente ordinato il complice.

Gli altri reati

Nell’ambito dell’attività investigativa – svolta con l’ausilio di intercettazioni, visione delle immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona e ascolto dei testimoni – sono emerse altre presunte condotte criminose a carico degli arrestati.

I due infatti, attraverso un sito di incontri, avrebbero adescato delle ignare vittime che, una volta presentatesi al luogo dell’appuntamento, sarebbero state rapinate. In un’altra circostanza, i due complici si sarebbero introdotti in un noto supermercato di Paceco, impossessandosi di circa 400 euro presenti nei registratori di cassa.

Al termine delle formalità di rito, sono stati ristretti nel carcere Pietro Cerulli di Trapani.

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