RdC, malore durante protesta a Palermo: "Vogliamo lavoro" - QdS

RdC, protestano i percettori a Palermo: “Ancora nessuna risposta”, e c’è chi si sente male – VIDEO

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RdC, protestano i percettori a Palermo: “Ancora nessuna risposta”, e c’è chi si sente male – VIDEO

Redazione  |
venerdì 13 Gennaio 2023

I percettori del Reddito di Cittadinanza sono ormai allo stremo dopo la protesta iniziata due giorni fa a Palermo: "Combatteremo ancora".

Protestano ormai da due giorni davanti alla sede della Regione Siciliana a Palermo i percettori del Reddito di Cittadinanza, preoccupati per la possibile revoca del sussidio da parte del Governo.

I manifestanti, che digiunano da diverse ore in segno di dissenso, attendono di essere ricevuti dal governatore isolano, Renato Schifani. Molti di questi si trovano in precarie condizioni di salute e c’è stato chi, durante la giornata, si è pure sentito male a causa del presidio prolungato e per la debolezza.

“Vogliamo un lavoro dignitoso”

Ancora non vediamo nessuna risposta, dormiamo da martedì al freddo e in macchina”, commenta uno dei manifestanti. “Non ci è stato permesso di mettere le tende, prima di essere percettori del Reddito di Cittadinanza eravamo lavoratori. Vogliamo un lavoro dignitoso perché il lavoro dà dignità. Noi ci vergogniamo del Reddito, vogliamo lavorare e possiamo anche imparare un mestiere”.

“Continuiamo a combattere”

Tony Guarino, uno dei leader della protesta, commenta così la situazione ai microfoni di QdS.it: “Aspettiamo di essere ricevuti, non mangiamo da due giorni. C’è anche chi ha anticipato il digiuno da tre giorni, c’è stato anche qualcuno che è finito in ospedale perché si è sentito male durante la protesta”.

Noi continuiamo a combattere, chiederemo al presidente di risolvere il problema immediatamente. La gente tra sei mesi non può essere buttata in mezzo alla strada, non possiamo rischiare di finire nelle mani del lavoro nero o di chi delinque per colpa di un Governo che sta facendo la guerra con un altro partito politico”.

Video e interviste di Michele Sardo

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