Le cosiddette fototrappole hanno l’obiettivo di contrastare l’abbandono indiscriminato di rifiuti. Il documento è stato approvato dagli uffici del Libero Consorzio comunale agrigentino
AGRIGENTO – Il Libero Consorzio comunale si è dotato di un nuovo regolamento per contrastare l’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti nel territorio di competenza. Lo strumento normativo servirà a regolamentare l’istallazione e l’utilizzo di impianti di videosorveglianza mobile, le cosiddette foto-trappole, tenendo in debito conto della normativa in materia di trattamento dei dati personali.
L’Ente intermedio per controllare l’abbandono e il corretto smaltimento di rifiuti nel territorio, si avvale di un sistema di video-sorveglianza mobile realizzato mediante l’utilizzazione di telecamere collocate in prossimità dei siti maggiormente a rischio nelle aree e strade provinciali. “Lo scopo – hanno sottolineato dall’ex Provincia – è la prevenzione, l’accertamento e la repressione degli illeciti derivanti dall’utilizzo abusivo delle aree impiegate come discarica di materiale e di sostanze pericolose, nonché il rispetto della normativa concernente lo smaltimento di qualunque genere di rifiuti. L’impianto può prevedere la visione in diretta delle immagini rilevate dalle telecamere. Le immagini sono registrate per un eventuale successivo utilizzo per le sole finalità anzidette. L’accesso alle registrazioni è consentito al responsabile del trattamento dei dati e agli incaricati. Le immagini saranno utilizzate per la contestazione delle violazioni relative all’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti. La tecnologia usata garantirà un’adeguata protezione contro l’accesso e l’utilizzo non adeguato delle immagini. L’accesso e l’esportazione delle immagini registrate viene effettuato dal personale incaricato della Polizia Provinciale”.
Il regolamento, conformemente a quanto prescritto dal Garante per il trattamento dei dati personali e nel pieno rispetto delle norme vigenti garantisce che i dati personali dei cittadini siano trattati in modo lecito e corretto e raccolti per finalità determinate, espresse e legittime. I dati devono essere adeguati, pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono trattati. Inoltre dovranno essere adottate tutte le misure ragionevoli per cancellare o rettificare tempestivamente i dati inesatti rispetto alle finalità per le quali sono trattati.
“I dati – hanno concluso dal Libero Consorzio – saranno conservati con modalità che consentano l’identificazione degli interessati per il tempo necessario al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati, sottoposti a esame periodico per verificarne la persistente necessità di conservazione, cancellati o anonimizzati una volta decorso tale termine. Sarà garantita un’adeguata sicurezza e protezione da trattamenti non autorizzati o illeciti e dalla perdita, dalla distruzione o dal danno accidentali, mediante l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate”.
L’attività di video-sorveglianza è già stata effettuata nell’ambito di un’attività di indagine di Polizia giudiziaria, iniziata nel mese di gennaio 2019, tesa alla repressione dei reati in materia ambientale per prevenire l’abbandono di rifiuti provenienti da attività d’impresa.