Il governatore regionale presente alla restituzione del casolare in cui fu trovato il cadavere di Peppino Impastato. Ecco cosa ha detto.
Nel giorno in cui è stato restaurato e restituito il casolare in cui fu ucciso Peppino Impastato, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani continua a ribadire l’impegno delle istituzioni nella lotta contro la mafia.
Un discorso importante, specialmente dopo le presunte infiltrazioni mafiose riscontrate nella politica con le operazioni “Pandora” – che ha coinvolto anche l’ormai ex assessore regionale Luca Sammartino – e “Athena“, che ha interessato il territorio di Paternò.
Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale ai Beni culturali e la soprintendente di Palermo, il prefetto e il questore di Palermo, il commissario straordinario del Comune di Cinisi, il presidente della commissione regionale Antimafia, numerose autorità civili e militari, oltre ai familiari di Impastato e alle delegazione dell’istituto comprensivo di Cinisi e del plesso di Terrasini del liceo statale di Partinico recentemente intitolato a Peppino e Felicia Impastato.
Il casolare restaurato
“Questo casolare è stato ristrutturato con fondi della Regione e adesso lo affideremo in comodato d’uso gratuito alle associazioni del territorio impegnate nella salvaguardia della memoria di Peppino e Felicia Impastato. Sono contento di dare questa ottima e lieta notizia che è in sintonia con l’impegno della Regione e dell’Amministrazione regionale, non solo nel contrasto ad ogni forma di criminalità ma anche nel ricordo di chi ha perso la vita in questa azione quotidiana che ha svolto contro la mafia”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a margine della cerimonia, a Cinisi, nel Palermitano, per la riconsegna alla collettività del casolare in cui venne ritrovato il cadavere di Peppino Impastato, vittima di Cosa nostra.
“Siamo qui per onorare e ricordare questa figura e per dare un messaggio alla mafia, senza se e senza ma”, aggiunge il governatore.
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Schifani, l’esempio di Peppino Impastato e la lotta alla mafia
“La presenza di tanti giovani è la testimonianza di come il contrasto e la lotta alla mafia sia diventato un fatto sociale e culturale. Giro tante scuole e ho assistito a tante presenze e tanti interventi di bambini educati da grandi docenti, che inculcano nei nostri giovani il culto della legalità. Questo dà il segno di una svolta epocale nella nostra regione. Si parte dall’educazione”, ha aggiunto il presidente della Regione.
“Al di là di quella svolta che è avvenuta dopo i grandi omicidi, con le famose lenzuola bianche quando la popolazione spontaneamente ebbe a reagire, da quel momento, dal momento delle grandi stragi è cominciato a partire il riscatto di tutta la popolazione siciliana contro la criminalità organizzata”, aggiunge il Governatore, sottolineando: “Abbiamo pagato un grande prezzo, che oggi viene compensato da una cultura della legalità che parte dal basso, dai giovani e continua nelle famiglie”.
“Vigileremo sui Comuni”
“Vigileremo sulle Amministrazioni comunali, faremo di tutto perchè il controllo sui Comuni venga sempre più incentivato e reso più attento. Ci sono stati e ci saranno scioglimenti dei comuni per mafia, succede nel Mezzogiorno. Quando è così ben vengano, evidentemente si stroncano da parte del Ministero dell’Interno forme di connivenza pelosa e strisciante che inquinano la buona amministrazione”, ha aggiunto Schifani.