Con Gdf e Banco alimentare il pesce, da illegale, diventa “solidale” - QdS

Con Gdf e Banco alimentare il pesce, da illegale, diventa “solidale”

redazione

Con Gdf e Banco alimentare il pesce, da illegale, diventa “solidale”

martedì 30 Giugno 2020

Il progetto, tutto siciliano, si chiama "Ri-pescato" e ha consentito di consegnare 845 chili di tonno di dimensioni non consentite a sette mense caritative. “Quando viene sequestrato in grossa quantità il rischio che venga buttato è altissimo”

CATANIA – Sinergia e impegno sono le parole chiave dell’operazione che ha permesso di recuperare e distribuire a sette mense solidali della Sicilia Orientale 13 tonni rossi sequestrati dalla Guardia di finanza navale sezione di Catania, sotto il comando del maggiore Giovanni Romeo, lo scorso venerdì, e consegnati al Banco alimentare della Sicilia Onlus.

Il progetto “Ri-pescato: dal mercato illegale al mercato solidale” sviluppato dalla Fondazione Banco Alimentare in partnership con Intesa Sanpaolo consente il recupero, la lavorazione e la distribuzione del pesce confiscato in Sicilia e la sua distribuzione agli enti caritativi siciliani convenzionati con la Rete banco alimentare.

Sono stati necessari sei giorni per effettuare tutte le operazioni successive al sequestro e ognuna era fondamentale per il risultato finale: dal lavaggio al ricovero nelle celle frigo, alla certezza che gli animali fossero idonei al consumo; dal dissequestro alla porzionatura per arrivare, infine, alla distribuzione di 303 lotti sottovuoto ognuno di circa 2,5 kg per un totale di 845 kg di tonno rosso che è stato consegnato tra giovedì 25 e venerdì 26 giugno alle sette mense convenzionate con il Banco Alimentare: Help Center della Caritas, Locanda del buon Samaritano, Caritas di Paternò, Casa della Speranza di Riposto, Cavalieri della Mercede, Camilliani di Acireale e Mensa di Sant’Antonio di Messina.

“Dobbiamo dire grazie a questa sinergia – sottolinea Pietro Maugeri presidente del Banco Alimentare della Sicilia Onlus -. Senza l’impegno di tutti Guardia Finanza Navale, Maas, Asp Catania, e Intesa Sanpaolo, questi tonni avrebbero fatto una fine infelice e senza scopo perché non ci sarebbero state le condizioni igienico sanitarie per poterli gestire. Il Banco Alimentare è in grado di gestire questo tipo di recupero a favore degli indigenti, proprio grazie al progetto ‘Ri-Pescato’. Le proteine animali del pesce sono difficilissime da recuperare da altri canali – precisa ancora Maugeri – e importantissime per una alimentazione bilanciata e corretta. Nell’ottica del Banco Alimentare nel cercare di fornire il più possibile un apporto nutrizionale adeguato, operazioni come questa sono importantissime e ci auguriamo che possano essere perseguite e promosse anche nel futuro”.

“Anche in questo caso – dichiara il presidente del CdA del Maas, Emanuele Zappia – le parole chiave sono ‘Fare rete’. Sembra semplice ma non è così. Quando viene sequestrata dalla Guardia Costiera o dalla Finanza una grossa quantità di pesce, il rischio che venga buttato è altissimo, se tutto non funziona alla perfezione. Come con questa partita di tonno sequestrato, che è stata portata presso i nostri locali del Maas, attrezzati per la gestione di queste operazioni, attivando questo procedimento virtuoso. I tonni sono stati conservati nelle nostre celle frigo alla giusta temperatura e monitorati, e hanno subito gli opportuni controlli da parte dei medici dell’Asp, che sempre ringrazio, nelle persone dei dottori Simone Platania e Emanuele Farruggia, per attestarne la buona conservazione e la commestibilità, e poi consegnati al Banco Alimentare”.

“Il Banco Alimentare, all’interno del ‘Progetto Ri-pescato’ in partnership con Intesa Sanpaolo, procede insieme a noi a pulire ed eviscerare il pesce, tagliarlo e a porzionarlo sottovuoto per consegnarlo con la sua rete capillare di grande distribuzione agli enti caritatevoli e alle mense di mezza Sicilia, per dare ristoro ai nostri poveri”, conclude.

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