Rifiuti, Sicilia orientale verso nuova emergenza

Rifiuti, Sicula trasporti minaccia chiusura: Sicilia orientale verso nuova emergenza

Rifiuti, Sicula trasporti minaccia chiusura: Sicilia orientale verso nuova emergenza

Melania Tanteri  |
mercoledì 29 Marzo 2023

La questione è oggetto della riunione in corso a Palermo.

Rischio emergenza rifiuti in Sicilia orientale. A giorni, forse ore, decine e decine di Comuni di metà isola potrebbero non aver più dove conferire la spazzatura: la discarica di Lentini gestita da Sicula trasporti, infatti, potrebbe bloccare i conferimenti. Come minacciato qualche giorno fa.

Emergenza rifiuti, sindaci a Palermo

Un’ipotesi che sindaci e amministratori stanno cercando di evitare nella riunione in corso alla Regione. Il rischio infatti è che si ripropongano le scene di quest’estate quando, a Catania soprattutto, le montagne di rifiuti superavano il metro e venivano immortalete da turisti e visitatori lasciando una terribile immagine della città.

Rifiuti: “I rifiuti sono ostaggio”

Una questione, quella della chiusura della discarica, che si ripropone spesso, con cadenza quasi regolare e a ridosso di festività. Un danno ambientale, economico e di immagine contro cui stanno tentando di imporsi i sindaci. Alcuni dei quali usano senza mezzi termini le parole “ostaggio” e “ricatto”. Come il sindaco di Misterbianco, Marco Corsaro che parlando con La Sicilia e poi sul proprio profilo Facebook, sottolinea le anomalie nella gestione dei rifiuti.

“Dopo le ultime notizie, abbiamo voluto essere molto chiari, perché questo è ciò che ci chiedete – scrive Corsaro. In Sicilia la gestione dei rifiuti è realmente ostaggio delle vecchie discariche e di tante inefficienze difficili da comprendere. Gli aumenti dei costi di conferimento sono spropositati, per noi Comuni è sempre più difficile fare funzionare le città senza scaricare i rincari sui cittadini. Noi non ci fermiamo alla protesta, ma cerchiamo sempre di passare all’azione”.

Rifiuti: costo del conferimento più che triplicato

“Fermiamo la dittatura delle discariche – afferma ancora. Noi sindaci siciliani siamo sotto ricatto: “O paghi subito quello che ti chiediamo noi, oppure sono fatti tuo”. E i Comuni pagano, perché l’alternativa sarebbe avere i rifiuti in strada. Oltre ai cittadini in rivolta”. Il tutto, di fronte a un servizio che, nel 2019 costava 107 euro a tonnellata e oggi ne costa 380.

Senza impianti, prospettive nere

La questione che ha spinto Sicula a minacciare il blocco dei conferimenti è legata al conferimento dell’indifferenziata. Minore, ma sempre consistente. L’impianto infatti è esaurito da anni e i rifiuti a Lentini vengono solo trattati per poi essere portati fuori Sicilia. I rifiuti trattati dovrebbero prendere dunque la via dlel’estero, ma pare che la Regione non abbia autorizzato questa possibilità. Nè Sicula, ormai esaurita, può abbancarli, bloccando quindi i conferimenti. Cosa che ha comportato, a caduta, il blocco o la modifica della raccolta in alcuni comuni, come a Siracusa. Senza impianti pubblici l’emergenza è destinata a ripetersi. Lo sostengono da tempo gli amministratori. Eppure, degli impanti previsti dal Governo Musumeci non c’è traccia, come non c’è traccia dell’impianto di biostabilizzazione – autorizzato e finanziato – per il trattamento dell’umido.

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