Rifiuti, a Siracusa differenziata al 41,2% - QdS

Rifiuti, a Siracusa differenziata al 41,2%

Luigi Solarino

Rifiuti, a Siracusa differenziata al 41,2%

martedì 23 Marzo 2021

I dati sulla raccolta nel 2020 fanno ben sperare: registrato un incremento di 13 punti percentuali rispetto al 2019. L’Amministrazione: “In pochi anni da fanalino di coda a uno dei Comuni che cresce di più”

SIRACUSA – La Giornata mondiale del riciclo è stata, per l’Amministrazione comunale, l’occasione di illustrare i dati finali della raccolta differenziata nel 2020 a Siracusa. Nel complesso la raccolta differenziata si attesta al 41,20 per cento con un sostanziale incremento di 13 punti percentuali rispetto al 2019.

“Oggi la pandemia ci impedisce di celebrare adeguatamente un momento così importante e costruttivo per tutti ma soprattutto per i più piccoli; e allora è doveroso portare a conoscenza i dati di chiusura della raccolta differenziata sul territorio siracusano nel corso del 2020 – hanno dichiarato il sindaco, Francesco Italia, e l’assessore all’Igiene urbana, Andrea Buccheri – . Siracusa aveva chiuso il 2019 con una media annua del 28,7 per cento. Il 2020, invece, segna una media lusinghiera del 41,20, con una crescita di 13 punti percentuali tutt’altro che scontata per una città di oltre 120 mila abitanti ed estesa per 207 chilometri quadrati. Nel corso dell’anno c’è stata una crescita costante: dal 34,65 per cento di gennaio fino al record annuo del 48,16 nel mese di dicembre. Un dato che ci fa ben sperare per il 2021 e che ci consentirà di superare la media del 50 per cento nel corso dell’anno”.

“Il dato medio del 41,20 per cento farà sicuramente avvicinare Siracusa alla media regionale e quindi ai comuni più virtuosi – hanno proseguito i due amministratori – ; il calcolo sul 2020 non è stato ancora fatto ma il valore del 2019 era del 40 per cento. Non possiamo che essere soddisfatti: questo è un monito a fare ancora di più per lasciare davvero ai nostri figli un mondo ecosostenibile e più pulito”.

I numeri relativi alla quantità totale e delle singole frazioni fanno tutti registrare un saldo positivo. Innanzitutto si è ridotto l’ammontare di rifiuti prodotti nel comune, che passa da 63.000 tonnellate a 58.500, con un calo pro-capite giornaliero da 1,42 a 1,32 chili, sintomo di comportamenti sempre più virtuosi e attenti alla riduzione degli sprechi e alla salvaguardia dell’ambiente; la raccolta e il recupero degli sfalci ha registrato un incremento superiore al doppio, da 558 a 1.217 tonnellate; gli ingombranti sono cresciuti del del 67 per cento (da 1.275 a 2.128 tonnellate); l’organico del 60 per cento (da 3.270 a 5.376 tonnellate), così come gli inerti (da 729 a 1.174 tonnellate); la plastica ha avuto un incremento del 38 per cento (da 2.329 a 3.218 tonnellate); la frazione carta e cartone del 35 (da 3.404 a 4.619 tonnellate); il vetro del 9 per cento (da 2.809 a 3.039 tonnellate). Anche le cosiddette frazioni residuali hanno fatto tutti registrare un sensibile aumento: dai Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) agli olii, dalle batterie all’abbigliamento.

“In pochi anni, da fanalino di coda siamo diventati uno dei comuni che cresce maggiormente rispetto ad altri – hanno concluso Italia e Buccheri – . Un plauso va soprattutto alla cittadinanza, che si è impegnata considerevolmente nella differenziazione dei rifiuti e nel corretto smaltimento, ma anche alle tantissime realtà associative e ai volontari che ogni giorno lavorano sulla sensibilizzazione dei cittadini e spesso ripuliscono zone impervie e inaccessibili, prese di mira da chi si ostina a gettare i rifiuti nell’ambiente, incurante delle regole minime del vivere civile”.

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