Rincari, gli aumenti delle tredicesime non basteranno - QdS

Rincari, gli aumenti delle tredicesime non basteranno

Pietro Vultaggio

Rincari, gli aumenti delle tredicesime non basteranno

mercoledì 21 Dicembre 2022

La stima dell’Ufficio studi Confcommercio: a fronte del caro-vita, i consumi rischiano di toccare i minimi dagli ultimi 15 anni. Pocorobba (Konsumer) al QdS: "Serve cambio di rotta"

PALERMO – Quest’anno, le tredicesime di dipendenti e pensionati, al netto delle imposte, aumentano da 44,7 a 47,3 miliardi di euro, in ragione della nuova occupazione, dell’ingresso di nuovi pensionati (con maggiori contributi) e della minore Irpef, tuttavia “i consumi derivanti solo da 13esime si riducono, in termini reali, ai minimi da 15 anni a 1.532 euro a famiglia”.

La stima è dell’Ufficio studi Confcommercio che ha presentato un’analisi su tredicesime e consumi di Natale in cui vengono messe a confronto le varie cifre nel corso degli anni.

Nel 2008 i consumi medi da tredicesima per famiglia (a prezzi costanti) erano pari a 1.810 euro, ma col tempo si sono erosi. Il volume corrente delle tredicesime va decurtato a causa delle spese da affrontare (Ici, Imu, Tasi, tasse automobilistiche, canone Rai) e per l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia, pari a +6 miliardi di euro solo nel mese di dicembre per le famiglie.

“Questo non implica necessariamente minori consumi a dicembre”, fa notare il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella. “Tutto dipende dalla fiducia (che è molto cresciuta a novembre) e dai sostegni”.

In esclusiva per il lettori del Quotidiano di Sicilia abbiamo contattato il vice presidente nazionale di Konsumer (associazione per la difesa dei diritti dei consumatori ed utenti), Giancarlo Pocorobba.

“Le tredicesime di dipendenti e pensionati, al netto delle imposte, aumenteranno, sia ad assunti a tempo determinato che indeterminato, tanto nel pubblico quanto del privato – spiega -. Ne avranno diritto anche i pensionati con un importo annuo non superiore a 35mila euro, quindi con un importo mensile lordo inferiore ad €. 2.962,00. Un risultato, se vogliamo, per certi aspetti anche sorprendente, visto che fa seguito ad anni di costante compressione nell’andamento generale della nostra economia”.

Pocorobba riflette però sui consumi: “Ci sarebbe, senz’altro, da esserne orgogliosi, se non fosse che accanto all’inflazione, che ha oltrepassato la soglia dell’11%, all’incremento del 2% farà da contraltare una significativa riduzione dei consumi medi che, per l’anno 2022, arriveranno ai minimi da ben 15 anni. Le famiglie, insomma, sono sempre più strette fra il depauperamento del proprio patrimonio, la cura dei figli e di persone non autosufficienti, degli anziani soli, la cui condizione può mutare ed aggravarsi rapidamente dovendo far fronte a una spesa imprevista, l’arrivo di un figlio, un familiare che si ammala. Questa è la prova provata del fatto che le famiglie necessiterebbero di maggiori e più cospicui interventi, non necessitando di provvedimenti che, ricadendo su singoli aspetti, rischiano di non risolvere i problemi, bensì azioni ben più ampie ed organiche”.

Nei casi in cui l’assegno è inferiore al trattamento minimo annuo pari a 6.816,55 euro, alla tredicesima si aggiungerà un bonus da 154,94 euro previsto dalla legge di bilancio del 2001.

L’importo aggiuntivo spetterà, in misura parziale, anche a coloro che hanno un reddito compreso tra 6.816,55 euro e lo stesso maggiorato dell’importo del bonus, quindi 6.971,49 euro. In base all’ammontare del reddito, il bonus corrisponderà alla cifra mancante per arrivare a 6.971,49 euro.

Pocorobba propone un cambio di passo, perché tutto rischia di essere un mero palliativo: “In altre parole, una vera e propria emergenza sociale che meriterebbe, da parte delle istituzioni, maggiore sensibilizzazione, alla stregua di quella che, in questo particolare momento storico, viene riservata al problema energetico. Occorrerebbe un vero e proprio approccio sistemico, in quanto le croniche e generalizzate criticità, coinvolgendo anche la condizione sociale, non possono affrontarsi unicamente con bonus e/o voucher”.

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