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Rincari prezzi frutta e verdura, nespole più costose delle ciambelline

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Rincari prezzi frutta e verdura, nespole più costose delle ciambelline

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martedì 14 Giugno 2022

Un chilo di nespole? 4,59 euro. Ormai è certificato: il prezzo della frutta in molti casi supera quello dei pasticcini.

Un chilo di nespole? 4,59 euro. Ormai è certificato: il prezzo della frutta in molti casi supera quello dei pasticcini.

E l’aumento dei prezzi, scatenato dalla guerra in Ucraina, nel 2022 costerà alle famiglie italiane oltre 8,1 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dei rincari nel carrello, sulla base dei dati Istat sui consumi degli italiani e dell’andamento dell’inflazione nei primi cinque mesi dell’anno.  

La classifica dei rincari

A guidare la classifica dei rincari c’è la verdura che quest’anno costerà complessivamente alle famiglie dello Stivale 1,95 miliardi in più – sottolinea Coldiretti -, e precede sul podio pane, pasta e riso, con un aggravio di 1,48 miliardi, e carne e salumi, per i quali si stima una spesa superiore di 1,35 miliardi rispetto al 2021.

Al quarto posto la frutta – continua Coldiretti -, con 0,84 miliardi, precede il pesce (0,7 miliardi), latte, formaggi e uova (0,63 miliardi) e olio, burro e grassi (0,52 miliardi) che è però la categoria che nei primi cinque mesi del 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi. Seguono con esborsi aggiuntivi più ridotti le categorie “acque minerali, bevande analcoliche e succhi”, “zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci”, “caffè, tè e cacao” e “sale, condimenti e alimenti per bambini”.

Il perché dell’aumento dei prezzi

Per capire le ragioni degli aumenti, va considerato che l’85% delle merci, per arrivare sugli scaffali, viaggia su strada in Italia. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento al balzo record del costo dei carburanti, dalla benzina al gasolio. Il nuovo record di prezzi si trasferisce quindi sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli energetici.

I consumatori dirottano la spesa sul cibo low cost

E il caro prezzi fa volare gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che segnano +10,1% nelle vendite in valore, il più elevato tra tutti i canali di distribuzione, secondo quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat sul commercio al dettaglio ad aprile che registra un aumento del 5,5% degli acquisti alimentari rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta però, sottolinea la Coldiretti, di un risultato dovuto esclusivamente al caro prezzi con le quantità di prodotti alimentari acquistati che si riducono dello 0,8%.

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