Ripartire dai borghi per rilanciare il turismo, qualcosa si muove - QdS

Ripartire dai borghi per rilanciare il turismo, qualcosa si muove

Carmelo Lazzaro Danzuso

Ripartire dai borghi per rilanciare il turismo, qualcosa si muove

giovedì 23 Dicembre 2021

Imitare i modelli virtuosi già avviati nel resto d’Italia: dal Centro della Penisola fino ai numeri di Bolzano

Buccheri, Calascibetta, Castelmola, Castiglione di Sicilia, Castroreale, Cefalù, Erice, Ferla, Gangi, Geraci Siculo, Militello in Val di Catania, Montalbano Elicona, Monterosso Almo, Novara di Sicilia, Palazzolo Acreide, Petralia Soprana, Salemi, Sambuca di Sicilia, San Marco d’Alunzio, Savona, Sperlinga, Sutera e Troina. È 23 il numero magico, quello dei centri siciliani che rientrano nel club dei Borghi più belli d’Italia. Un dream team derivato però da un elenco ben più lungo, fatto di 829 scorci che potrebbero rappresentare uno straordinario volano per il turismo e l’economia dell’Isola. Eppure, nel corso degli anni, questi tesori a volte nascosti sono stati trascurati, spesso abbandonati al loro destino e a un’incuria a dir poco ingiustificata.

Negli ultimi anni, però, qualcosa sembra essere cambiato. Anzitutto, come detto, grazie all’azione portata avanti dal Club dei Borghi più belli d’Italia, capace di rilanciare l’immagine di queste realtà a livello nazionale e oltre; poi anche grazie all’assessorato regionale ai Beni culturali e Ambientali, che su questi incantevoli scorci della Sicilia sembra intenzionato a puntare per il turismo del futuro.

Un doppio binario, quello percorso dal Club dei Borghi più belli d’Italia e dalla Regione, che ha trovato anche un punto di convergenza nel progetto chiamato “I Cantieri dell’identità. Paesi, borghi e piccole patrie di Sicilia” che ha lo scopo di monitorare e mettere in rete, in un circuito virtuoso, le identità locali siciliane, con particolare riferimento ai paesi e ai borghi dell’Isola con popolazione inferiore ai diecimila abitanti.

Protagonisti di questa iniziativa, che ha già toccato diverse località dell’Isola – dalla prima tappa di Montalbano Elicona all’ultima in ordine di tempo di Aidone e Morgantina – sono sindaci, assessori, associazioni, operatori culturali, pro-loco ed enti territoriali, tutti coinvolti con l’obiettivo di promuovere le loro esperienze e valorizzare le specificità e le potenzialità del territorio. “In una narrazione – hanno evidenziato dall’assessorato – che vuole, da un lato, fare il punto sul già esistente, dall’altro promuovere nuove visioni e strategie per il futuro”.

Un futuro che dovrà necessariamente fare i conti con un nuovo modo di vivere il turismo, settore profondamente modificato dalle conseguenze della pandemia. Ecco perché percorsi diversi da quelli considerati mainstream oggi più che mai hanno la possibilità di attirare i turisti siciliani, italiani e perché no internazionali. Il turismo lento, quello delle mete considerate di nicchia, sta sempre più prendendo piede e sono proprio i borghi che possono intercettare le neonate esigenze dei viaggiatori.

I modelli virtuosi da copiare ci sono: sono soprattutto quelli del Centro Italia (Emilia Romagna, Umbria e Marche, solo per citarne alcune), che sulla propria storia medioevale, tra itinerari turistici ed enogastronomici, eventi e percorsi naturalistici ha saputo rilanciare un’immagine unica in tutto il mondo. Una strada che la Sicilia può seguire, ma servono organizzazione, programmazione e idee molto chiare per delineare il futuro dei borghi e realizzare finalmente le loro potenzialità. Mai come in questo caso, l’unione può essere una forza. Una forza che deve essere dirompente, per dare finalmente al turismo siciliano un posto di primo piano a livello internazionale. Di strada da fare, però, ce nè tanta: basti pensare che nel 2019 la sola Provincia autonoma di Bolzano ha doppiato l’Isola in termini di presenze turistiche nelle strutture ricettive con un totale di 33 milioni e 684 mila viaggiatori contro i 15 milioni e 114 mila della Sicilia, circa il 55% in più.

C’è soltanto il comune di Petralia Sottana tra le Bandiere arancioni del Touring club

Marchio pensato dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza

Tra le tante attività a favore del patrimonio culturale e storico italiano, il Touring club italiano seleziona e certifica dal 1998 con la Bandiera arancione i piccoli borghi eccellenti del nostro Paese. Attualmente, le località inserite in questo elenco prodotto dall’associazione sono 267 e di siciliane ce n’è una soltanto: Petralia Sottana. Poco per un’Isola che vorrebbe puntare con decisione sullo sviluppo turistico.

“Questo Programma territoriale – si legge sul sito del Tci – si sviluppa in completa coerenza con la natura e la storia del Touring, in linea con tutte le sue iniziative volte a promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, dove la tutela del territorio e del patrimonio è connessa all’autenticità dell’esperienza di viaggio. La Bandiera arancione, marchio di qualità turistico-ambientale, è stata pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita, viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio”.

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra Tci e l’assessorato al Turismo della Regione Liguria. Da una riflessione comune su come stimolare, coinvolgere e promuovere i territori lontani dalla costa, in particolare le loro località minori, Touring ha sviluppato un modello di analisi alla base dell’iniziativa Bandiere arancioni.

Scorci che finiscono dentro al Monopoly

Un’edizione dedicata del celebre gioco da tavola. Curiosa iniziativa tra passatempo e promozione

Con i borghi della Sicilia si può anche giocare. Letteralmente. Per farlo è sufficiente acquistare l’edizione speciale, realizzata in collaborazione con il Club dei Borghi più belli d’Italia, di uno dei giochi da tavola più famosi al mondo: il Monopoly.

È stata da poco realizzata, infatti, la versione Sicilia del gioco da tavolo, dove è possibile trovare i 23 centri che fanno parte del sodalizio. L’iniziativa è stata rilanciata pochi giorni fa, dal proprio profilo Facebook, da parte del vice sindaco di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Cacioppo: “Immaginate un gioco di società in cui tra le caselle trovate Sambuca di Sicilia, dove acquistare una casa. Tutto ciò ora possibile. Anche con Monopoly”.

“Con l’edizione Sicilia e in accordo con i Borghi più Belli d’Italia – ha concluso l’amministratore – sarà ancora più facile investire a Sambuca e negli altri 22 borghi siciliani. Un’ottima idea regalo”.

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