Rissa via Gemmellaro a Catania nel weekend, i residenti al QdS

VIDEO | Catania, la rabbia dopo l’ennesima rissa in via Gemmellaro: “Siamo in trincea”

VIDEO | Catania, la rabbia dopo l’ennesima rissa in via Gemmellaro: “Siamo in trincea”

Giuliano Spina  |
martedì 29 Ottobre 2024

Non c'è pace per il centro storico di Catania, tormentato dagli episodi di violenza nei luoghi della movida. Il Comitato dei residenti al QdS: "Non si può andare oltre".

Un’altra rissa a Catania, tra via Gemmellaro e via Costarelli, nella notte tra sabato e domenica. E i residenti non ci stanno più, costretti a vivere in un clima di tensione, paura e generale “pesantezza”.

Il detto “non c’è due senza tre” a Catania, in questo mese di ottobre turbolento, è purtroppo diventato realtà. Quello di via Gemmellaro, infatti, è il terzo importante episodio di violenza a Catania del mese di ottobre, dopo l’aggressione a due vigili urbani dello scorso 10 ottobre nei pressi di piazza Università e quella della notte tra il 14 e il 15 ottobre in viale Libertà nei confronti di una donna.

Rissa in via Gemmellaro a Catania nel weekend, la ricostruzione

La notizia è diventata di dominio pubblico nelle scorse ore, dopo che la pagina social del Comitato Gemmellaro Sciuti ha pubblicato un post nel quale si vede il video della rissa in piena notte e nel quale vengono denunciate anche le mancate osservanze delle regole riguardanti l’inquinamento acustico, l’orario di chiusura dei locali – con le operazioni di smontaggio che si protraggono per poco meno di un’ora dalla chiusura -, l’invasione dei tavolini e persino la mancanza di concessione del suolo pubblico per il locale di fronte al quale è avvenuta la rissa.

Un quadro che fa capire come anche questa zona del centro di Catania nelle ore notturne sia abbastanza problematica, con conseguente delusione per tutte le persone che desiderano un luogo tranquillo per trascorrere le proprie serate nel weekend e non solo.

“Troppi locali, via troppo piccola”

Il QdS – dopo l’ennesimo episodio di violenza nel centro storico catanese – ha sentito lavoratori e residenti della zona. E i problemi, nell’area di via Gemmellaro, non si limitano alle risse. La pensa così Mario Fontanarossa, titolare di un’orologeria, che punta l’attenzione anche sulla mancanza di spazi sufficientemente ampi rispetto alla larghezza e alla capacità di quelle vie del centro storico e sul problema dei rifiuti.

“Io che lavoro qui da 40 anni – ha detto Fontanarosa – penso che questa strada sia troppo piccola, sia in termini di larghezza che in termini di lunghezza, per ospitare tutti questi locali. Per questo motivo controllarla non è affatto semplice. Ma voglio raccontare che anche la spazzatura è tanta. Una volta una macchina spazzatrice ha lasciato più spazzatura di quanta ce ne fosse prima e abbiamo dovuto contattare il Comune per farla tornare a spazzare. I controlli qua sono davvero pochi e molto rari e le istituzioni sono quasi assenti”.

Il commento del comitato Gemmellaro Sciuti

E adesso parola a chi rappresenta i residenti, ovvero Sergio Serafini, fondatore del Comitato Gemmellaro Sciuti, che spiega come ogni notte si stia davvero in tensione a causa degli schiamazzi e come la precedente amministrazione comunale abbia non poche responsabilità.

“L’ultimo fatto ha smosso l’opinione pubblica – ha sottolineato Serafini – come sempre succede in questi casi di immagini molto violente. In realtà questo ci fa piacere da un lato, ma ci dispiace dall’altro perché da 5 anni noi siamo in trincea ogni sera, ogni notte e ogni giorno di fronte a problemi denunciati ed effettivamente mai risolti. Abbiamo puntato il dito contro la vecchia amministrazione comunale e siamo stati coerenti con quanto detto in passato. Con Pogliese e Balsamo ci sono stati anche scontri molto accesi e forti, sia da un punto di vista personale che del Comitato tutto. L’idea di città per cui all’interno dei 140 metri di strada ci possono essere 16 pub e 3mila presenze nei fine settimana è un’idea insostenibile, oltre che contraria alle norme dell’ordinamento pubblico, sia in relazione all’inquinamento acustico, quindi la quiete a cui dovremmo essere tutelati, sia in relazione all’accessibilità della strada ai mezzi di sicurezza e ai passi carrabili. Voi considerate che molti abitanti di via Gemmellaro non possono accedere ai loro passi carrabili in certi orari”.

I problemi però non si fermano alle risse o alla presenza massiccia di locali, perché anche la gestione del suolo pubblico non funziona. Con l’attuale amministrazione comunale le interlocuzioni al momento funzionano, ma le regole devono essere rispettate per il buon senso.

“Sindaco Trantino sensibile”, ma dopo la rissa di via Gemmellaro servono cambiamenti

“È vero che la via è troppo piccola per tutti questi locali – ha concluso Serafini -. Oltretutto i suoli pubblici in questo momento sono concessi sia da una parte che dall’altra della via, restringendo la carreggiata in maniera inconcepibile anche per le norme di buon senso. Il modello non funziona ed è incompatibile con la residenzialità. Abbiamo un’ottima interlocuzione con il sindaco Trantino, che si è reso molto sensibile a questa tipologia di problemi. La verità è che oggi la Polizia Locale, oltre a non avere i numeri per poter intervenire, è inadeguata anche da un punto di vista della conoscenza del regolamento di impatto acustico e dell’applicazione di quelli che sono i regolamenti riguardo al suolo pubblico”.

“L’attività è inconsistente e a volte dannosa e al sindaco a nome del comitato mio e degli altri comitati cittadini che affrontano questi problemi dico che oggi non si può andare oltre: si devono istituire il divieto assoluto di musica amplificata all’interno della via e la chiusura anticipata a mezzanotte, che è anche una regola di buon senso. Noi abbiamo avuto un’ottima interlocuzione con il Comando dei Carabinieri, che ci ha aiutato in fasi molto critiche. Molto meno con Questore e Polizia di Stato. Però in questo momento nella divisione dei compiti questo spetta alla Polizia Locale, quindi tutti gli interventi che vengono fatti vengono fatti dal Prefetto, dal Questore, dal sindaco e dagli assessori di competenza con un’azione congiunta. Gli interventi non risolvono il problema e creano il presidio solo per uno-due giorni”.

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