Il piano della Regione Siciliana per la rivoluzione infrastrutturale

Infrastrutture, per la Sicilia è tempo della “rivoluzione copernicana”: il piano della Regione

Infrastrutture, per la Sicilia è tempo della “rivoluzione copernicana”: il piano della Regione

Mauro Seminara  |
lunedì 08 Aprile 2024

Oltre un miliardo di investimenti, il piano per porre fine all'epoca della Sicilia "fuori dal corridoio europeo".

La Regione Siciliana presenta la rivoluzione infrastrutturale dell’isola. Al fianco del presidente Renato Schifani, in sala stampa a palazzo d’Orléans, il presidente di RFI Dario Lo Bosco e l’ingegner Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild.

“Con l’ingegner Salini ci siamo incontrati più volte per il ponte sullo Stretto che abbiamo tra l’altro condiviso”, ha detto il presidente Schifani.

Il piano della Regione Siciliana per la rivoluzione infrastrutturale

L’impegno di un miliardo e trecento milioni è stato condiviso, come ha detto in premessa il presidente della Regione. Vari lotti per un totale di circa 11 miliardi in infrastrutture. “Oggi siamo qui per fare un primo punto e spiegare ai siciliani cosa si sta facendo”, ha detto Schifani definendo Webuild, amministrata da Pietro Salini, una “ditta che non è seconda a nessuno a livello mondiale”.

Focus su formazione e alta tecnologia

Il focus della “rivoluzione” delle infrastrutture in Sicilia, annunciato dal presidente della Regione, sta però nella formazione dei giovani che lavoreranno grazie a Webuild nei tanti cantieri che ha in previsione sull’isola.

“Oggi il piano di investimenti che la Regione sta vivendo è pazzesco: stiamo parlando di circa 11 miliardi, di cui Webuild ne farà circa 8 miliardi”, ha detto l’ad Pietro Salini. Diciottomila ore di formazione per formare il personale, “significa portare queste nuove macchine che scavano e sono dislocate su tutto il territorio della Sicilia e hanno bisogno di personale qualificato”, spiega Salini che vanta Webuild come leader mondiale nell’uso di queste macchine da perforazione.

Webuild impiegherà, mantenendo una posizione di avanguardia sull’impiego delle suddette macchine, simulatori per la formazione del personale e successivamente anche per il controllo da remoto in operazioni di cantiere.

Attenzione alle ferrovie

Centoventi chilometri di gallerie per duecento chilometri di rete ferroviaria in lavorazione in Sicilia, 10mila persone ancora da assumere in Italia e 8mila per il sud Italia, quantitativo di opere “impressionante”, come definito dallo stesso amministratore delegato di Webuild.

Duecento chilometri di rete ferroviaria sono di fatto uno dei più imponenti interventi sulle infrastrutture in Italia da parecchi anni. Si tratta della rete Palermo-Messina-Catania. La presentazione delle opere in corso di lavorazione è stata proposta con collegamenti in diretta streaming dai cantieri. “Oggi verrà posta in opera l’installazione dell’ultima sezione della Dpm a Belpasso per poi iniziare a scavare la galleria”, spiega in diretta un ingegnere dal cantiere in provincia di Catania.

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Infrastrutture in Sicilia, via alla “rivoluzione copernicana”

Una presentazione efficace che a tratti ha colpito anche la sala stampa. Diciassette miliardi di opere, da RFI, sono una “rivoluzione copernicana”, ha detto Dario Lo Bosco. “I tempi del cronoprogramma dei lavori sono assolutamente rispettati e quindi i fondi del PNRR sono assolutamente al sicuro; come vedete ci siamo affidati a imprese di caratura mondiale”, ha dichiarato il presidente di RFI. Si viaggerà quindi a duecento chilometri orari nelle nuove gallerie e un sistema digitale monitorerà in tempo reale tutto il rotabile. “Un lavoro straordinario per collegare il paese al resto del mondo”, ha detto Lo Bosco vantando l’innovazione digitale apportata alla rete ferroviaria.

“I tempi sono legati al PNRR, quindi non sono facilmente derogabili”, ha sottolineato Renato Schifani. “Garantiamo assolutamente i tempi e soprattutto i controlli di questi ultimi”, ha aggiunto Lo Bosco.

“Motivo di orgoglio”, secondo Lo Bosco, è inoltre l’investimento sulla formazione direttamente nelle scuole superiori. Un intervento, ha spiegato il presidente RFI che va contro gli interessi e i sistemi della malavita organizzata, della mafia, intercettando direttamente i giovani nel corso della loro formazione.

“Non va in secondo piano la tutela dell’ambiente”, ha invece detto il presidente della Regione rispondendo a una domanda. “Abbiamo una commissione efficiente in grado di dare pareri in pochissimi mesi”, ha spiegato Schifani ricordando il presidente della commissione Gaetano Armao. “Non ricordo un piano così corposo di investimenti come quelli che sta operando Webuild, stiamo vivendo una primavera che ci consentirà di accedere a un’estate di trasporti”, afferma Renato Schifani tornando sull’imponenza delle opere in cantiere per la Sicilia.

La conferenza stampa sulla prevista rivoluzione infrastrutturale ha permesso al presidente della Regione Siciliana di legare così le mega opere, come il ponte sullo Stretto, alle strade provinciali che “stiamo facendo in modo di finanziare” – ha detto Schifani – perché le più grandi opere si colleghino e integrino con reti stradali minori quali affluenti di una rete efficiente. Attualmente sono in corso di realizzazione 8 progetti con la sola Webuild per un valore di 6,9 miliardi di euro e che impiegano circa tremila persone.

Inevitabile poi spazio e tempo dedicati in conferenza stampa alla difesa del ponte sullo Stretto di Messina. “Ritengo sia importante il rapporto con le forze dell’ordine e le autorità per stabilire rapporti di legalità e trasparenza”, ha anche precisato Salini ricordando che i “problemi di legalità ci sono ovunque ma non abbiamo nessun timore da questo punto di vista”. Pietro Salini ha poi precisato che “il ponte resisterà” e che ci sono già “cinque ponti in Italia che resistono al vento e alle altre sollecitazioni”. Chiaro orgoglio in sala stampa a palazzo d’Orleans, visto il quantitativo di cantieri, chilometri di opere, personale impiegato e fondi stanziati. “Fino a ieri la Sicilia era tagliata fuori dal corridoio europeo” mentre oggi è “nel libro dei sogni” ha detto Lo Bosco.

“Ora abbiamo un progetto e stiamo lavorando con orgoglio”, ha aggiunto il presidente RFI parlando della Palermo-Messina-Catania in risposta al quesito posto in sala stampa sul trentennale ritardo infrastrutturale siciliano. “Il fatto della realizzazione del ponte è strategico, perché rientriamo nel corridoio europeo”, ha infine chiosato Renato Schifani al cui fianco si notava l’assenza dell’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò.

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