Rogo doloso in azienda del Palermitano, identificati mandanti

Rogo doloso in azienda del Palermitano, identificati mandanti ed esecutori

Rogo doloso in azienda del Palermitano, identificati mandanti ed esecutori

Redazione  |
lunedì 23 Ottobre 2023

Grazie alle intercettazioni e alle telecamere di videosorveglianza nei pressi dell'impresa è stato possibile a risalire ai quattro indagati

I carabinieri della Compagnia di Bagheria hanno dato esecuzione stamani tra Casteldaccia, Santa Flavia e Palermo a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone tra i 35 e 60 anni, di cui tre già noti alle forze dell’ordine, per incendio aggravato e tentata estorsione. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura, è frutto di un’indagine condotta dalla sezione Operativa di Bagheria che ha fatto luce su due incendi dolosi ai danni di un’azienda messa a segno a febbraio e ad aprile scorsi. Secondo l’accusa dietro i roghi ci sarebbe il tentativo di costringere il titolare della ditta, legato peraltro da un rapporto di parentela con due degli arrestati, a desistere dalle controversie giudiziarie in sede civile per la ripartizione delle quote societarie.

Le intercettazioni e le immagini di videosorveglianza

Grazie alle intercettazioni e al monitoraggio delle telecamere di videosorveglianza nei pressi dell’impresa è stato possibile a risalire ai quattro indagati. Gli investigatori dell’Arma sono riusciti a identificare i due mandanti, in grado di fornire precise indicazioni sugli obiettivi da incendiare, il percorso e gli accorgimenti da adottare, i due esecutori materiali, e il compenso in contanti ricevuto da questi ultimi per il ‘lavoro’ svolto.

Le indagini

Ricostruite anche le fasi preparatorie e immediatamente successive ai roghi, con il sopralluogo prima di appiccare le fiamme e la narrazione particolareggiata dopo portato a termine il lavoro. Secondo l’accusa l’obiettivo dei mandanti era assumere il controllo della società. Tutti gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati posti in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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