Salario minimo o taglio cuneo fiscale, rimettere al centro dignità dei lavoratori - QdS

Salario minimo o taglio cuneo fiscale, rimettere al centro dignità dei lavoratori

redazione

Salario minimo o taglio cuneo fiscale, rimettere al centro dignità dei lavoratori

martedì 07 Giugno 2022

Politica divisa, Conte (M5s): “No a paghe da fame”. Forza Italia: “Rivedere legislazione sociale”. Biriaco (Confindustria Ct): “Più soldi in tasca a chi lavora, più risparmi per le imprese”

ROMA – “Lavoreremo giorno e notte per approvarlo”. Da Palermo, il leader del M5s, Giuseppe Conte, lancia un messaggio di determinazione e speranza sul salario minimo.
“In Commissione al Senato – ha aggiunto Conte – il nostro progetto di legge sta andando avanti e siamo disposti a lavorare notte e giorno per approvarlo. Vogliamo farlo subito”.

Per Conte bisogna approvare subito la legge sul salario minimo

Salari troppo bassi che spesso sfiorano i 4 euro l’ora impongono una riflessione seria sulla necessità di rimettere al centro la dignità delle persone.
Ed in effetti, quello dei lavoratori poveri e delle paghe da fame è un tema che già da mesi si trova al centro del dibattito politico italiano e non solo. “In Europa – ha spiegato il leader grillino – lo stanno facendo, c’è una direttiva in arrivo e alcuni Paesi già lo hanno. Introdurlo anche in Italia è necessario e doveroso”.

Da Palermo a Catania, punti di vista che cambiano: “Il discorso sul salario minimo non mi appassiona – ha chiosato il Presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco -. Vedo di più concreto il discorso di ‘mettere’ più soldi in tasca al lavoratore, più possibilità di risparmio all’azienda e ancora una volta dare più possibilità a chi vuole investire in Sicilia di dire ‘ne vale la pena’ invece di andare dietro, ad esempio, ai nostri cugini maltesi piuttosto che in Polonia o in Romania”.

“Purtroppo – aggiunge – la crescita sta diminuendo perché i prezzi dell’energia aumentano sempre più, è più difficile il reperimento delle materie prime ed il governo da’ pure poche risposte”.

Per il presidente di Confindustria Catania meglio il taglio cuneo fiscale

Biriaco sottolinea come bisognerebbe “concentrarsi ed intervenire di più sul cuneo fiscale. In Italia – ha detto – arriviamo quasi ad un 50% fra quello che resta in tasca al lavoratore e quello che ‘finisce’ allo Stato. Su questo – osserva- diciamo che dopo il Belgio siamo i secondi in Europa”.
“In Sicilia – ha poi ricordato – paghiamo circa sei miliardi l’anno come costo dell’insularità, il cuneo fiscale è altissimo. Bisogna così intervenire sulle fasce di reddito sotto i 35mila euro. Non per ultimo – ha concluso Biriaco – non ci dimentichiamo della decontribuzione Sud con un vantaggio in più per investire qui, un vantaggio in più nel costo della mano d’opera”.

Secondo il siciliano Beppe Provenzano, vicesegretario del Pd, una sintesi è possibile: “Ma davvero – scrive l’ex ministro del Sud su Twitter – c’è alternativa tra aumenti salariali/salario minino e taglio del cuneo fiscale? No, ovviamente no. Ma la destra economica e politica sta ponendo le cose in contrapposizione, con l’obiettivo di non fare né questo né quello. Non lo permetteremo”.

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