La salute degli occhi passa dalla prevenzione - QdS

La salute degli occhi passa dalla prevenzione

redazione

La salute degli occhi passa dalla prevenzione

Vittorio Sangiorgi  |
mercoledì 27 Luglio 2022

Teresio Avitabile, medico catanese, Presidente della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche. “Principale strumento per ridurre il rischio di ipovisione e cecità legati alle patologie oculari”

CATANIA – Anche in medicina l’innovazione tecnica e tecnologica sta assumendo sempre più importanza, specie in settori come quello oculistico. Innovazione che deve necessariamente essere accompagnata dalla competenza, dagli studi scientifici e dall’esperienza.
Concetti cardine per la Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, presieduta dal professore catanese Teresio Avitabile. Il Quotidiano di Sicilia lo ha intervistato per approfondire la realtà da lui capeggiata e i temi chiave della cura oculistica.

Qual è il percorso che ha portato alla creazione della Società Italiana Scienze Oftalmologiche? Da quali esigenze e con quali obiettivi è nata?
“La Società Italiana di Scienze Oftalmologiche è stata creata nel novembre dello scorso anno e nasce con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle problematiche che coinvolgono il settore oftalmologico. In Siso sono rappresentate, con pari valenza, tutte le categorie degli oculisti, dai professori universitari agli specializzandi, dai primari ospedalieri ai liberi professionisti, agli specialisti ambulatoriali, con l’alto e ambizioso proposito di diventare ‘la casa’ di tutti gli oculisti italiani. Rafforzando la collaborazione e la sinergia tra oculisti italiani e ponendosi come interlocutore diretto e attivo con le Istituzioni, Siso ha posto al centro dei suoi obiettivi la tutela degli interessi del paziente e la creazione di percorsi assistenziali strutturati sui principi di innovazione tecnologica, digitalizzazione, ricerca scientifica e sostenibilità”.

Quanto è importante la cultura della prevenzione nella cura delle patologie oculari?
“La prevenzione è senza dubbio il principale strumento che può permettere di ridurre il rischio di ipovisione e cecità legati alle patologie oculari. In primis, la retinopatia diabetica oggi rappresenta una delle prime cause di cecità legale nei paesi industrializzati: la prevenzione, lo screening, la diagnosi precoce sono la principale arma per combattere tale malattia. Il ruolo di una società scientifica come Siso è quello di sensibilizzare e promuovere campagne informative e di prevenzione, di favorire la creazione di percorsi assistenziali che coinvolgono la medicina di base e la medicina del territorio al fine di sviluppare una rete assistenziale capillare che sia in grado di raggiungere ogni cittadino della comunità”.

Quali sono state le conseguenze della pandemia?
“La pandemia – osserva Avitabile – ha senza dubbio causato dei considerevoli danni anche in campo oftalmologico. In particolare, durante la prima fase della pandemia, quando ancora non era disponibile il vaccino e le istituzioni non avevano messo in atto degli efficaci programmi di contenimento, si è registrato un calo nell’accesso alle cure oftalmologiche. Un esempio è la terapia intravitreale per le maculopatie. Si tratta di una terapia salva-vista e un eccessivo ritardo nella somministrazioni di tali farmaci può compromettere il risultato. Vi è stato un rallentamento nelle visite e una limitazione delle risorse disponibili, che ha portato ad un carico di lavoro arretrato notevole. Tuttavia, il sistema sanitario ha messo in atto sistemi di recupero e smaltimento delle liste di attesa con enorme sforzo da parte del personale sanitario. Oggi, presso la Clinica Oculistica dell’Università di Catania, che io dirigo, il management delle maculopatie ha delle tempistiche virtuose, con tempestiva somministrazione della terapia intravitreale dalla diagnosi. La pandemia ha permesso di mettere in risalto la funzione della tele-medicina, che se usata in modo adeguato può essere uno strumento utile a rendere più efficaci i percorsi assistenziali. Siso ha tra i suoi obiettivi quello di supportare lo sviluppo di percorsi assistenziali innovativi, basati sulla più aggiornata evidenza scientifica, impiegando digitalizzazione e tecnologie avanzate, allo scopo di permettere cure sempre più efficaci”.

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