San Vito Lo Capo, caos per una nuova antenna telefonica: "Pericolosa, non la vogliamo" - QdS

San Vito Lo Capo, caos per una nuova antenna telefonica: “Pericolosa, non la vogliamo”

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San Vito Lo Capo, caos per una nuova antenna telefonica: “Pericolosa, non la vogliamo”

Claudia Marchetti  |
venerdì 01 Aprile 2022

In particolare si tratta di un’antenna di telefonia mobile, il cui impianto è in costruzione nel terreno privato a ridosso di un monte e i residenti delle zone vicine

La comunità di San Vito Lo Capo (TP) sta vivendo giorni di preoccupazione per una antenna telefonica che dovrà presto essere installata sul territorio. In particolare si tratta di un’antenna di telefonia mobile, il cui impianto è in costruzione nel terreno privato a ridosso di un monte e i residenti delle zone vicine temono l’esposizione a radiazioni elettromagnetiche. 

Con gli occhi puntati ai lavori, che potrebbero terminare a breve, i cittadini espongono tutta la loro contrarietà alla nuova antenna. 

La prostesta

“Questa è l’ennesima antenna installata nel Comune di San Vito. Si trova a ridosso delle nostre abitazioni, a terreni e uliveti – ci dicono, tra notevoli malumori -. Ci troviamo a meno di 200 metri di distanza e vicino c’era già un’altra antenna. Siamo in un Paese soggetto a vincolo paesaggistico dalla Soprintendenza e per questo ci chiediamo come gli enti preposti abbiano potuto autorizzarne l’installazione. Inoltre non siamo stati avvisati preventivamente”. 

Per tali motivi i residenti nelle vie adiacenti alla frazione di Piano di Sopra – in piena campagna, dalla via Altipiano a San Vito al Torre e dei Normanni, – hanno raccolto le firme e presentato una petizione per chiedere a gran voce di fermare i lavori della stazione radio-base, inviandola alle competenti Autorità: l’Arpa (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), l’Azienda Sanitaria Provinciale, la Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani, la locale Procura della Repubblica, il Comando dei Forestali, il Comune e l’Ufficio Tecnico.

“Aspettiamo che qualcuno si attivi per sospendere i lavori – ci dicono i cittadini -. Nel frattempo sappiamo che l’Amministrazione comunale aveva dato parere negativo all’installazione dell’impianto telefonico, anche perché l’area è soggetta a frane. Il sindaco Giuseppe Peraino ci sostiene e ci comprende, anche lui si sta attivando per capire come agiranno gli enti che autorizzano l’installazione dell’impianto telefonico”. 

La replica del comune

Dal canto suo il sindaco Peraino, fa sapere di essere stato informato solo ad inizio settimana, da un residente, dell’avvio del posizionamento dell’antenna. “E’ stato il Suap dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini a rilasciare l’autorizzazione. Chiederò maggiori informazioni in merito”, fa sapere il primo cittadino sanvitese. 

Nella petizione, ci si chiede se non sia stato valutato un sito alternativo per l’antenna e se sia stato considerato il cosiddetto “Principio di Precauzione” contenuto nell’articolo 15 della Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo in cui si afferma che “ove vi siano minacce di danno serio o irreversibile, l’assenza di certezze scientifiche non deve essere usata come ragione per impedire che si adottino misure di prevenzione della degradazione ambientale”. 

Anche l’Arpa è stata contattata, sia dagli abitanti che dall’Amministrazione. “Al momento c’è di sicuro l’inizio dei lavori – affermano ancora i firmatari della petizione -, l’impresa ha già scavato una buca per costruire la piattaforma dove poi verrà collocata l’antenna. Peraltro proprio lì, in altura, non c’è luce, per cui andranno a creare un collegamento ad hoc per portare l’energia elettrica”. Poi l’ennesimo appello: “Siamo seriamente preoccupati per la nostra salute, per i danni che potrebbero derivare delle eventuali emissioni elettromagnetiche. Qualcuno intervenga urgentemente. E’ necessario istituire un Osservatorio permanente sull’inquinamento elettromagnetico in Città. Chiediamo altresì, nell’atto ufficiale, la riduzione dell’Ici per le abitazioni che, a seguito dell’installazione dell’antenna subiranno un deprezzamento del valore di mercato”. 

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