Sanità penitenziaria, alla Sicilia 17,5 milioni di euro - QdS

Sanità penitenziaria, alla Sicilia 17,5 milioni di euro

Serena Giovanna Grasso

Sanità penitenziaria, alla Sicilia 17,5 milioni di euro

venerdì 03 Aprile 2020

Sulla Guri n. 85 del 30 marzo la delibera Cipe 85/2019 che ripartisce i 163,9 milioni di € stanziati tra le regioni italiane. L’Isola, Lombardia, Campania e Lazio beneficeranno di 82,1 milioni e assorbiranno il 50% delle risorse totali

PALERMO – Quasi 17 milioni e mezzo di euro al sistema sanitario delle carceri siciliane: a tanto ammonta la quota stanziata per la nostra regione a beneficio della sanità penitenziaria dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), nell’ambito del fondo sanitario nazionale. La delibera numero 85 dello scorso 20 dicembre 2019, recante ripartizione delle risorse tra le regioni, è stata pubblicata sulla Guri numero 85 del 30 marzo, dopo essere stata registrata dalla Corte dei Conti il 23 marzo.

Le risorse per la sanità penitenziaria sono dovute alle Regioni in virtù del trasferimento al Servizio sanitario nazionale di tutte le funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature e dei beni strumentali afferenti alla sanità penitenziaria. Il fondo è finalizzato e rappresenta una spesa obbligatoria per garantire i livelli essenziali di assistenza in ambito penitenziario.

Ammontano a 163,9 milioni di euro le risorse complessivamente stanziate a livello nazionale. Per le Province autonome di Trento e Bolzano, gli oneri restano a carico dei rispettivi fondi sanitari provinciali e le quote spettanti, pari a 1,5 milioni di euro, sono rese indisponibili, ai sensi dell’articolo 2 della Legge 191/2009. Mentre alla Regione Friuli Venezia Giulia non viene trasferita alcuna risorsa finanziaria in quanto la stessa provvede con risorse proprie. Il riparto è stato stabilito su una quota indistinta calcolata per il 65% sulla base dell’incidenza del numero dei detenuti adulti e del numero dei minori in carico ai servizi della giustizia minorile e per il restante 35% sulla base degli ingressi da situazioni di libertà di detenuti adulti e dei minori.

Alla nostra regione è stato assegnato il quarto importo maggiormente elevato (quasi l’11% delle risorse complessivamente stanziate a livello nazionale). Ammontare di risorse superiore è andato solo a Lombardia (24,8 milioni di euro, corrispondenti al 15,2% dell’ammontare ripartito tra le regioni italiane), Campania (20,6 milioni di euro, pari al 12,6% del totale) e Lazio (19,2 milioni di euro, pari all’11,8% del complessivo). Dunque, complessivamente Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia da sole assorbono ben 82,1 milioni di euro, oltre il 50% delle risorse complessivamente destinate al finanziamento della sanità penitenziaria (esattamente il 50,5%).

Somme ingenti, seppur particolarmente distanti da quelle assegnate alle quattro regioni summenzionate, sono andate anche a Piemonte (13,1 milioni di euro, ovvero l’8% del totale), Puglia (11,7 milioni di euro, pari al 7,2% del somme complessive), Emilia Romagna (10,1 milioni di euro, pari al 6,1%), Toscana (9,6 milioni di euro, corrispondenti al 6%) e Veneto (7 milioni di euro, ovvero il 4,3% delle risorse totali).

Somme decisamente più contenute, invece, sono andate alle piccole realtà regionali quali Valle d’Aosta (appena 484 mila euro) e Molise (925 mila euro); ma anche a Basilicata (1,4 milioni di euro), Marche (2,7 milioni di euro) e Liguria (4,6 milioni di euro).

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