Il corteo di protesta organizzato dal Movimento 5 stelle abbondantemente prima dell’ultimo scandalo portato alla luce dalla magistratura
Circa un migliaio di persone in piazza, forse 1.500, malgrado il caldo torrida di domenica 15 giugno, con bandiere che rappresentavano tutti i movimenti politici di opposizione e inni contro la politica in sanità. Questo, a grandi linee, il risultato della manifestazione “Sanità per tutti”.
Il corteo e la protesta
Il corteo di protesta organizzato dal Movimento 5 stelle abbondantemente prima dell’ultimo scandalo portato alla luce dalla magistratura e che ha ancora una volta investito la sanità pubblica siciliana con corruttela su appalti e forniture.
La manifestazione partita da Piazza del Parlamento e terminata a Piazza Bologni, su un palco che ha permesso il passaggio in rassegna di testimonianze di ogni genere, ha visto una unione di intenti di ogni partito politico avverso all’attuale maggioranza politica di centrodestra della Regione Siciliana.
E per l’occasione, oltre a mostrare coesione di forze politiche, il Movimento 5 Stelle ha sfoderato le armi pesanti con una dozzina di parlamentari nazionali che si è unito al gruppo parlamentare all’Ars. Tra i big pentastellati Giuseppe Conte, Roberto Scarpinato e Giuseppe Antoci.
Le parole di Conte
“Ci tenevo ad essere qui con voi, perché possiamo progettare qualsiasi futuro per noi e i nostri figli, ma se non c’é il diritto alla salute non c’é niente”. Ha esordito così il capo politico ed ex premier del Movimento 5 Stelle dal palco. Sul palco hanno preso la parola tutti, con tempi contingentati per dare spazio ad ogni voce.
Sono state portate le testimonianze di famiglie e genitori di vittime di malasanità, hanno parlato il segretario regionale della Cgil Alfio Mannino, il segretario del Partito Democratico siciliano Anthony Barbagallo, il fondatore di Controcorrente Ismaele La Vardera, l’eurodeputato di Avs Leoluca Orlando e tutti i rappresentanti di forze politiche minoritarie che si sono unite contro il degrado della sanità pubblica e contro il governo regionale additato quale consapevole responsabile.
“Il cittadino non deve essere svantaggiato”
“Se io sono in Sicilia non devo essere svantaggiato rispetto ad un cittadino che è invece in Veneto, in Lombardia, in Emilia Romagna, perché siamo tutti cittadini della stessa patria”, ha detto Giuseppe Conte iniziando così un duro attacco frontale al capo del governo nazionale Giorgia Meloni.
“Uso una parola, non a caso, di cui si riempie la bocca questo governo di Giorgia Meloni”, ha detto Conte affermando: “Non sei un patriota se non assicuri cure efficienti a tutti i cittadini italiani, e qui in Sicilia la sofferenza è incredibile”. Giuseppe Conte ha ricordato che secondo recenti studi indipendenti risultano essere ormai sei milioni i cittadini italiani che rinunciano a curarsi.
Dalla Sanità per tutti all’assalto frontale alla maggioranza di governo il passo è stato breve ed ogni intervento, inclusi deputati, capigruppo e segretari regionali di partito, l’attacco al governo Schifani è stato privo di sconti. Sono stati ricordati gli interessi privati in sanità, i recenti riferimenti a Totò Cuffaro – attualmente non indagato né risulta direttamente coinvolto nell’ultima inchiesta giudiziaria sulla sanità – ed Angelino Alfano, ex ministro del governo Berlusconi oggi a capo del gruppo San Donato e quindi dell’impero della sanità privata del San Raffaele.
Scarpinato: “Sanità omicidio premeditato in Sicilia”
Tra i colpi più pesanti di artiglieria quello del senatore Roberto Scarpinato, ex magistrato antimafia, che dal palco di Piazza Bologni ha iniziato il suo intervento così: “Se dovessi descrivere quello che sta accadendo nella sanità, direi che è in corso un omicidio premeditato; l’omicidio premeditato della sanità pubblica. Chi sono i mandanti e i killer della sanità pubblica? C’é un lungo elenco di soggetti diversi che hanno interessi diversi ma un unico obiettivo: quello di fare soldi sulla pelle dei cittadini. Tra i primi interessati a distruggere la sanità pubblica ci sono i grandi gruppi economici che gestiscono la sanità privata”.
Scarpinato ha poi citato alcuni dei detti gruppi con al loro interno soggetti noti ed in conflitto di interessi tra il dovere dell’attuazione di quanto prescritto dalla Costituzione e gli investimenti in concorrenza con essa.