Momenti memorabili durante la penultima serata del Festival: ecco come è andata secondo il QdS.
La “serata delle cover” è sempre la più attesa di ogni edizione del Festival di Sanremo perché si fa un tuffo nel passato tra canzoni coverizzate che sappiamo a memoria e che sono state colonna sonora di momenti di vita che oggi chiamiamo ricordi. La quarta serata della 75esima non è stata da meno in fatto di elargizione di emozioni pure, magia e nostalgia canaglia.
È stata una serata meravigliosa, nella quale sono stati omaggiati alcuni cantautori italiani e abbiamo assistito a performance uniche. Inevitabile che dessimo i voti valutando performance, sinergia tra gli artisti e livello emozionale. Ecco le nostre pagelle per la quarta serata di Sanremo 2025.
Sanremo 2025, le pagelle dei conduttori e degli ospiti della quarta serata
Carlo Conti: Offuscato dalla presenza di due fuoriclasse come Geppi Cucciari e Mahmood, Carlo Conti tiene per sé la soddisfazione da direttore artistico di aver scelto bene i conduttori della quarta serata. È una pessima spalla per Roberto Benigni. Accetta le frecciatine di Geppi Cucciari, pazienta sugli errori di Mahmood. Sembra divertirsi anche lui, poi ritorna in sé e resta devoto al dio tempo e al rispetto della scaletta. La serata decolla in leggerezza ma non per merito suo, dato che ritorna sempre a mantenere un atteggiamento distaccato. Voto 5,5
Geppi Cucciari: Regina indiscussa di questa edizione del Festival di Sanremo. Si prende la scena subito dopo aver sceso le scale. È lei che dà il ritmo alla serata e rende piccante l’intrattenimento. Ironizza su tutto. Battute a mitraglia a Carlo Conti e i suoi talloni di Achille di questo Festival. Rivendica la grande assenza sua signora polemica e si lancia a un avviso ai Dirigenti Rai che potrebbero non esserlo più visti i tempi. E tutto ciò con grande scioltezza e padronanza del senso dello spettacolo. Bastava solo lei a condurre il Festival intero. Non è un consiglio il nostro, ma un desiderio che speriamo si realizzi. Voto 10
Mahmood: Agitato e impacciato. L’artista non cela di trovarsi a disagio in un ruolo che non è il suo ossia condurre un programma come il Festival di Sanremo. Con il passare delle ore, però, si scioglie. Anche se continua a incepparsi sulle presentazioni degli artisti, è autoironico e l’errore diventa un motivo di scherzo. Regala alla serata un medley dei suoi successi che è garanzia del perché Mahmood merita di conquistare i palchi internazionali più prestigiosi al mondo. Voto 7
Roberto Benigni: è l’ennesima volta al Festival di Sanremo per Roberto Benigni. Entra insieme a Carlo Conti. Fa un po’ di satira politica, anche abbastanza retorica e banale. Ipotizza una liaison Musk – Meloni, ironizza sul ritardo dei treni e fa battute su Trump. Spende parole di solidarietà per il Presidente Mattarella. Non ha la tempra carismatica a cui ci ha abituato in tutti questi anni. Prima di salutare, si comprende il reale motivo per cui è tornato all’Ariston: promuovere un suo spettacolo che andrà in onda il prossimo 19 marzo su Rai Uno. Voto 5
Le pagelle degli artisti e delle cover
Ecco le pagelle della quarta serata di Sanremo 2025 per gli artisti in gara.
Rose Villain con Chiello – “Fiori rosa, fiori di pesco” di Lucio Battisti
Un’interessante connessione artistica tra Rose Villain e Chiello. I due creano un’intimità sul palco sulle note della canzone di Lucio Battisti, seppur circondati da tantissima gente. Hanno adeguato la canzone alle loro identità musicali con note rock. Non dispiacciono. Voto 7
Modà con Francesco Renga – “Angelo” di Francesco Renga
Renga ha vinto il Festival nel 2005 con questo brano. Decidere di condividerlo a vent’anni di distanza sullo stesso palco è un regalo prezioso che evidenzia il grande affetto tra l’artista e la band in gara. Peccato che non è una scelta vincente per i Modà. Non hanno saputo ben distribuirsi le parti da cantare e non si crea un connubio gradevole da ascoltare tra le voci. Oltre gli applausi del pubblico, noi siamo più oggettivi. Voto 2
Clara con Il Volo – “The sound of silence” di Simon & Garfunkel
Non è la prima volta che cantano insieme Il Volo e Clara. C’è qualche sbavatura sugli acuti di gruppo, ma sono armoniosi, ben calibrati. Professionisti nell’arte di dosare emozione, voce e pesare le parole che pronunciano. Bravi. Voto 8
Noemi e Tony Effe – “Tutto il resto è noia” di Franco Califano
Un duetto inedito. L’esibizione viene salvata dalla voce graffiata e dall’interpretazione di Noemi. Si percepisce dell’emozione tra i due, ma non è sufficiente per rimediare all’assenza vocale e di intenzione di Tony Effe. Ci chiediamo: Califano avrebbe apprezzato? Noi no! Voto 4
Francesca Michielin e Rkomi – “La nuova stella di Broadway” di Cesare Cremonini
Intensità, alchimia, voglia di fare bene. C’è tutto! Inizia Rkomi a cantare, lei arriva nel ritornello. Hanno studiato anche come padroneggiare il palco per l’esibizione. Si sostengono con gli occhi e con le voci fanno il resto. Stupendi! Voto 9,5
Lucio Corsi con Topo Gigio – “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno
È successo davvero! Topo Gigio ha cantato al Festival di Sanremo! Lucio Corsi ha fatto rivivere la stessa magia di quando eravamo bambini. La performance è ben strutturata. La canzone acquisisce leggerezza, grazie anche all’assolo di armonica. Confezionano un momento indimenticabile da archiviare nella storia del Festival. Voto 10
Serena Brancale con Alessandra Amoroso – “If I ain’t got you” di Alicia Keys
Brancale abbandona sonorità ritmiche per darsi a un classico internazionale. Il featuring con Alessandra Amoroso è intenso, vocalmente impeccabile e ad alto tasso di emozione. Si percepisce anche il feeling tra le due artiste che conquistato l’applauso finale del pubblico. Strepitose! Voto 10
Irama con Arisa – “Say something” degli A Great Big World con Christina Aguilera
Magnetici. Ci catapultano nella dimensione della storia che stanno cantando. Le voci si sovrappongono per legarsi e abbondonarsi. Intanto, cresce la tensione tra loro. Funziona tutto e arrivano i brividi sul finale. Voto 8
Gaia con Toquinho -“La voglia, la pazzia” di Ornella Vanoni
Gaia torna in casa tra sonorità che conosce alla perfezione visto che fanno parte delle sue origini. L’esibizione coinvolge. Gaia è concentrata sul fare bene, ma si diverte anche. Una bellissima performance! Brava. Voto 8,5
The Kolors con Sal Da Vinci – “Rossetto e caffè” di Sal Da Vinci
Un traguardo non da poco per Sal Da Vinci trovarsi al Festival di Sanremo a cantare una canzone che, inizialmente, le radio non hanno mai voluto trasmettere e che è diventata virale e amatissima grazie ai social. Le nostre aspettative sono state ampiamente disattese. Il brano è stato “TheKolorsizzato” e il risultato è mediocre. Voto 5,5
Marcella Bella con i Twin Violins – “L’emozione non ha voce” di Adriano Celentano
Un momento speciale per Marcella Bella che canta un brano scritto dal fratello Gianni mentre lui è seduto in prima fila ad ascoltarla. La sua interpretazione è asciutta, punta tutto sulla forza della sua voce e del significato sentimentale che ha per lei. I Twins Violin aggiungono bellezza. Incanto e magia. Voto 7,5
Rocco Hunt con Clementino – “Yes I know my way” di Pino Daniele
Buona tenuta di palco. L’armonia tra i due non è solo fisica, ma anche artistica. Fanno una loro personalissima versione del brano di Daniele. È un tributo al cantautore napoletano che emoziona entrambi. Atto dovuto la standing ovation del pubblico che urla in coro Pino davanti all’abbraccio tra i due artisti. Voto 6
Francesco Gabbani con Tricarico – “Io sono Francesco” di Tricarico
Sfugge perché Gabbani abbia scelto questa cover. Un duetto non duetto. I due artisti sembra che cantino in un due momenti e per motivi diversi. Manca sinergia tra loro. Seppur la canzone si fa canticchiare per la sua qualità di filastrocca, l’esibizione non è sufficiente, né tantomeno gradevole. Voto 3
Giorgia con Annalisa – “Skyfall” di Adele
Impareggiabili professioniste della musica. Leggiadre sulle note alte, complici nel sorvolare insieme un brano per nulla facile. Una performance magistrale e toccante. Il pathos e l’alchimia: sono qui! Voto 10
Simone Cristicchi con Amara – “La cura” di Franco Battiato
Interpretare “La cura” di Battiato è da sempre un’impresa ardua. Per chiunque. L’esibizione è buona, mantengono l’enfasi del brano e sono emozionali. Non è la prima volta che cantano insieme e si vede. Voto 7
Sarah Toscano con gli Ofenbach – “Overdrive” degli Ofenbach con Norma Jean Martine
Non sfigura Sarah Toscano con questa scelta che valorizza la sua voce e la capacità di inserirsi in una band internazionale interpretando un loro brano. Buona padronanza della scena. Voto 6
Coma_Cose con Johnson Righeira – “L’estate sta finendo” dei Righeira
Originale l’idea di sostituire la parola “estate” con “Sanremo” all’inizio. I Coma Cose fanno una scelta astuta, affidandosi ad un brano che è un grande classico senza tempo della musica italiana. Portano brio e freschezza all’Ariston. Si balla, si canta e si dimenticano i pensieri. In fondo, la musica ha anche questo potere. Voto 8
Joan Thiele con Frah Quintale – “Che cosa c’è” di Gino Paoli
La voce suadente di Thiele si incastra con quella tenera di Frah Quintale. Il risultato è un’interpretazione dolce e romantica di un evergreen di Gino Paoli. Hanno fatto un ottimo lavoro. Bravissimi. Voto 9
Olly con Goran Bregović e la Wedding & Funeral Band – “Il pescatore” di Fabrizio De André
Una versione riarrangiata e completamente rivisitata del brano di De Andrè. Sul finale inserisce la parte di un suo brano. Cerca il coinvolgimento del pubblico. È più una trovata strategica che il sincero intento di rendere omaggio al cantautore genovese. Non ci piace, né convince. Voto 3
Achille Lauro e Elodie – “A mano a mano” di Riccardo Cocciante e “Folle città” di Loredana Bertè
Wow! I due artisti decidono di duettare insieme nonostante siano entrambi in gara. Superano le nostre aspettative. Azzeccata la scelta dei due brani. Mozzafiato la chimica artistica tra i due e anche il cambio abito da un brano all’altro. Si sono superati? Si, si e si! Voto 9
Massimo Ranieri con i Neri per caso – “Quando” di Pino Daniele
Secondo omaggio della serata a Pino Daniele. I Neri per caso fanno al brano la magia di cui aveva bisogno per diventare particolare e diverso. L’interpretazione minimal e rispettosa di Ranieri fa il resto. Voto 7
Willie Peyote con Tiromancino e Ditonellapiaga – “Un tempo piccolo” di Franco Califano
Secondo omaggio a Califano. Stavolta non sbagliano nulla. Il brano è stato diviso tra i tre rispettando anche i timbri vocali diversi di ognuno. L’assolo di chitarra di Federico Zampaglione dà al brano una certa amara malinconia che tocca il cuore. Performance delicata e di impatto emotivo intenso. Voto 8,5
Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Dimartino – “L’anno che verrà” di Lucio Dalla
Hanno puntato su una rivisitazione del brano senza eccessi e virtuosismi. Un’esibizione tra artisti che sono amici nel segno di intendere la musica allo stesso modo. Debole Dimartino nell’attacco. Voto 6
Fedez con Marco Masini – “Bella stronza” di Marco Masini
Il brano diventa autobiografico con la parte scritta da Fedez. In questa versione presentata nella serata cover di Sanremo, la canzone si riappropria di una nuova identità. L’interpretazione dei due artisti ha un forte impatto emotivo, quasi da smuovere qualcosa dentro. Sorprendenti. Voto 7,5
Bresh con Cristiano De André – “Creuza de mä” di Fabrizio De André
Secondo omaggio della serata a De Andrè. Qui dei problemi tecnici guastano l’esibizione. Apprezzabile volere sul palco il figlio del cantautore genovese per cantare una sua canzone e rendergli un tributo sentito. I buoni propositi, però, non bastano. Anche dopo essersi esibiti per la terza volta. Voto 5
Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento con Neffa – “Amor de mi vida” dei Sottotono e “Aspettando il sole” di Neffa
È loro l’ultima esibizione della serata. Joshua è il valore aggiunto di questa formazione. Ancora una volta mescolano generi opposti, eppure tutto in perfetto equilibrio. Spaccano. Bravi!!! Voto 8