Sant'Agata, accesso in Cattedrale limitato e le altre novità logistiche

Festa di Sant’Agata, accesso in Cattedrale limitato e le altre novità logistiche

Festa di Sant’Agata, accesso in Cattedrale limitato e le altre novità logistiche

Gianluca Virgillito  |
mercoledì 01 Febbraio 2023

Conferenza di presentazione della Festa della Festa di Sant'Agata dal punto di vista logistico e dei piani di sicurezza. Parla Renna.

Ordine in chiesa, ordine all’offerta della cera e ordine per quanto concerne l’indossare il sacco. Le raccomandazioni fatte dall’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, in vista delle ormai prossime Festività Agatine sono tre.

L’appello dell’arcivescovo

Il monsignor lancia un appello ai fedeli e ai devoti di Sant’Agata in occasione della conferenza di presentazione della Festa sotto l’aspetto logistico e dei piani di sicurezza, tenutasi in Arcivescovado. Sono state introdotte novità soprattutto relativamente agli accessi alla Cattedrale. Non sarà più consentito l’accesso libero alla chiesa: è stato stabilito un numero massimo di fedeli che corrisponde 3.000 unità. La cifra è stata decisa sulla base dei metri quadri della superficie dei locali. Questo è quanto previsto dalle norme di sicurezza nazionali. L’accesso alla Cattedrale, inoltre, non avverrà in maniera libera. Ci sarà un percorso transennato che inizierà da piazza Università per arrivare in via Vittorio Emanuele. Sul posto si entrerà dal cancello laterale della chiesa e si accederà poi tramite l’ingresso principale. Resterà aperta una porta laterale della Cattedrale per consentire il deflusso. Renna e il parroco della Cattedrale monsignor Barbaro Scionti hanno sottolineato l’importanza che i festeggiamenti siano all’insegna delle regole e dell’ordine.

“La scelta dei posti in Chiesa non ci deve far diventare competitivi. L’offerta della cera è un bellissimo segno però stiamo attenti che non diventi ostentazione. Offrire un cero senza pensare che la grandezza determini la grandezza della nostra devozione. Prima pensiamo a dare da mangiare ai nostri figli, a pagare le bollette. L’onestà è segno di pietà. Infine il sacco è bianco, la ‘scuzzitta‘ è nera. Gli altri simboli distintivi vanno oltre, sono ostentazione. Pensiamo a portare con umiltà quel sacco senza voler dire sono migliore degli altri perché davanti a Dio che legge i nostri cuori siamo tutti figli amati allo stesso modo”.

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