Sciopero camionisti in Sicilia, altre sigle si uniscono al blocco Tir, rischio cibo e benzina - QdS

Sciopero camionisti in Sicilia, altre sigle si uniscono al blocco Tir, rischio cibo e benzina

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Sciopero camionisti in Sicilia, altre sigle si uniscono al blocco Tir, rischio cibo e benzina

Luigi Ansaloni  |
martedì 22 Febbraio 2022

A rendere ancora più al calda la situazione c'è stato il nulla di fatto all’incontro dell’Unatras con il Viceministro Bellanova, al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims)

E ora la protesta e il blocco dei Tir in Sicilia inizia a fare paura sul serio. A rendere ancora più al calda la situazione c’è stato il nulla di fatto all’incontro dell’Unatras con il Viceministro Bellanova, al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims).

“A questo punto anche alle associazioni che si erano astenute dalla protesta sulle strade non rimane che pianificare il fermo dei servizi di trasporto”, dice Salvatore Bella, segretario regionale Fai Sicilia – Conftrasporto.

Dunque, quel blocco che per il momento riguardava sostanzialmente il casello di San Gregorio nel Catanese e poche sigle di autotrasporti, ora rischia di allargarsi a macchia d’olio, con conseguenze davvero imprevedibili, dai rifornitori di benzina a secco agli scaffali vuoti.

Il dialogo di Falcone

«Abbiamo presentato le istanze degli autotrasportatori siciliani al Ministero delle Infrastrutture nel corso di un incontro conclusosi poco fa a Roma.

Il governo Musumeci, condividendo le ragioni della protesta, ha chiesto al governo Draghi di intervenire recependo tre proposte di buon senso: adoperarsi per il taglio dei costi dei trasporti sostenuto dalle imprese sulle autostrade del mare, predisporre un aumento del credito d’imposta sul carburante per gli autotrasportatori e, infine, l’aumento del tetto massimo di ore guida giornaliere. 

Al contempo, però, chiediamo a tutti coloro che in queste ore stanno protestando di far prevalere il senso di responsabilità e di sospendere ogni forma di blocco stradale e dei traffici. Solo lo spirito di collaborazione fra tutti può portare a obiettivi concreti, come già avvenuto nei mesi scorsi quando, scongiurando altri blocchi, la Regione è intervenuta stanziando dieci milioni di euro per l’autotrasporto siciliano. Domani, alle 10.30 al PalaRegione di Catania, incontreremo le rappresentanze di categoria per valutare ogni soluzione possibile».  Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, al termine della riunione . Dunque, mercoledì mattina ci sarà un altro incontro per scongiurare la crisi.

Le proteste

“Con il perdurare del blocco degli autotrasporti l’economia agricola di un vastissimo comprensorio rischia il collasso. Pur condividendo le preoccupazioni e le ragioni degli autotrasportatori, strozzati come noi dal caro energia, dobbiamo evitare che al danno dell’aumento spropositato delle tariffe energetiche si aggiunga la beffa della perdita di ingenti quantitativi di frutta e verdura già pronta per essere immessa sui mercati italiani ed esteri”.

Lo affermano, in una lettera spedita stamani al prefetto di Catania, i rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria Cia, Confagricoltura, Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, Fruitimprese. “Riteniamo che la risposta all’aumento dei costi per il trasporto e per la produzione non è il blocco totale dell’economia che rischia di affossare l’intero comparto agricolo siciliano a tutto vantaggio dei nostri competitor italiani ed europei.

Per questo motivo chiediamo un gesto di buonsenso agli autotrasportatori e una mediazione che porti allo sblocco della situazione in tempi brevi – si legge nella missiva -. Non possiamo permetterci di far marcire tonnellate di merce coltivata a costo di grandi sacrifici e non possiamo sostenere altri costi che darebbero un colpo mortale alle aziende agricole siciliane”.

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