Un pozzo localizzato in contrada Sifone, nel vicino comune di Castelmola: una risorsa che si aggiunge così a una rete idrica già in fase di miglioramento. Il sindaco De Luca: “Recuperati 20 litri al secondo”
TAORMINA (ME) – “Questa non è acqua, ma champagne”. Con questo pirotecnico annuncio, il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, ha reso noto nel corso di una diretta Facebook, la scoperta di una nuova sorgente idrica di notevole portata che contribuirà a soddisfare il fabbisogno locale, soprattutto nei mesi di maggior afflusso turistico.
Nuovo pozzo a Taormina localizzato in contrada Sifone
Il nuovo pozzo è stato localizzato in contrada Sifone, nel vicino Comune di Castelmola dove, dopo le dovute autorizzazioni e il lavoro dei tecnici dell’Azienda servizi municipalizzati (Asm), un saggio esplorativo ha confermato la presenza di acqua. Un’azione mirata che si inserisce in un progetto più ampio di ricerca in tutto il territorio urbano e nei comuni limitrofi, per individuare nuove fonti di approvvigionamento attraverso il sistema per caduta, volto a risparmiare sui costi di pompaggio, sui quali si basa adesso l’acquedotto di Taormina.
Taormina ha sempre sofferto l’insufficienza idrica
La Perla dello Ionio ha da sempre sofferto l’insufficienza idrica, in particolar modo nei mesi estivi quando, agli 11 mila residenti, si sommano almeno altri 100 mila turisti al giorno, che mandano puntualmente in sofferenza i pozzi comunali – tra Santa Filomena e contrada Decima – fino a rendere necessaria la chiusura dei rubinetti, per consentire alle vasche di risalire a livelli ottimali. Per la prima volta dopo tanti anni, però, quella in corso è la prima estate in cui Taormina sembra non risentire di alcuna emergenza idrica. Negli ultimi mesi, infatti, le uniche interruzioni di acqua per lavori straordinari di manutenzione sono state parziali e si sono verificate solo due volte, il 27 maggio e poi il 24 luglio. Negli anni scorsi erano state di gran lunga più numerose.
L’efficientamento del sistema di approvvigionamento
“Da un anno lavoriamo per efficientare il sistema di approvvigionamento e distribuzione delle risorse idriche di Taormina – ha detto De Luca – e grazie ai nostri interventi di manutenzione alle vetuste infrastrutture dell’acquedotto cittadino abbiamo recuperato oltre 20 litri di acqua al secondo”. Con il tanto discusso sistema di vettoriamento dell’acqua messo in atto con il Comune di Messina e l’Amam, secondo il primo cittadino il sistema regionale, con Siciliacque, starebbe risparmiando oltre 30 litri di acqua al secondo, grazie a una modifica del sistema pressorio tra l’acquedotto Fiumefreddo di Amam e quello Alcantara, gestito da Siciliacque.
Il primo attraversa adesso direttamente il centro abitato di Taormina, mentre il secondo, che passa a oltre quattro chilometri dal centro abitato della Perla, è stato riservato principalmente a Messina dove – come spiegato più volte da De Luca e da Federico Basile, sindaco della città dello Stretto – arriverebbe più acqua rispetto a quanto ne viene poi restituita a Taormina, con un risparmio, appunto, di circa 35 litri al secondo.
Una rete idrica già in fase di miglioramento
A una rete idrica già in fase di miglioramento, si aggiungerà così anche il nuovo pozzo di contrada Sifone, che servirà pure per risparmiare sul milione di euro l’anno che Taormina spende per azionare le pompe di sollevamento negli altri pozzi esistenti. Prima di immettere la nuova fonte nell’acquedotto civico però, dovrà passare ancora un mese circa per il disbrigo della prassi burocratica con l’Asp di Messina, chiamata ad accertarne la potabilità.
“Che rabbia avere l’acqua sotto i piedi e non poterla mettere subito a disposizione – ha aggiunto il sindaco – perché non sono state semplificate le procedure burocratiche con un’apposita legge nazionale o per disposizione del Commissario regionale per l’emergenza idrica, Renato Schifani”.
In questo modo, De Luca ha voluto anche esprimere solidarietà a tutti gli altri sindaci dell’Isola che, a suo dire, sarebbero “schiacciati dalle legittime richieste dei cittadini, restando vittime della burocrazia regionale e nazionale”.