La scuola siciliana deve fare ancora parecchia strada per rendersi completamente accessibile e inclusiva per gli alunni portatori di handicap, soprattutto in termini di dotazione di strumentazioni informatiche adattate alle esigenze di questi studenti, in base all’ordine e grado scolastico.
Secondo i dati resi disponibili dall’Istat nel report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” relativo all’anno scolastico 2022/2023, la Sicilia, in termini di postazioni informatiche adibite all’integrazione scolastica, rimane al di sotto della media nazionale: tali attrezzature, infatti, sono presenti soltanto nel 44,3% delle classi, contro il 47,6% italiano.
Tale valore è dovuto in particolar modo alla carenza di postazioni nella scuola secondaria di secondo grado, dove si scende al 28,1%, contro il 37,3% nazionale, e alla scuola primaria, al 49,9%, contro il 52,6% dell’intera penisola. Stesso andamento negativo nelle aule di sostegno: in Sicilia sono attrezzate con postazioni informatiche apposite nel 33,4% delle scuole, contro una media italiana del 44,1%. Tale forbice si mantiene costante in tutti e tre gli ordini scolastici.
L’Isola recupera soltanto in riferimento ai laboratori, che presentano postazioni adattate alle esigenze degli alunni con disabilità nel 56,8% delle scuole, al di sopra della media nazionale, ferma al 53,4%. In questo caso, il recupero principale si verifica nella scuola secondaria di primo grado, che arriva al 65,9%, così come la scuola secondaria di secondo grado sale al 63,7%. Nel complesso, l’insieme dei dati riporta la regione sostanzialmente in linea con la media nazionale.
Buoni risultati anche in termini di insegnanti di sostegno che hanno frequentato corsi specifici in materia di tecnologie educative.
In Sicilia il 27,6% delle scuole ha dichiarato che i tutti i propri insegnanti hanno svolto attività di formazione, contro il 23,6% a livello nazionale; lo hanno fatto solo alcuni nel 65,5% delle scuole isolane, contro il 67,5% italiano. Infine, soltanto nel 6,2% degli istituti siciliani nessuno degli insegnanti si è aggiornato al riguardo, contro l’8,2% dell’intera penisola. I risultati sono distribuiti in maniera omogenea per tutti i gradi scolastici.
In particolar modo gli istituti superiori di secondo grado, che dichiarano nel 29,6% dei casi che tutti i propri insegnanti hanno frequentato corsi specifici per l’utilizzo di questi supporti, che ormai sono fondamentali nell’attività didattica. Si tratta di diversi ausili messi a disposizione dalla scuola al fine di facilitare il processo di apprendimento: i più utilizzati sono gli apparecchi informatici e multimediali per la personalizzazione della didattica e i software didattici per l’apprendimento, utilizzati rispettivamente dal 41% e 31% degli alunni di tutti gli ordini in tutta Italia.
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Nella scuola primaria segue l’utilizzo di facilitatori per la comunicazione (18% degli alunni con disabilità li utilizza), mentre nei cicli successivi sono più diffusi i sistemi informatici per la lettura e lo studio (utilizzati dal 21% degli alunni con disabilità nelle secondarie di primo grado e dal 18% in quelle di secondo grado).
Per il 92% degli alunni gli ausili sono ritenuti adeguati alle esigenze individuali ma non sempre l’offerta soddisfa la domanda: il 7,3% degli studenti, infatti, non dispone di ausili ma ne avrebbe bisogno, percentuale che sale in relazione ad alcuni specifici strumenti, raggiungendo il 15% per i sistemi informatici per la lettura e lo studio e il 18% per i software che sostengono il potenziamento delle abilità di base.
Nelle scuole del Nord, la carenza di strumenti didattici si riduce al 5,9% mentre aumenta nel Mezzogiorno (8,7%). Il 66% degli alunni, infine, usa a scuola un pc/tablet, che nel 15% dei casi è fornito dalla famiglia.