Scuola, oggi la riapertura in quasi tutti gli istituti della Sicilia - QdS

Scuola, oggi la riapertura in quasi tutti gli istituti della Sicilia

redazione web

Scuola, oggi la riapertura in quasi tutti gli istituti della Sicilia

lunedì 14 Settembre 2020

Alcune hanno deciso di posticiparla al 24 settembre. Gli istituti sedi di seggi per il referendum. I messaggi di Conte, Azzolina, Orlando e dei vescovi catanesi agli studenti. Le previsioni degli scienziati. A Palermo un murale vicino la scuola Pertini

Molte sì e alcune no.

Sono la maggioranza le scuole siciliane che riaprono oggi. Altre lo faranno tra dieci giorni, così come deciso dalla Giunta regionale il 31 agosto, quando il presidente Nello Musumeci aveva sottolineato che i presidi avrebbero potuto, in assenza delle condizioni minime di sicurezza, “di poter posticipare, nell’ambito dell’autonomia scolastica, l’avvio fino al 24 settembre, pur rispettando i duecento giorni minimi di lezione”.

L’anno scolastico in Sicilia, dunque, comincia regolarmente, con modularità – molti istituti superiori adotteranno il sistema misto, ossia lezioni in presenza e didattica a distanza – e, come ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla “con l’eccezione degli istituti sedi di seggi elettorali per il referendum del 20 e 21 settembre”.

Il messaggio del premier Conte

E, in vista della partenza, il premier Giuseppe Conte ha scritto, su Facebook, un messaggio in cui rivolge “un augurio a studenti, insegnanti, personale scolastico”.

“Sarà – ha aggiunto – un momento di intensa emozione che vivrò anch’io da capo di un Governo che si è impegnato per il ritorno in sicurezza, ma anche da padre”.

Poi un apppello agli studenti: “Fate la vostra parte, impegnatevi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e quella delle persone che amate e che vi amano”.

Conte, oltre che insegnanti e presidi, ha ringraziato anche le mamme e i papà “per i mesi del lockdown che hanno imposto la didattica a distanza” e ha sottolineato “ci saranno difficoltà, disagi, soprattutto all’inizio” perché “la Scuola sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni aggravate dalla pandemia”.

Azzolina, “Sarà un anno difficile”

“Riappropriatevi della socialità resa più difficile in questi mesi dal coronavirus e tenete vivi i valori della legalità”.

Lo ha detto la ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina parlando dell’apertura di oggi della scuola italiana.

“Gli esami di Stato – ha detto – li abbiamo fatti, con mezzo milione di alunni, ora devono rientrare tutti, sono molto emozionata. Sarà un anno complesso, difficile, ognuno deve essere responsabilizzato. Ma la scuola è il posto più sicuro: ci sono operatori formati, il distanziamento, ci sono le mascherine, al momento ne sono state inviate 94 milioni”.

Tra le norme da seguire ha detto che “è più sensato misurare la temperatura a casa: sui mezzi pubblici un alunno ammalato rischierebbe di far ammalare altri e io mi fido delle famiglie italiane, so che la misureranno”.

“Anche l’insegnante che vuole muoversi in classe – ha aggiunto – deve tenere la mascherina. In aula se c’è il metro di distanza la mascherina può essere tolta ma se qualcuno si sente più sicuro indossandola può tenerla. I bambini possono mangiare in classe o in mensa, le scuole si stanno organizzando”.

Orlando, affrontare riapertura con fiducia

Di “operosa corresponsabilità” di alunni, genitori e personale docente e non docente, hanno parlato in una nota inviata agli istituti di Palermo, anche il sindaco Leoluca Orlando, e l’assessore alla Scuola, Giovanna Marano.

La nota contiene un “invito i genitori a leggere con attenzione il patto di corresponsabilità che sono chiamati a sottoscrivere: è un documento importante che traccia una nuova alleanza tra famiglia, scuola e territorio, uno strumento di valorizzazione della comunità educante chiamata sempre più a farsi parte attiva in questo difficile momento. Tutti siamo coinvolti perché la scuola è il nostro futuro”.

I Vescovi catanesi, un ritorno per crescere insieme

Nel Catanese l’arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Gristina e i vescovi di Caltagirone Calogero Peri e di Acireale Antonino Ruspanti, hanno firmato un messaggio agli studenti in cui scrivono “L’esperienza difficile dell’anno appena trascorso ha interrogato tutti e ci ha fatto toccare con mano la fragilità del cammino quotidiano: questo inizio segna il ritorno, quasi un riscoprire la bellezza dei volti e la necessità di riprendere a guardarsi per crescere insieme”.

“In un tempo in cui è più facile seguire e spesso aderire a notizie più o meno veritiere – sottolineano i vertici del clero catanese – il percorso scolastico garantisce la possibilità di essere non solo informati ma formati, capaci di distinguere le false certezze (spesso diffuse con astuzia nel mercato delle notizie) dalla verità”.

Meno social più socialità

“Oggi – continua la nota – condividiamo tanto…ma sulle pagine dei social. Comunicare non è semplicemente trasmettere un messaggio, ma donare una parte importante di sé e questo accade soltanto nella presenza che arricchisce e interroga”.

“Auguriamo ai giovani – osservano Gristina,. Raspanti e Peri – di scoprire il senso della vita, di imparare a disinnescare le trappole del facile successo e guadagno; dell’arroganza del potere dei soldi, del dominio di una visione della vita da paese dei balocchi; della falsa felicità promessa dall’alcool o dagli stupefacenti”.

“Cari ragazzi – conclude il messaggio – noi abbiamo urgente bisogno di ognuno di Voi! Ne ha bisogno questa società improvvisamente invecchiata; ne ha bisogno la Chiesa per correre e portare con nuovo entusiasmo il Vangelo, ne ha bisogno la politica, ormai appassionata soltanto a polemiche sterili e di corto respiro; ne ha bisogno il futuro che non può esistere se non con il vostro presente fatto di impegno e amorosa ricerca”.

I banchi e le mascherine

Per quanto riguarda i banchi, la Sicilia, che ne ha chiesto il maggior numero in Italia, vedrà completare le proprie forniture in ottobre. Mentre le mascherine sono da tempo in distribuzione.

“Saranno disponibili a scuola tutti i giorni – ha sottolineato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) – perché sarà garantita una distribuzione capillare. E il commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha garantito che saranno consegnate per l’intero anno scolastico”.

Crisanti, tra venti giorni capiremo cosa succede

“Il nostro sistema sarà messo a dura prova tra venti giorni, quando saranno riprese sia le scuole che tutte le attività economiche, e capiremo molte cose” ha detto parlando dell’apertura dell’anno scolastico il virologo Andrea Crisanti, aggiungendo che “certamente la comunità scientifica sarà molto scrupolosa nell’analizzare cosa accadrà ed eventualmente apportare degli aggiustamenti”.

Crisanti ha sottolineato che in Italia “sarebbero necessari trecentocinquantamila tamponi al giorno per contenere il covid-19”. Invece se ne fanno novantacinquemila e la percentuale è ancor più bassa in Sicilia.

Palermo, murales contro violenza su bambini

E questo primo giorno di scuola è segnato, a Palermo, dall’inaugurazione nel quartiere Sperone di un murale dal forte significato simbolico per denunciare la violenza sui bambini.

E’ opera del pittore Igor Scalisi Palminteri, artista palermitano già noto per interventi di riqualificazione urbana: lo scorso anno, in ottobre, sempre nello stesso quartiere, il sindaco Orlando inaugurò una gigantesca immagine di una madre che allattava (nella foto).

La nuova opera è dipinta su un muro di diciotto metri della palazzina a fianco della scuola Pertini, più volte vandalizzata durante il lockdown, tanto che la ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina aveva telefonato alla preside Antonella Di Bartolo.

La nuova opera di Scalisi Palminteri – mostrata ancora work in progress – è stata realizzata in collaborazione con “Beyond Lampedusa” e fa parte del progetto internazionale “One Voice” che promuove l’arte pubblica come mezzo per ispirare e unire le comunità.

Le regole comuni a tutt’Italia

In tutt’Italia oggi tornano a scuola 5,6 milioni di studenti dopo una interruzione delle lezioni in presenza durata circa sei mesi.

In tutto gli studenti italiani sono 8,3 milioni.

Oltre quelle prima citate, ci sono regole comuni a tutt’Italia, ma che possono essere decise in sede locale.

Per esempio, se uno studente, un docente, un bidello o un amministrativo risulterà positivo, non è detto che l’intera classe debba andare in quarantena: la decisione sarà presa dalla locale Asp.

Più studenti useranno la app Immuni più sarà facile circoscrivere i contatti per eventuali quarantene.

Anche per i docenti si procederà con l’attività di tracciamento e la Asl deciderà la strategia più adatta.

La ricreazione a scuola

L’intervallo tra le lezioni, la cosiddetta ricreazione, si farà. Ma bisognerà rispettare le regole previste: indossare le mascherine ed evitare assembramenti.

L’educazione fisica è prevista

Si farà anche l’educazione fisica rispettando il distanziamento di due metri e senza usare la mascherina.

Ove possibile le attività di educazione fisica verranno svolte all’aperto.

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